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September 18, 2014

HomeGrown Reviews: The Giver – il mondo di Jonas

Sara Masè

Titolo originale: The Giver

Regista:   Phillip Noyce

Di cosa parla: in un futuro imprecisato, una comunità (che potrebbe anche rappresentare quel che resta di tutta l’umanità dopo un qualche cataclisma) ha trovato nell’uguaglianza e nel conformismo la soluzione a tutti i problemi, rinunciando a quello che potrebbe portare scompiglio – emozioni, colori, sentimenti, musica  – ed alla memoria collettiva del passato.
Solo il “raccoglitore di memorie” può ricordare tutto, ed una persona speciale viene prescelta per quel ruolo: Jonas.

Cosa spacca: che essere tutti uguali e conformi allo stesso modello non sia poi così piacevole, quando si assapora anche solo per un attimo il sapore della diversità: un concetto interessante, che è tra i vari spunti che muovono il protagonista Jonas. Certo, si evitano i conflitti, le invidie ed i “problemi” (che poi magari ci sono lo stesso, ma chi comanda li “risolve” senza dare troppo nell’occhio).
Forse non è così geniale questa contrapposizione tra la noia del conformismo e la bellezza dell’imprevedibile e dell’emotivo, ma qualche lato positivo in fondo lo si può trovare.
Il film è tratto da un romanzo di Lois Lowry.

Cosa fa schifo: come spesso capita di osservare dopo la visione di un film, ci sono tanti errori di logica e troppe ingenuità narrative a scopo catartico. Per essere degnamente annoverato nel filone della fantascienza cosiddetta “distopica” (ossia un’utopia distorta), il film potrebbe avere più logica e consequenzialità, meno semplicismi pseudo-risolutori.
Pensando a quanti mondi simili a quello proposto nel film sono stati creati dalle menti di geniali autori di fantascienza, si rimane con l’amaro in bocca.
La storia rimane comunque una discreta avventura per un pubblico molto giovane.

Menzione speciale: per aver ipotizzato, nel delirio di questo mondo “anti-utopico”, che la memoria del passato debba essere conservata (anche se in modo elitario) ed utilizzata come aiuto nelle difficoltà del presente e come guida per evitare gli errori di chi ci ha preceduti. Questa la vera utopia.

Consigliato a chi: non ha paura di vedere un film che nonostante tutti gli sforzi rimane fino alla fine in bianco e nero.

Voto ponderato: 5

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