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December 17, 2014

Luoghi dimenticati, porte riaperte. Toni Holzgethan, cittadino attivo

Mauro Sperandio

Un angolo di periferia dimenticata nel centro di Merano riprende vita quando un designer, un gallerista ed un proprietario avveduto vincono l’ordinaria diffidenza con uno straordinario buonsenso.
Secondo il Codice Civile, libro terzo, titolo II, capo I, articolo 832,Il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico.”

Questo significa che, ad esempio, se hai un grazioso stabile nel centro di Merano, addirittura nella città vecchia, e questo stabile potrebbe essere impiegato per attività di aggregazione “intelligente”, e/o culturali, puoi – a norma di legge- tenerlo chiuso per il diletto degli scarafaggi.
 L’articolo successivo, l’833, afferma che: “Il proprietario non può fare atti i quali non abbiano altro scopo che quello di nuocere o recare molestia agli altri.”Laden 56 – Meran

Non fate i giuristi bolscevichi da due soldi e non permettetevi di pensare che stando all’articolo 833 tenere un bello spazio chiuso non abbia -più o meno consapevolmente- “altro scopo che quello di nuocere o recare molestia agli altri” volenterosi o bisognosi di spazi per iniziative lodevoli. Le ragioni per tenere una proprietà inutilizzata possono essere varie e di varia responsabilità, ed in buon numero rispettabili.

 Un caso interessante -a norma di legge, ma contrario a consuetudine- è quello di Laden 56, un temporary shop + cafè in cui si possono comprare pezzi di design prodotti da 20 designer europei (Gamper, per citarne uno), ci si può incontrare per un caffè ed una fetta di torta fatta in casa.
L’iniziativa, nata dalla mente di Harry Thaler in collaborazione con ES projects ha trovato terreno fertile, ovvero ospitalità, in quello che un tempo era un panificio, un piccolo edificio rosso nascosto in un “antro” dimenticato di Corso Libertà.
Ad aprire le porte di questa casa è Toni Holzgethan, discendente di quell’Holzgethan -Bäcker von Beruf-  che arrivò da Vienna a fine Ottocento, attratto dalle promesse di una Merano termale in rapida crescita.Toni Holzgethan – MeranIncuriosito dal punto di vista del “padrone di casa” ,ho incontrato il Nostro nei locali di Laden 56.

Concedere degli spazi inutilizzati per un’iniziativa non banale come quella di Laden 56 è un fatto tanto raro quanto meritorio. Spesso locali anche di pregio ed in posizione centrale rimangono indecorosamente chiusi per logiche immobiliari, ma anche ragioni che sfuggono all’evidenza…

Toni Holzgethan: Per me è un grande piacere mettere a disposizione di giovani questi locali che da oltre dieci anni sono chiusi. Questa è una casa piuttosto vecchia, con una storia particolare, ma che si trova in un angolo trascurato del centro della città. Una piccola area che per questioni relative alle varie proprietà è difficile riqualificare, un angolo al momento molto triste, ma che se valorizzato porterebbe pregio a Corso Libertà ed anche a tutto il centro. Oltre ad un problema di volontà ed armonia di intenti tra i proprietari, ogni buon intento è ostacolato da una burocrazia lenta e complicata.

Crede che la pubblica amministrazione possa fare di più o diversamente nei confronti di chi vuole investire nel recupero di “aree dimenticate”?

Le iniziative dei proprietari ci sarebbero, ma in un contesto come quello della città vecchia tutto è reso complicato da servitù, proprietà frammentate e difficoltà di relazione. Per risolvere problemi ultra decennali di vicinato, il Comune dovrebbe aiutare contribuendo -se non dal punto di vista economico- almeno con una burocrazia meno complicata o vincolante. Un’altra idea potrebbe essere la creazione di un ufficio che si occupi di far incontrare volontà non in armonia, aiutando i proprietari che di padre in figlio si tramando le proprietà e le beghe connesse…Laden 56 - Gregor StaschitzFoto: Gregor Staschitz

Come ha ricevuto e quale impressione le ha fatto una proposta di questo tipo?

Sono stato contattato da Harry Thaler, designer di vaglia, che mi ha presentato il progetto di Laden 56. Ho accettato con molto piacere e credo che questa iniziativa onori la storia di questi locali e della mia famiglia.

Senz’altro una disponibilità come la sua non è ordinaria, personalmente credo si possa considerarla come una forma di cittadinanza attiva…

Certo, sì. Pur non avendo diretti interessi in campo artistico, ho creduto in un progetto bello, interessante, per i giovani ma non solo. Come vede, in questo posto la gente viene perché interessata al design, ma anche per un caffè, per incontrarsi.

Crede che altri proprietari con ambienti che si presterebbero ad iniziative simili difettino di coraggio o sensibilità?

Qualche esperienza non positiva può rendere diffidenti, e non è scontata l’apertura nei confronti di idee non proprio “normali”…

Foto in alto: Gregor Staschitz

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