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September 15, 2014

“Tutta mia la città”: un esperimento di rigenerazione urbana, in via del Suffragio a Trento

Anna Quinz

A Trento – più precisamente nella centralissima Via del Suffragio – da oggi fino a sabato 20 settembre, la città cambia faccia, si apre, si mostra, si espone, si fa luogo di condivisione e scambio tra commercianti, cittadini, operatori culturali. “Tutta mia la città” è un festival piccolo ma anche grande, che mette in circolo idee e sogni urbani che guardano al luogo città come a uno spazio da condividere, la strada come scenografia e non come asse di passaggio indifferente, la socialità come esperimento corale e non come parola vuota che fa figo dire ma che è tanto difficile fare. 
Il festival parte da un idea di Roberta Pedrotti, che ce ne racconta genesi, obiettivi, segreti. 

Innanzitutto, Roberta, chi sei e cosa fai nella vita?

Sono una trentaduenne, laureata in storia dell’arte e sono arrivata in Via del Suffragio ad aprile, quando ho aperto Details design store: un negozio di design (www.detailsdesignstore.it) che propone design internazionale (ci sono prodotti trentini, italiani, europei e internazionali) di aziende affermate e riconosciute internazionalmente, ma anche di singoli designer che si autoproducono.

tutta mia la città_ via del suffragio_trentoPerché il Festival “Tutta mia la città”? L’idea è tua? Come ti è venuta, quali gli obiettivi del progetto?

Il Festival “Tutta mia la città” nasce da una chiacchierata fatta a maggio in uno dei bar della via con amici, conoscenti, abitanti e operatori della via in cui si discuteva di Social Street, di esperimenti di riqualificazione urbana, di sharing economy, di “movida” cittadina. Ci siamo scambiati racconti di esperienze, progetti fatti e vissuti, ed abbiamo iniziato a fantasticare sulle opportunità che la città offre. Alla fine di questa lunga chiacchierata, con lo sguardo verso i portici di Via del Suffragio, ci siamo salutati immaginando di poter organizzare assieme un Festival che parlasse della città, che sperimentasse alcune buone pratiche di sviluppo di comunità, che dialogasse con gli abitanti del quartiere, che si assumesse il compito di ragionare attorno all’utilizzo creativo dello spazio pubblico. 

Definirei questo Festival un piccolo esperimento di riattivazione urbana, la cui finalità è riuscire a coinvolgere chi abita e chi lavora in Via del Suffragio, e nelle sue vicinanze. Cercheremo attraverso molteplici linguaggi di raccontare il passato (la contrada Todesca), il presente e il futuro (ciò che potrebbe diventare con un po’ di fantasia e con la voglia di condividere) di questo angolo di città. Il Festival sarà un invito a socializzare con i vicini, a valorizzare le relazioni, a scambiarsi professionalità, esperienze e conoscenze. 

tutta mia la città_ via del suffragio_trentoCome si svolge, come è stato costruito, cosa troveremo dal 15 al 20 settembre?

Dal 15 al 20 settembre in via del Suffragio si svolgeranno una serie di azioni non solo sulla sede stradale, ma anche in alcuni spazi commerciali e privati.

Tra gli appuntamenti che formano questo festival ci sono: una mostra dei rilievi della via svolti dagli studenti del corso di Ingegneria Edile-Architettura; incontri in cui si discute di spazio pubblico e spazio privato, di “movida” cittadina; le mappature dei sentimenti e dei good/bad places trentini; il workshop per documentare Via del Suffragio tramite la scrittura e il disegno; la riqualificazione della via tramite la creazione di micro-giardini/aiuole; i concerti di “I know a place” tra cui uno in appartamento per promuovere la musica; la degustazione di alcune birre artigianali trentine; le letture ad alta voce; la raccolta di testimonianze sulla storia della via; il cinema all’aperto.

Cos’ha di speciale Via del Suffragio e come ti immagini possa cambiare nel tempo, anche grazie a questo progetto?

Via del Suffragio è speciale innanzitutto perché è l’unica via porticata di Trento, ha una storia molto interessante; fin dal medioevo è la via delle botteghe e delle osterie e dal XVI secolo era nominata “Contrada Todesca” perché abitata in maggioranza da tedeschi. Attualmente vi sono varie anime che la rendono potenzialmente viva, interessante, frizzante.

