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July 9, 2015

Racconti Local Talent: un diario. Puntata #01

Alessio Posar
Alessio è uno dei quattro partecipanti al programma di mentoring per sceneggiatori cinematografici "Racconti" organizzato da BLS. Alessio è anche inviato privilegiato di franz, e ci racconterà - dall'interno - questa esperienza, le cose imparate, le scoperte, le relazioni, le emozioni. Qui per voi la prima puntata.

Alle nove di sabato 4 luglio inizia, all’Hotel Masatsch di Pianizza di Sopra, il primo workshop di Racconti Local Talent, organizzato da BLS Business Location Südtirol per sostenere la creatività degli sceneggiatori altoatesini.

Poco prima delle nove, sbaglio strada e arrivo a San Paolo, perché ho davvero problemi a orientarmi nella zona intorno a Caldaro. Ma, mentre  mi oriento e cerco di raggiungere l’hotel, procediamo con calma nel racconto e vediamo di capire cos’è Racconti Local Talent e perché ve ne parlo proprio io.

5Si tratta di un programma di mentoring (da luglio 2015 a marzo 2016), per sceneggiatori che BLS ha selezionato valutando i progetti proposti, i curricula e le capacità di scrittura. Avremmo dovuto essere in tre, noi sceneggiatori, e alla fine siamo in quattro: io, che scrivo cose; Jasmin Barbara Mairhofer, attrice; Martin Thaler, attore; Mauro Podini, documentarista e cofondatore di Helios.

Finalmente arrivo all’hotel, dove conosco i miei colleghi e conosco anche Daniel Speck, sceneggiatore tedesco che per due giorni sarà nostro insegnante. Daniel insegna in diverse scuole di cinema e ha vinto numerosi premi per la “miglior sceneggiatura”.

Tra sabato e domenica, quindi, passiamo in rassegna i diversi modelli narrativi che aiutano gli scrittori a bilanciare e sviluppare le storie. Iniziamo con il più classico viaggio dell’eroe, che tutti conosciamo – almeno a livello inconscio, se ci hanno mai raccontato una fiaba – poi passiamo al need versus mode, che scende nel profondo della psicologia dei personaggi fino a procurare quel mal di testa che il caldo di questi giorni non aiuta. Poi arriviamo alla struttura in tre atti delle storie, formalizzata da Aristotele e approfondita da McKee, e, alla fine, alla story molecule, dove le storie di tutti i personaggi si intrecciano in base al tipo di relazione con il protagonista. Tutto questo attraverso quasi diciotto ore passate chiusi in una stanza a guardare film dei cinque continenti – da Star Wars a Once We Were Warriors, passando per il cinema giapponese degli anni ’50 – e a fare esercizi pratici che avevano più cose  in comune con la psicologia che con le regole di scrittura. Fino a quando, stremati, non arriva la domenica sera e il primo incontro con i nostri mentori in occasione della cena, al ristorante Gretl Am See.

3I mentori. Quattro professionisti del settore con anni di esperienza nell’insegnamento, nella scrittura e nella revisione delle sceneggiature. Ognuno di loro lavorerà con uno di noi. Le coppie sono quindi: io  e Heidrun Schleef; Jasmin e Oliver Rauch; Martin e Julia Grünewald; Mauro e Giacomo Durzi. Ci si conosce tra un bicchiere di vino e un involtino di salmone, si parlano indistintamente italiano, tedesco e inglese, si guarda il lago e si spera, a fasi alterne, che piova e che non piova, fino a quando non si è pronti per il lunedì.

1Lunedì lavoriamo separati, ognuno solo con il proprio mentore. Non posso parlare per gli altri, ma, nel mio caso, in circa quattro ore il mio personale mondo della sceneggiatura è cresciuto e si è popolato di rapporti nuovi. Se prima era chiara la vicenda principale, ora ci sono nuove relazioni, segreti, rimpianti e sensi di colpa che coinvolgono tutti i personaggi, tutte le persone. E c’è un sacco di confusione e voglia di seguire tutte le strade possibili. Per fortuna, ho tempo per decidere. I mentori, infatti, lavoreranno a distanza con i partecipanti, con l’obiettivo di avere un trattamento  ̶  una descrizione approfondita della storia e delle sue sequenze  ̶   pronto per il prossimo workshop, che si svolgerà dal 2 al 4 novembre.

2Nel frattempo, gli altri appuntamenti che mi vedranno attivamente impegnato saranno il 24 luglio alla Weigh Station for Culture a Bolzano, in occasione del Pugilato Audiovisivo organizzato da BLS in collaborazione con la Scuola Holden di Torino, e il 19 ottobre a Roma in concomitanza con il Festival del Cinema.

Due giorni di teoria, uno di brainstorming in cui sono sceso in profondità nella mia storia, della quale ho scoperto lati che non potevo immaginare. E, come dicevo, per fortuna ho tempo, perché adesso sento davero il bisogno di allontanarmi un poco, di interiorizzare i meccanismi, di vedere tutto da una certa distanza e trovare il baricentro della storia. Per poi rimettermi al lavoro.

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