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July 8, 2015

Bolzano Danza e il corpo collettivo della città

Anna Quinz

  Bolzano è di nuovo pronta. È di nuovo arrivato quel momento dell’anno durante il quale la città si trasforma in un corpo in movimento, un corpo collettivo fatto di tanti corpi e di tante menti, che insieme confermano ancora una volta, anno dopo anno, che Bolzano è la città che danza. Sono ormai 31 anni che si rinnova ogni luglio che il mondo ci manda, la magia di Bolzano Danza. Un festival che è più di un festival, perché ha saputo entrare nelle vene della città, farci scorrere il sangue caldo dell’arte coreutica nelle sue forme più svariate e darle così vita, anima ed energia.  In teatro sì, certo che lì si danza e si guarda danzare, ma anche in piazza, elle vetrine, nei musei, per le strade, nei parchi. È questo che fa Bolzano Danza: portare performance e spettacoli anche lì dove non te li aspetti, dialogando con i luoghi e le diverse anime urbane e sociali di una città.

A partire dal 9 luglio, il grande cuore pulsante di Bolzano Danza è pronto a tornare a battere. Con un programma (vedi qui) che lascia a bocca aperta, con nomi che fanno tremare, con prime che fanno sentire il privilegio di poter dire “io c’ero”. Ad anticipare e cadenzare il vero e proprio cartellone, gli eventi Off: fuori dal palcoscenico, dentro la città. Si parte il 9 luglio con la prima delle tre performance del giovedì che il Festival realizza in collaborazione con Museion per il progetto Museion Media Façade. Alle 21, l’incontro con i due artisti che realizzeranno il progetto Techno Casa Plus, Cristina Rizzo e Riccardo Benassi e a seguire la performance frutto dell’incontro tra danza contemporanea e videoarte e della riflessione sulla trasformazione dello spazio abitativo e i suoi oggetti nell’era digitale.
Torna anche quest’anno naturalmente la “Danza in vetrina”, che negli assi commerciali di via Torino, via Dalmazia, via Palermo, via Milano e in Corso Libertà porterà i danzatori professionisti o amatoriali che hanno partecipato alla call lanciata qualche mese fa, a confrontarsi con l’inusuale spazio performativo della vetrina, che si denuda così della sua finalità commerciale e diventa spazio di presentazione e osservazione, di dialogo tra dentro e fuori, direttamente nel ventre della città e del suo vivere quotidiano.

rachid ouramdane ph imberE poi, naturalmente, il cartellone degli spettacoli a Teatro, dal 13 al 25 luglio, con un ritmo serrato e ben cadenzato, che regalerà a tutti gli appassionati una carrellata affascinante sull’essere e fare danza oggi. Dal contemporaneo più innovativo al neoclassico, dal flamenco alla sperimentazione, tanti gli stimoli, le curiosità da togliersi e i nomi da scoprire.
Il fil rouge che unisce i vari progetti coreografici presentati durante questa edizione di Bolzano Danza è FE|MALE. Un’osservazione sul corpo e sulla mente del danzatore, che va al di là delle distinzioni di genere, ma che vuole piuttosto mettere l’accento sulle individualità di ciascuno, sul proprio essere “umanità”. Mai come oggi il tema del gender risulta attuale, ed è prezioso che sia proprio l’arte del corpo a portare una riflessione sulle sovrastrutture culturali che annebbiano e acciaccano, cercando invece di liberare ogni individuo e di riportarlo – grazie al gesto coreografico, al movimento, alla danza – alla sua originaria e pura essenza plurale e singolare. Così, coreografi e coreografe, danzatrici e danzatori, si metteranno letteralmente in scena, e poco importerà definirne il genere o la provenienza. Per il solo fatto che tutto questo succederà, sarà bellissimo. 

 

Photo
1. Roy Assaf, photo Dagon
2. Rachid  Ouramdane, photo Imber

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