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Titolo: Sarà il mio tipo?

Regista: Lucas Belvaux.

Di cosa parla: Clément (Loic Corbery) è un professore di filosofia parigino cui viene affidata una cattedra al liceo di Arras, a un’ora e mezzo dalla capitale. Per il rampollo di una famiglia ricca, abituato a una vita di agi e mondanità, con una bella maschera intellettuale, equivale a una condanna a morte. Arrivato nella cittadina, però, avvia una relazione con Jennifer (Emilie Dequenne), una shampista con un figlio che non potrebbe essere più diversa da lui: allegra, leggera, poco colta, ma piena di vita e sincera nei sentimenti. Già ferita in amore, gli resiste prima di cedere a una storia che per lei ha del magico ma che per lui continua a rimanere, benché coinvolgente, distante. Ci vorrà un po’ prima che la donna si ritrovi a dover fare i conti con una concezione dell’amore che si rivela molto diversa.

Cosa spacca: Nella trama, tratta dal romanzo “Pas son genre” di Philippe Vilain, non manca una sottile costruzione dei personaggi, che guadagnano credibilità man mano che il film si sviluppa. La forte contrapposizione tra la cultura di lui e la semplicità di lei, che si capovolge quando si parla di sentimenti, è vincente. La parte drammatica è forse la più convincente.

Cosa fa schifo: Nonostante la sceneggiatura regga nel complesso, è decisamente debole in alcuni punti e in quei momenti la qualità del film precipita. E poi il titolo! Già infelice nel francese “Pas mon genre”, è davvero insostenibile in italiano.

Menzione speciale: Gli attori. Soprattutto lei, che davvero bene interpreta il ruolo a tratti comico a tratti drammatico. Ma anche lui, perfettamente calato nel personaggio in un ruolo insopportabile.

Consigliato a chi: A chi è interessato ai rapporti di coppia che si possono sviluppare tra persone anche molto diverse tra loro.

Voto ponderato: Direi un 7, di più non mi sento di dare, anche se a tratti è un film coinvolgente. Nel complesso però, nonostante la recitazione buona, rimane un film mediocre.