Contemporary Culture in the Alps
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A Cultura Impresa Festival [Faenza], anche franz e Rosengarten

Dal 23 al 25 ottobre a Faenza la Cultura si fa Impresa. Tre giorni di workshop, incontri, testimonianze, riflessioni e idee per cambiare l’Italia. Tra gli invitati, anche franz, per raccontarsi come impresa creativa e culturale e per portare come testimonianza attiva, il progetto Rosengarten.

20.10.2014
A Cultura Impresa Festival [Faenza], anche franz e Rosengarten

Già da qualche anno franz è impegnato attivamente nel dibattito sul tema dell’imprenditoria culturale e creativa. Noi siamo una cooperativa, ma sopratutto siamo un’impresa, che lavora, che si sbatte, ogni giorno per ritagliarsi uno spazio attivo – per contenuti ed economia – nel presente e nel futuro. 
Ecco perché abbiamo accolto con forza l’invito degli amici e colleghi della cooperativa faentina Cultura Popolare, che ci ha proposto di essere media partner del  Cultura Impresa Festival – alla sua prima grandiosa edizione. Il festival si svolgerà dal 23 al 25 ottobre a Feanza, e sarà una tra giorni dedicata all’impresa culturale, partendo dalla voglia e dalla necessità di rilanciare in maniera concreta i temi dell’imprenditoria culturale in un periodo storico in cui la crisi economica ha minato profondamente il settore costringendo i tanti operatori a ripensare la propria attività.

“Alla base di Cultura Impresa festival – raccontano gli organizzatori – c’è la voglia di creare uno spazio di riflessione e confronto su cultura&impresa”. E a noi – questo gruppo di giovani che ha deciso di scommettere, investendo il proprio tempo e le proprie professionalità per mettere in piedi un momento proficuo di riflessione su temi così importanti – è piaciuto subito un sacco. Perché ci assomiglia. Perché come noi si mette in gioco anima e corpo per ragionare, creare rete (reale) tra cose e persone e sopratutto per fare progetti e proposte concrete, che non finiscano una volta che un evento, un festival o un convegno chiude i battenti e spegne i riflettori.

1Dunque, anche noi saremo a Faenza in questi tre giorni intensivi e propositivi. In particolare ci sarà Anna Quinz, invitata a portare sul piatto l’esperienza di franz – impresa creativa –  e quella di Rosengarten, quartiere creativo di Bolzano.

Come si svolge il festival? 

Si parte giovedì 23 con una riflessione sui dati e le analisi che sono state realizzate sul settore culturale in Italia, alla quale interverranno le istituzioni ai dive che verranno affrontati nell’arco dei tre giorni.

Venerdì 26 e sabato 25 si entra nel cuore del festival con i workshop tematici e gli interventi. I workshop tematici sono 4 coordinati e realizzati in collaborazione con altre realtà nazionali che si occupano di mantenere vivo il dibattito su questi temi: la Fondazione Fitcarranldo, i giovani cooperatori di Generazioni e OOP!, l’associazione RENA. I temi, fondamentali per coloro che operano nel settore culturale sono il rapporto pubblico/privato, il rapporto professionismo/mondo del volontariato, le prospettive internazionali ed europee e il ruolo delle imprese e dei privati nella promozione e produzione. Anche il calendario di interventi e tavole rotonde è ricco, e prevede la partecipazione di docenti dell’Università Bocconi, Roma Tre, IUAV, Bologna, Fondazioni e realtà innovative: Fabio Donato, Lucio Argano, Alessandro Bollo, Merlo, Taormina, Michele Trimarchi, Silvia Costa e molti altri.

Le tavole rotonde in programma sono tre: una riflessione sulla rete museale e archivistica realizzato in collaborazione con l’ANCI, una sul rapporto tra arte contemporanea e paesaggio e porta gli esempi di diverse realtà italiane e l’ultima sull’imprenditoria culturale al Sud.

Insomma, un momento importante, prezioso, dove ascoltare, capire, riflettere, dire la propria, esserci. È fondamentale oggi riflettere sui temi dell’imprenditoria culturale, in una prospettiva di produzione di reddito e creazione di occupazione, ed è importante che a farlo siano le imprese e i soggetti che fanno cultura in prima persona, confrontandosi sia tra loro che con i territori, le istituzioni e la scena internazionale. Solo in questo modo sarà possibile riattivare le sinergie positive che questo Paese può sviluppare proprio nel settore culturale (arti, spettacolo, patrimonio culturale) e creare una rete di soggetti capace di costruire nuove progettualità insieme.

Noi ci crediamo, ancora, nonostante tutto. E allora prendiamo la nostra valigia (piena di quel che serve per un piccolo viaggio  – e piena di sogni) e partiamo. Faenza e il futuro, ci aspettano. 

Più info sul festival e il programma completo qui

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