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December 22, 2014
HomeGrown Reviews: centro sociale occupato. Jimmy’s Hall di Ken Loach
Andrea Beggio
Titolo originale: Jimmy’s Hall
Regia: Ken Loach
Di cosa parla: Jimmy Gralton è costretto a lasciare l’Irlanda perché accusato di comunismo. Al suo ritorno dopo molti anni decide, sotto le spinte dei suoi vecchi amici di riaprire la sala che gestiva prima del suo “esilio” negli stati uniti. Nonostante sia passato del tempo si troverà nuovamente a dover fare i conti con l’oscurantismo perbenista cattolico e la violenza dei ricchi borghesi, per difendere quello che a tutti gli effetti si potrebbe definire come centro sociale.
Cosa spacca: se l’arte e la cultura provengono da una classe in ascesa, almeno nelle sue potenzialità, questo lavoro del grande Loach ne è la più vivace dimostrazione. Il bello non può quindi partire dall’insopportabile decadenza della borghesia irlandese, nè tantomeno da una chiesa ormai irrimediabilmente prostrata ai suoi piedi. Dalla fotografia alla pittura, nomi come Henri Cartier Bresson, Magritte, Pasolini ne sono una dimostrazione.
Cosa fa schifo: a tratti i dialoghi sono eccessivamente enfatici, ma a Ken Loach si può perdonare questo ed altro.
Menzione speciale: ad un autore che ha dedicato praticamente tutte le sue opere a raccontare i lavoratori e le contraddizioni del mondo occidentale.
Consigliato a chi: a chi, anche in questo periodo tremendamente nero, non cede di un millimetro
Voto: 7 ½
Fino al 30.12.2014 al Filmclub Bolzano.
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