Music

August 21, 2014

“Sulla luna!”. Gli ingranaggi del sogno

Parola all'ascolto

“Se ti sei mai chiesto da dove provengano i tuoi sogni, guardati attorno…vengono creati qui!”.

Anche se questa è una frase che Martin Scorsese attribuisce a Georges Méliès nel film Hugo Cabaret, è senza dubbio incisiva nel raccontare ciò che il Festival Mozart ha proposto nel cortile di Palazzo Alberti per la serata Sulla Luna!, spettacolo dedicato a due cortrometraggi del regista francese musicati dal vivo da Francesca Aste e Vincenzo Vasi.

Un perfetta macchina del sogno alla Méliès costituita di indispensabili ingranaggi, a partire dal trio del gruppo Oppetelà, che con lunghe gonne e movimenti leggeri e circolari ha introdotto il pubblico in una realtà altra, quasi onirica. Regnava infatti un’atmosfera silenziosa, d’incanto sospeso nell’attesa di capire poi cosa sarebbe successo.

Le Voyage dans la Lune innanzitutto, il cortometraggio che Méliès produsse nel 1902. Ecco dunque il sogno del sogno caratterizzato, ad ogni entrata di un nuovo personaggio, dal tocco sensibile di Francesca Aste al pianoforte e reso quasi reale dagli effetti rumoristici di , tra voce, elettronica, campane, nacchere, carillon e theremin.

Surreale l’entrata in acqua dopo la caduta dalla luna: tutto ciò che è accaduto musicalmente sembra ora sprofondare e confondersi tra gli abissi. Rientra camminando su enormi palloni e guardando in lunghi cilindri magici il gruppo Oppetelà, come se stesse progettando di farci un salto, sulla luna.

In un sogno però, come poteva bastare? Si riparte con Le Voyage à travers l’impossible, subito caratterizzato da Vasi con un ritmo percussivo al basso elettrico che lascia Aste padrona del palco finché una polifonia acutissima al theremin sull’immagine del sole s’insinua in ogni poro. L’improvviso finale, giunto dopo un momento musicalmente molto pacato, coglie alla sprovvista.

Peccato, era un bellissimo sogno.

Recensione di Veronica Pederzolli

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