Food

November 7, 2014

Cooking with franz. Stoccafisso e patate [Stockfischgröstl]

Mauro Sperandio

Vista la nobiltà del prodotto in questione sembra quasi sacrilego pensare che dare dello stoccafisso a qualcuno sia offensivo.

È onesto riconoscere che il merluzzo secco, fattosi stoccafisso – cioè stokkfish, ovvero pesce bastone- all’acquisto non brilli per elasticità (mentale?) e profumo, ma è altrettanto doveroso riconoscere che una mano accorta può trasformare questa pessima premessa in una eccellente portata.

La scoperta dello stoccafisso risale al 1432 e la dobbiamo al veneziano Pietro Querini che, naufrago trasportato dalla corrente, trovò ricovero, ospitalità  e merluzzo secco a Røst, nell’arcipelago norvegese delle Lofoten, in culo Mundi, come scrive nelle sue cronache.

Il Querini, tornato in patria, si peritò di far conoscere questa declinazione del merluzzo: lo stoccafisso riscosse un gradimento tale da diventare protagonista di innumerevoli ricette nelle cucine di tutta Europa.

Nella cucina sudtirolese, il nostro merluzzo secco si accompagna alle patate e si fa chiamare Stockfischgröstl.

Questa la ricetta per 4 persone: 

500 g di stoccafisso
700 g di patate
50 g di burro
1 grossa cipolla
1 spicchio di aglio
1 bicchiere di panna fresca
prezzemolo
sale e pepe 

Mettete a bagno in acqua fredda lo stoccafisso per 2 giorni e 2 notti, cambiando l’acqua 3 volte al giorno. Una volta scolato, lessatelo fino a che la carne non si stacca facilmente dalle lische e quindi spolpatelo con le mani.

Lessate le patate e, una volta fredde, sbucciatele. Fate imbiondire la cipolla con l’aglio nel burro, aggiungete il baccalà ridotto in pezzi e le patate, salate e pepate. Finito di rosolare l’insieme, annaffiate con la panna e continuate la cottura per pochi minuti. Distribuite una manciata di prezzemolo e… ringraziate il capitano Querini.

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There are 3 comments for this article.
    • Mauro  SP
      Mauro Sperandio · 

      Egregio Signor Tessadri, perdoni le nostre ingenuità. Non siamo dotti seguaci d’Apicio ma umili epigoni di pantagruelica genia.Con fortuna manzoniana abbiamo trovato la ricetta in un manoscritto abbandonato nella soffitta dello stabile che ospita la nostra redazione. Improvvidi come Ermengarda ci siamo fidati della polvere che questo manoscritto ricopriva, così come ci si fida della canizie delle nonnine che al parco offrono cariogene caramelle. Salveremo il merluzzo -edule naviglio in panne- dalla panna ed allo stoccafisso -nordico poeta- conferiremo il lauro poetico.
      Con i migliori auspici,

      M.Sp.