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September 11, 2014

Un carro armato in centro città? Paura e delirio a Bolzano. Ma solo per un attimo

Anna Quinz


Ero in autobus, stavo timbrando il biglietto, appena salita, in piazza Walther. Mi giro e mi prende un colpo. Accanto al bus, sulla strada, un carro armato. Un carro armato vero, verde militare, con tutte le sue cose a posto, come prima avevo visto solo nei film. Uno spettacolo strano, una visione inquietante, che mi ha scosso per diversi minuti.
Prima di tutto le tante domande: cosa sta succedendo? Perché? La guerra? Contro chi? Dove? Da cosa dobbiamo difenderci? Chi ci ha attaccato? E perché tutti intorno a me non sembrano allarmati, non è scattato un qualche allarme, i giornali non mi hanno detto nulla?
Il tranquillo Alto Adige, con le sue vallate pacifiche, le vette silenziose, i prati verdi, le mucche a riposo e la sua città “gioiello”, ordinata e pulita, mal si abbinano con l’oggetto duro, crudo, feroce che è il carro armato.
Passata l’inquietudine però, scopro che cosa succede, scopro che ancora una volta è stata l’arte contemporanea a mettere il suo zampino nello scorrere sereno e rassicurante della vita quotidiana. Ho scoperto infatti che il carro armato e il suo passaggio per le vie del centro faceva parte dell’azione, parte di un video e quindi del progetto artistico che Rä di Martino (artista romana ha all’attivo mostre in istituzioni come PS1 di New York e la Tate Modern di Londra e proprio alla Biennale del Cinema di Venezia di quest’anno ha vinto il premio SIAE e il premio Gillo Pontecorvo Arcobaleno Latino con il documentario “The Show Mas Go On”) sta preparando per la Project Room di Museion (inaugurazione: il 26/09, ore 19). 

1“Mettere in luce i cortocircuiti e le contraddizioni tra la realtà e la finzione; le ricerche sulla storia e la memoria collettiva; l’utilizzo di materiale d’archivio da un lato e di set cinematografici dall’altro: questi gli elementi su cui lavora l’artista. Che per il progetto concepito per Bolzano è partita dalla fascinazione per i dummy tanks, finti carri armati impiegati sia nella prima che nella seconda guerra mondiale, e tutt’ora in uso, per ingannare i nemici sulle proprie forze. La mostra, che presenterà dei video, materiale d’archivio e una grande installazione, ruota intorno ad un tema curioso: se la guerra utilizza spesso camouflage e messe in scena, il cinema tende invece ad utilizzare carri armati veri e propri”.

Ecco  qua, svelato l’arcano, rimesso in normalità il battito cardiaco, tornata la pace, almeno apparente, sotto i cieli tranquilli della tranquilla Bolzano.

 

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