Trento ascolta! Le proposte di I Know A Place

Il 22 aprile 2015 I Know A Place, un collettivo informale di musicisti attivo a Trento, ha chiamato al dibattito-conferenza stampa per discutere dei diversi problemi riguardanti la musica nella città di Trento: ”Trento Ascolta!”, un evento organizzato da chi vuole sensibilizzare la città sulla potenzialità e utilità sociale che la musica può offrire in diversi ambiti. Troppe sono le limitazioni con cui musicisti, organizzatori di eventi, fruitori ed appassionati di musica, si devono scontrare ogni giorno a causa di una politica di gestione, in materia musicale, spesso disattenta rispetto alle reali necessità di chi vive la musica sia come musicista, gestore ma anche come semplice ascoltatore. – Perché è importante, full support from franz.

28.04.2015
Trento Ascolta I Know a Place 2015 05 franzmagazine

 

 

Alle testate locali, alla cittadinanza.

Nella giornata del 22 aprile 2015  abbiamo invitato i Candidati a sindaco a discutere con noi alcune nostre proposte specifiche in tema di eventi musicali e vivacità culturale nel contesto della città di Trento. A seguito di tale incontro è nostra intenzione chiarire alcuni aspetti su cui la stampa e l’informazione cittadine non hanno posto l’attenzione auspicata.

L’incontro svolto in via S. Croce è stato sicuramente un’occasione per confrontarsi con i candidati,  proporre soluzioni pratiche condivisibili  ed attuabili anche attraverso la ricerca dei più adeguati strumenti normativi. Ciò che più conta è che ci siamo posti come interlocutori credibili disposti a lavorare fattivamente a fianco della politica, per produrre effettivamente un mutamento innanzitutto culturale.Trento Ascolta I Know a Place 2015 06 franzmagazine

È nostra opinione infatti che la vitalità culturale, unita agli stimoli di un dialogo aperto e plurale, sia proprio l’ago della bussola che la nostra politica ha smarrito. Rileva infatti come nella dialettica interna al consiglio comunale, e prima ancora nell’azione del legislatore, sia spesso mancata questa tensione profonda. Proprio questo mancanza ci ha permesso di convocare una piazza affollata ed assortita, un vasto consesso che si è riunito per ascoltare le nostre parole  e dei rappresentanti politici presenti, fatto che – a fronte del generale discredito in cui la politica è caduta negli ultimi anni – rappresenta già di per sé un risultato degno di nota, oltre che un unicum  in una campagna elettorale spenta ed appiattita sui temi della sicurezza e della “presunta movida”.

Ciò a cui abbiamo assistito è la nascita di un fronte di pressione culturale definito; un movimento che, almeno per il momento, ha saputo portare la politica a discutere sul proprio terreno. Vedremo come andrà a finire. È fuori dubbio, però, che dopo le elezioni la nostra azione in tal senso non potrà che continuare.

I Know A PlaceLE PROPOSTE DI I KNOW A PLACE:

1) Revisione della delibera della Giunta del 25 marzo 2015 e delle attuali normative vigenti in materia di musica dal vivo all’interno dei locali: 

a.1) Proponiamo il prolungamento dell’orario delle esibizioni dal vivo:
– fino a 0.00 dalla domenica al giovedì e fino a 0.30 nei giorni di venerdì e sabato all’interno dei locali del centro storico;
– fino alle 23.30 per la durata dell’intera settimana all’esterno dei locali del centro storico. 

a.2) Proponiamo la possibilità di ottenere una deroga al mese per ogni locale del centro storico che volesse organizzare un appuntamento musicale il venerdì o il sabato che duri fino alle 1.00.

a.3) Proponiamo di estendere al periodo compreso tra il 15 marzo e il 15 novembre la possibilità di organizzare appuntamenti musicali all’esterno dei locali del centro storico.

a.4) Proponiamo la possibilità di organizzare due eventi alla settimana per locale e non più otto al mese (dato che molti mesi si concludono a metà settimana e l’attuale norma non garantisce una programmazione continua agli esercizi che propongono musica dal vivo). Proponiamo inoltre che gli organizzatori possano effettuare lo stesso numero di esibizioni dal vivo all’esterno dei locali nel suddetto periodo consentito. 

