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March 26, 2015

Il Tartufo di Molière al Comunale:
Intervista ad Eros Pagni

Mauro Sperandio
ll Tartufo è un feroce attacco all’ipocrisia imperante nella società francese del XVII secolo, una critica nei confronti dell’ostentazione di una morale vacua e della “disonestà intellettuale”. Un testo che fu oggetto di ripetute censure, come si può immaginare, perché onesto e graziato da una lucidità di analisi inappuntabile che è (sfortunatamente) senza tempo. Al Comunale di Bolzano Tartufo rivive immutato grazie ad Eros Pagni e Tullio Solenghi

Il tartufo è un tubero pregiato, di gusto e profumo decisi; è prodotto non banale, capace di stupire l’esperto e deliziare il neofita, un classico di gusto intramontabile che esalta ed è esaltato dai giusti abbinamenti.

Il Tartufo di Molière, quello con la T maiuscola è della stessa fatta e la coppia formata da Eros Pagni e Tullio Solenghi, con arte ed esperienza, riesce ad esaltare un testo che nei secoli si mostra sempre apprezzato ed attuale. Ad Eros Pagni – Orgon sul palcoscenico – abbiamo chiesto del successo di Tartufo:

Il Tartufo di Molière non propone misteri, chi sta dalla parte del torto e chi da quella della ragione è chiaro a tutti.Cosa cattura l’attenzione del pubblico?

L’ipocrisia, le false verità sono argomenti di che mai si esauriranno, che anche tra duecento anni saranno argomento di discussione. Il Tartufo è uno dei massimi drammi scritti da Molière  e sicuramente una pietra miliare del teatro di sempre, un classico che non conosce tempo.

Questo testo offre momenti di grande ilarità ma anche energici spunti di riflessione.Quali corde stuzzica Molière?

Dalla tragedia nascono situazioni comiche e divertenti.Il Tartufo è la tragedia di un uomo succube per una sudditanza psicologica nei riguardi di un falso devoto che lo ha plagiato totalmente, fino al punto di rovinare rovinare la sua famiglia, i suoi possedimenti ed averi, tanto da rovinarne la vita.Da questa situazione drammatica, tragica, scaturiscono però anche momenti di alta comicità.Ansaldi Bolzano Solenghi PagniOrgon si porta a casa uno sventurato per mondarsi la coscienza. Questo fatto ricorda molte manifestazioni  di pietà interessata, meschini trionfi di ipocrisia…

Il pentimento di Orgon è un pentimento sincero soltanto che lui è un uomo senza scheletro, privo di forza e non è in grado di reagire agli eventi in maniera decisa. Si rende conto che ha distrutto -oltre alla sua- anche la vita degli altri ma purtroppo non ha gli strumenti per poter fronteggiare questa situazione. E’ un vinto, un personaggio negativo.In fondo al nostro spettacolo però c’è un aggiunta di regia, molto interessante. Tartufo, ai tempi del debutto, fu oggetto di violente contestazioni, il re di Francia dovette intervenire presso Molière pregandolo di cambiare il finale che originariamente vedeva tronfare il male con la carcerazione di Orgon. Le pressioni della Chiesa portarono l’Autore a cambiare il finale mandando in galera Tartufo e salvando Orgon.
Tutte queste vicende verranno spiegate in una maniera orginale che il pubblico scoprira a teatro…

Lei ha superato i 50 anni di carriera e si avvicina ai 60, come guarda al passato e quali progetti ha per il futuro?

Viviamo un momento difficile e confuso, non guardo mai indietro per attitudine, ma se devo tracciare un bilancio non posso che rimanere soddisfatto di come mi sono comportato e di quello che ho realizzato.
Il futuro lo vedo abbastanza nuvoloso, ci sono tanti sogni non realizzati che non potrò realizzare data l’età.

C’è qualche collaborazione che le piacerebbe realizzare?

Purtroppo il cinema non c’è quasi più, della televisione non ne parliamo, non la guardo mai. Non saprei quali altre strade percorrere, mi spiace apparire pessimista, ma è nella mia natura. Sono un uomo con i piedi per terra e non sono capace di illudermi.

Da Giovedì 26  (H 20:30) a Domenica 29 Marzo, H 16:00, Teatro Comunale di Bolzano (Sala grande) “Il  Tartufo” di Molière, regia di Marco Sciaccaluga, con Eros Pagni e Tullio Solenghi .

Foto: M. Ansaldi

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