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September 7, 2015

Macellatori di biennali e riesumatori di luoghi dimenticati: ecco a voi i Butch-ennial

Allegra Baggio Corradi

Saranno tra i principali protagonisti della Rosengarten Merenda questo venerdi’. Loro sono un eclettico gruppo di artisti nonché amici di franz da sempre. Sono vagabondi, menti e corpi creativi senza una fissa dimora; amanti dell’inusuale e plasmatori di sfide apparentemente irrealizzabili. Si tengono alla larga dei cubi bianchi per sgattaiolare negli scantinati, negli spogliatoi, nelle fabbriche dismesse. Loro sono diversi da chiunque altro: anti-istituzionali, anti-asettici e soprattutto itineranti. Loro sono i Butch-ennial, al secolo Ruediger Witcher, Marco Pietracupa e Hannes Vonmetz Schiano  e questa é l’intervista puzzle che siamo riusciti a ricucire dopo un lungo inseguimento. Non ci sono né domandine né rispostine, solo pensieri agglomerati in un unico flusso di parole. Parole sfuse, ma piene di senso, fuse, ma solide nel loro messaggio. Sono inafferrabili, sfuggenti, irreperibili come gli stessi Butch-ennial. Quelli che seguono sono alcuni dei pensieri che secondo il gruppo meglio descrivono il loro lavoro e la loro concezione di arte.

L’ARTE (N) E (L) LO SPAZIO

Fin dalla nostra prima “Enniale” nel 2012 ci siamo prefissi che uno dei concetti base dovesse essere  l’esporre in luoghi inusuali.  Il “cubo bianco” fa sempre il suo effetto ma abbiamo deciso di lasciarlo alle istituzioni, cosi negli ultimi anni ci siamo divertiti ad organizzare eventi in spazi che potessero interagire in modo differente sia con l’arte che con il pubblico. Per noi e uno dei fattori più importanti. Le esposizioni con le stanzette tutte “belline”, asettiche e nei soliti locali non ci incuriosiscono più di tanto. Se un giorno ci dovessero invitare a curare una mostra in un museo importante probabilmente la faremmo negli scantinati, negli spogliatoi o sfruttando qualche  spazio inusuale.

LA SCELTA DEI LUOGHI 

 Siamo partiti nel 2012 con una fabbrica di cuscinetti in disuso in via Macello a Bolzano, passando per l’ormai dismesso cinema Astra del ExGiL, per arrivare al “Rohbau” dell’anno scorso.

 Un ‘esposizione in uno stabile in costruzione.  Probabilmente il più grande degli eventi da noi organizzati. Stiamo migliorando. Ci vuole sempre un sacco di tempo e passione per organizzare questo tipo di eventi. Dall’idea originale, che può nascere anche per caso o per scherzo passano diversi mesi. Uno lancia l’idea e poi col tempo questa si sviluppa, si trasforma e si plasma. “Rohbau” per esempio era un’ idea che Rudi aveva già da parecchio tempo e che volevamo assolutamente realizzare.  Un lavoro di organizzazione di quasi un anno per un evento di una serata. Robe da matti diranno alcuni, ma sapevamo che sarebbe stata una cosa speciale. Ci piacciono le sfide, e poi sinceramente un pò matti lo siamo.Cosi quest’anno quando ci è stato proposto di aderire con un progetto a Rosengarten Merenda abbiamo subito accettato perché il concetto ci piaceva ed intrigava.

ESSERE O NON ESSERE UN TRIO? 

Considerarlo un trio sarebbe riduttivo. Non siamo mica „  I tre dell’ Ave Maria“. Il nucleo di Butch-Ennial è formato da un gruppo di amici, chiamiamolo CdA, ma ci sono anche altre persone che di volta in volta si associano, collaborano e danno una mano. Dal punto di vista dinamico lo siamo anche troppo. Di fatti non c’è una suddivisone precisa dei compiti. Ognuno fa di tutto e niente. Una volta l’uno, una volta l’altro. Poi ci si trova in „sede“ e si discute sul da farsi. Certo é che si cerca di sfruttare al meglio le qualità di ciascuno. C’è chi è bravo nel raccogliere sponsor, ma poi non se la sente di parlare in pubblico e viceversa. Si passa da quello che, un po’ più anziano, dovrebbe essere più saggio, a quello che non si tira indietro nel lavoro manuale. E poi alla fine a turno c’e quello che si gratta un po’. Finché la prima modella non esce in passerella tutto è fattibile, poi son cacchi. Direi che siamo ben organizzati e per adesso ha sempre funzionato quasi tutto alla perfezione.

ANIMA ALTOATESINA O ARTISTI APOLIDI?

 Pur essendo abbastanza giovane come realtà organizzativa, siamo riusciti in pochi anni a farci conoscere ed apprezzare a livello locale ed oltre. Non abbiamo la presunzione di voler colmare vuoti ma forse più che altro l’intenzione di dare un colpo di vita ad un panorama, che tranne rare eccezioni, lascia abbastanza a desiderare. Siamo un gruppo di amici che con quasi zero soldi ( ovvero 0,0000 Euro pubblici e qualche spicciolo di sponsor) ma con buone idee e dedizione organizzativa di mostre “particolari”. Possiamo dire che siamo degli antesignani sul panorama artistico locale. Qui se l’aquilotto non dà la paghetta nessuno combina nulla. Tutti ad aspettare e sperare. Ma ormai lo sanno anche i sassi che i rubinetti ormai l’acqua la danno a goccioline. Quindi chi fa da se fa per tre. Chi invece qualche soldino lo percepisce ancora, di regola lo spende male se non malissimo e per proporre cose a dir poco imbarazzanti.

Forse questo non è abbastanza per spiegare chi sono e cosa fanno i Butch-ennial dunque a seguire una serie di fattori che vi daranno come risultato la chiave per la conquista della loro multiforme creatività.

SINERGIA TRA LINGUAGGI + 
COMUNICAZIONE ATTRAVERSO GLI SPAZI + 
INTERAZIONE TRA ARTISTI  + 
COSTRUZIONE DI UN NUOVO CONCETTO DI LIBERTA’ + 
INDIPENDENZA E AUTOGESTIONE + 
AZIONE MENTALE E FISICA = 
BUTCH-ENNIAL 

 Se non ci credete, fissate per venerdì la prova del nove!!!

PS: ospiti a sorpresa di Butch-ennial alla merenda, due dj set d’eccezione: in consolle Arno Parmeggiani e Lois Lane.

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