b) Proponiamo maggiore chiarezza riguardo alle limitazioni di volume (decibel) e soprattutto maggiore applicabilità pratica. In particolare si chiede che la Polizia Urbana sia effettivamente dotata di un apposito strumento di misurazione fonometrica e che possa quindi interrompere un evento soltanto nel caso in cui questo stia superando i limiti stabiliti. In quanto alla misurazione richiediamo di specificare la distanza da cui effettuare la misurazione fonometrica stessa. Difficilmente infatti un complesso musicale, seppur piccolo e non amplificato, riuscirebbe, a poca distanza di misurazione, a non superare le limitazioni acustiche attualmente vigenti (70 decibel in centro storico, equivalenti alla ‘voce’ di un’aspirapolvere).Trento Ascolta I Know a Place 2015 01 franzmagazine2) Revisione del capo X del Regolamento di Polizia Urbana in riferimento alle “zone musicisti di strada” e alle aree non contrassegnate dalla nota:

a) Proponiamo la completa liberalizzazione dell’arte esercitata in strada senza amplificazione nelle aree non individuate dal Comune di Trento, svincolandola dalle attuali restrizioni dettate all’art. 81, comma 1, 2, 3 e 4 del Regolamento di Polizia Urbana.

b) Richiediamo l’ampliamento delle “zone musicisti di strada” individuate dal Comune di Trento e contrassegnate dall’apposita segnaletica all’interno del centro storico, al fine di favorire e facilitare da un lato l’organizzazione di piccole manifestazioni culturali e dall’altro di vitalizzare il centro storico. Si propongono le seguenti aree:
– Tutti i parchi cittadini;
– Piazza Duomo, all’imbocco di Via Garibaldi, ai piedi della Torre Civica;
– Piazza Italia, vicino alla statua;
– Santa Maria Maggiore;
– Via Belenzani, all’altezza di Palazzo Thun;
– Piazza Dante (spostando al centro del parco la periferica postazione già esistente);
– Piazza Pasi;
– Piazza Lodron;
– Piazza Fiera, dal lato di via Mazzini;
– Via Manci;
– Via Oss Mazzurana;
– Via S. Pietro;
– Piazza D’Arogno;
– Via Verdi. 

c) Richiediamo l’estensione delle suddette “zone musicisti di strada” anche nelle frazioni della città, ponendole nel luogo di maggior concentrazione delle frazioni e permettendo quindi una facile organizzazione di piccoli eventi culturali paesani.

d) Per la gestione delle “zone musicisti di strada” si propone di adottare un modello simile a quello della città di Milano, “un sistema informatizzato che consente, da un lato, agli artisti di strada di prenotare i propri spazi, e dall’altro, ai cittadini di conoscere anticipatamente, attraverso internet, anche il programma di attività che vivacizza il territorio” (dal sito del comune meneghino).Trento Ascolta I Know a Place 2015 02 franzmagazine3) Grandi eventi:

a) Proponiamo e richiediamo un maggior coinvolgimento a partire dal basso. Il Comune, oltre a mettersi in primo piano nell’organizzazione di eventi, concerti, concorsi musicali, dovrebbe a nostro avviso lasciare che l’organizzazione di eventi parta dal basso. In tal modo pensiamo di poter ottenere un maggior coinvolgimento e dunque una maggiore diffusione tra la cittadinanza.

b) Qualora l’Amministrazione richieda scadenze e tempistiche precise, il Comune stesso, al fine di facilitare e migliorare la realizzazione di grandi eventi, dev’essere tenuto ad una celere risposta. Trento Ascolta I Know a Place 2015 03 franzmagazine4) Vivibilità e sicurezza: 

I know a place rifiuta l’accostamento dei problemi legati alla infelicemente nominata movida trentina con le problematiche inerenti alla pubblica sicurezza. È infatti nostra profonda convinzione che la sicurezza si costruisca anzitutto favorendo l’aggregazione, la socialità e la vitalità cittadina.
Detto ciò, al fine di migliorare la vivibilità della città:

a) Richiediamo che, ove vi siano conflittualità dovute alla particolare vivacità di una via del centro e dei locali che la abitano, prima di prendere drastici provvedimenti il Comune intervenga come garante, conciliatore e mediatore fra le parti, fissando incontri informali di confronto e possibile risoluzione dei conflitti.
Auspichiamo inoltre che l’Amministrazione favorisca l’auto-organizzazione dei cittadini sul modello delle Social Street, luoghi in cui le specifiche esigenze e necessità degli abitanti vengono valorizzate grazie al dialogo, senza la costante necessità di interventi dall’alto o risoluzioni di carattere repressivo.

b) Dal momento che ogni circoscrizione, ogni quartiere, ogni via hanno diverse esigenze e diverse problematicità, richiediamo una minore pressione normativa sulla musica e sul “rumore” ed una maggiore autonomia delle singole circoscrizioni, quartieri, vie in base alle loro specifiche problematicità.

Trento, 22/04/2015

I Know A Place

SHARE
//