Diari dal Trento Film Festival: 9 maggio 2015

10.05.2015
Veronica Saggiorato

9 Maggio 2015
Ore11:00
Castello del Buonconsiglio
Trento

La giuria del 63° Trento Film Festival, composta da Kavita Bahl documentarista indipendente, Hervé Barnasse alpinista e regista di film di montagna, Nancy Rosenthal fondatrice e direttrice del New York WILD Film Festival, il regista Alessandro Rossetto e lo scrittore di viaggi e romanziere inglese Colin Thubron, ha premiato sette dei 26 film visionati in concorso.
La Genziana d’Oro-Gran Premio Città di Trento va a Teboho Edkins con “Coming of Age”. Ambientato in in villaggio sulle montagne innevate del Lesotho in Sun Africa, racconta la storia di amicizia tra due coppie di amici, che si sviluppa, secondo le motivazioni della giuria, attraverso “un’affascinante aura di assoluta onestà, mentre la durezza dell’ambiente è evocata in scene coinvolgenti.”
La Genziana d’Oro del Club Alpino Italiano per il miglior film di alpinismo è stato assegnato a Ninì, del regista Gigi Giustiniani. Il film fa rivivere, attraverso esclusivamente la rielaborazione di materiale fotografico e diaristico della stessa protagonista, le scalate e la storia d’amore di Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta, presentando un’epoca dell’alpinismo ormai superata e un’eroina dell’alpinismo in un periodo in cui quasi non esistevano donne alpiniste.
Nick Rosen, Peter Mortimer, Josh Lowell si aggiudicano la Genziana d’Oro di Bolzano per il miglior film di esplorazione e avventura con Valley Uprising. Celebra, attraverso straordinari materiali d’archivio e aneddoti, l’epopea della valle di Yosemite e “con grande abilità evoca anche il contesto sociale in cui gli scalatori si muovevano. Un film reso ricco dalla varietà dei suoi personaggi, dalle loro tecniche di arrampicata e dalla rievocazione di una contro-cultura vivace e quasi ossessiva”.
DamNation di Ben Knight e Travis Rummel ottiene il Premio della Giuria, “opera magistrale”, che con il suo entusiasmo vivace racconta la cronaca di un crescente movimento di attivisti che attraverso azioni spettacolari si battono affinché i fiumi possano tornare nei loro alvei liberi dalle dighe.
Le Genziane D’Argento invece vanno al documentario Resuns di Aline Suter e Céline Cattidroit per il migior mediometraggio, a House with small windows di  Bülent Öztürk per il miglior cortometraggio, al Volta à terra di  João Pedro Plácido per il miglior contributo tecnico.
I Premi del Pubblico spettano a James Aikman con Jeff Lowe’s Metanoia per il miglior film di alpinismo e a Roman Vital con Life in Paradise – Illegal in Der Nachbarschaft come lungometraggio Acqua Levico.

E così conclude questo piccolo viaggio dentro al 63° Trento Film Festival, emozionante e coinvolgente, che quest’anno ha avuto un afflusso maggiore di 12 000 visitatori.
Per le prossime edizioni si sta già pensando a una nuova e più facile diffusione di notizie e a un modo più rapido per la compravendita dei biglietti. Innovative sono anche le proposte per gli studenti, sempre ben disposti a nuove esperienze se incentivati giustamente, e quelle per gli abbonamenti, per gli appassionati del Festival o semplicemente del buon cinema di montagna.
Un’occasione assolutamente da non perdere! E per me da ripetere…

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