Negli ultimi anni è stata trascurata, è diventata la prima periferia di un centro città completamente ristrutturata. Vederla piena di macchine – come fosse un parcheggio qualunque – è decisamente triste e se questo piccolo Festival riuscisse anche solo a far riflettere sulla possibilità di una Via del Suffragio senz’auto potremmo dirci soddisfatti.

Il tuo rapporto con la città? Con trento in particolare, con il concetto di città più in generale?

Io vivo nelle vicinanze di Via del Suffragio e quindi vivo la città 24 ore su 24. Vivere in città – in contrapposizione con la campagna e i sobborghi – ti offre moltissime opportunità sia a livello privato, sia a livello professionale. Una delle cose che preferisco della città è la continua offerta di stimoli, la possibilità di conoscere sempre persone nuove, di vivere nuove esperienze.

Le città sono oggi incubatori di innovazione di fronte alla crisi economica. Non sono però solo luogo di sviluppo imprenditoriali, ma anche e soprattutto espressione di una crescente voglia da parte dei cittadini di stare all’interno dei processi di trasformazione del tessuto urbano. Il variare degli stili di vita, delle abitudini nell’utilizzo dello spazio pubblico passano oggi necessariamente attraverso la condivisione, attraverso le relazioni e – ovviamente – anche il loro portato conflittuale.

tutta mia la città_ via del suffragio_trentoChi oltre a te sta dietro al progetto? Come avete lavorato? 

Il progetto del Festival è condiviso con tante anime, e anche questo lo rende speciale e interessante; hanno partecipato al processo creativo/organizzativo associazioni culturali, singoli cittadini, operatori della via, professionisti, istituzioni, cooperative. Ognuno ha dato il suo contributo in base alle proprie esperienze, competenze, speranze per il futuro. 

Gli eventi che compongono il programma sono il risultato, l’ultimo miglio di una strada più lunga, non certamente lineare. Ma il cuore del Festival sta nel processo, nel dietro le quinte. E’ lì che il processo – il lavorare insieme – genera valore aggiunto, magari difficilmente quantificabile, ma assolutamente fondamentale.

Una delle cose più difficili, lo so per esperienza, in progetti del genere è la costruzione di relazioni, con altri partner, con il vicinato, con le istituzioni. voi come vi siete mossi in questo senso, che problematiche avete avuto, quali buone sorprese?

Io sono soddisfatta perché questo processo organizzativo ha accelerato l’instaurarsi di nuove relazioni, l’approfondimento di quelle già esistenti ed ha rapidamente messo in evidenza luci ed ombre. Come è naturale, ci siamo trovati di fronte a diffidenza, indifferenza, indolenza però hanno prevalso le sorprese positive. Persone che hanno saputo mettersi in gioco, che hanno ascoltato e si sono fatte coinvolgere, che hanno dato tutto il loro contributo perché hanno colto le potenzialità di questo processo di condivisione e partecipazione. Abbiamo vinto e possiamo dire che su Via del Suffragio è presente ogig una comunità solidale e consapevole del valore della collaborazione? Certo che no, ma il percorso di avvicinamento che abbiamo condotto ci fa pensare di aver imboccato la strada giusta, ora bisogna solo proseguire. 

Un buon motivo per venire al festival e il tuo consiglio sull’evento da non perdere assolutamente?

Tutti gli eventi sono interessanti e per me è davvero difficile sceglierne uno, anche perché questo Festival abbraccia tanti interessi, ambiti culturali e professionali.

Tuttavia ce n’è uno che si può individuare come più simbolico, quasi una sorta di cartina tornasole: la seduta di quartiere che prenderà vita sabato 20 settembre a partire dalle 18. Tutti i cittadini sono invitati ad un aperitivo direttamente in strada, dove ognuno porta ciò che vuole e lo condivide con gli altri partecipanti. Maggiore sarà la partecipazione ed il coinvolgimento, maggiormente sarà riuscito l’intento di far socializzare i vicini, condividendo conoscenze, esperienze e professionalità. Ti aspettiamo.

Più info e il programma completo del festival qui

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