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December 18, 2014

Schiaccianoci, un regalo sempre gradito

Mauro Sperandio

Il Teatro Comunale di Bolzano ospita per la quarta volta il Ballet du Grand Théatre de Genéve. L’occasione è quella di una singolare messa in scena -prima ed esclusiva per l’Italia- di uno dei più noti classici del balletto, Schiaccianoci. Il coreografo Jeroen Verbruggen ambienta la vicenda nel periodo barocco, indagando sul rapporto tra la piccola protagonista e il misterioso donatore dello schiaccianoci… Dirige Philippe Cohen. 18/12/2014, ore 20:00, Sala Grande, Teatro Comunale di Bolzano

Čajkovskij, nella composizione di Schiaccianoci si ispira ad una fiaba scritta da E. T. A. Hoffmann e ripresa da Alexandre Dumas; la storia è questa: la piccola Clara riceve tra i vari regali di Natale uno schiaccianoci a forma di soldatino, ma Fritz, fratello dispettoso, glielo rompe. Come molti bambini in occasione della cena della vigilia natalizia, Clara si addormenta e nel sogno ingaggia una movimentata battaglia contro un esercito di topi che cercano di rubarle il soldatino schiaccianoci.
Fortunatamente il regalo si fa coraggio e, smettendo la sua funzione di rompi-gusci, si batte assieme al suo esercito contro il re dei topi, uscendo trionfante. Con gran gioia di Clara il soldatino si trasforma in un bellissimo principe. Conclude il sogno un magnifico ballo in una grotta incantata, a cui partecipano tutte le bambole della protagonista.

Storia deliziosa, non trovate?
Vogliamo parlare della musica? Certamente, secondo i critici è fantastica, fiabesca, ironicamente gioiosa,”sinfonia dell’infanzia”, di raffinata orchestrazione, ricca di originali invenzioni melodiche… e tante altre cose noiose che scrivono gli addetti al settore. 
Ma a Natale -con massimo rispetto per la sua sacralità- si bada anche al sodo e tutti vogliono sapere cosa si nasconde sotto quelle carte colorate, cosa trattengono i nastri così sapientemente arricciati.
Chiedete al cuoco e non al maitre, chiedete a Čajkovskij, non ai critici, e vi dirà che dopo l’Ouverture c’è una marcia, la Danza della Fata Confetto, la Danza russa -Trepak, la Danza araba, la cinese e la danza dei mirliton. Per concludere: Valzer dei fiori.

Tutto un altro gusto.
Non me ne voglia l’Illustre compositore, ma uno Schiaccianoci è un regalo sempre gradito; sarà che questo è magico, e con l’aiuto degli archi trascina e lancia per aria anche il più accigliato spettatore.

Chi non crede a tanta magia è una persona Patetica, ma quella è tutta un’altra musica…

Foto by GTG/Gregory Batardon

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