Drodesera 2014 – SKILLBUILDING:
skill 3 – “attivismo politico”

Rafforzando il suo legame con il centro di documentazione milanese Via Farini DOCVA, Centrale Fies in questa edizione del festival Drodesera mette in scena un’idea di performance che contamina ogni ambito lavorativo e di ricerca. Il programma comprende, infatti, la seconda edizione del premio “Live Works Vol.2 – performance act award”, iniziativa che apre la competizione non solo ad artisti ma anche a professionisti provenienti dai più differenti settori disciplinari: dai new media alla moda, dall’urbanistica all’attivismo politico, includendo flash mob e workshop based project.

Le tre serate dedicate al premio ospiteranno ciascuna le performance di tre artisti selezionati e saranno inaugurate da guest performer di rilievo nel panorama delle arti contemporanee: l’artista Aníbal López (A-1 53167) – martedì 29.07, h 21.00, turbina – le cui performance sono state ospitate, tra gli altri, da Documenta 13, Kassel e dalla 49ª Biennale di Venezia; l’acclamato coreografo Jérôme Bel – mercoledì 30.07, h 22.30, mezzelune – e i performer e attivisti politici John Jordan e Isabelle Frémeaux / The laboratory of insurrectionary imagination (Labofili).

L’intervento di questi ultimi si articolerà, in particolare, in tre serate: alla prima nazionale del lavoro We Have Never Been Here Before, scritto e interpretato da John Jordan e presentato lunedì 28 (h 22.30 – turbina 1), in occasione della prima serata del “Live Works Vol.2”,  faranno seguito due serate consecutive di workshop, tenute da Isabelle Fremeaux, che estenderanno i significati e le potenziali interazioni del progetto ad artisti locali e attivisti, per costruire affinità di gruppo e azioni reali (martedì 29.07 e mercoledì 30, dalle 10.00 alle 18.00).

La scelta di Jordan e Frémeaux di intrecciare la performance e il workshop corrisponde alla filosofia di fondo che orienta tutto il loro agire, in cui la performance act si alimenta reciprocamente con l’attivismo politico. Questo connubio è del resto presente nell’agire di John Jordan fin dalle origini. Tra i co-fondatori dei gruppi d’azione diretta Reclaim the Streets e Clown Army, Jordan prima di intraprendere un proprio personale percorso ha lavorato come direttore della fotografia per il film The Take, di Avi Lewis e Naomi Klein, e co-curato il libro We Are Everywhere: the irresistible rise of global anti-capitalism (Verso, 2004). Dal 2011 il suo percorso si intreccia con quello di Isabelle Frémeaux, in precedenza docente di media e studi culturali al Birkbeck College-University di Londra, fino a quando decide di dimettersi per sfuggire alle logiche del lavoro salariato e del mondo accademico. La ricerca-azione di Jordan/Frémeaux spazia tra gli ambiti sociali e disciplinari, esplorando l’educazione popolare, la narrazione politica, le forme creative di resistenza. Insieme hanno co-fondato la struttura di attivismo artistico The Laboratory of Insurrectionary Imagination / Labofili, che per un decennio ha unito artisti e attivisti per realizzare azioni di teatro e interventi che hanno fatto scalpore in tutta Europa – celebre la loro azione insurrezionalista alla Tate Gallery.

La performance/lettura autobiografica proposta a SKILLBUILDING, We Have Never Been Here Before, trasforma il teatro in un insieme di speranza nel buio e chiede come possiamo rimanere in forze quando la vita stessa è minacciata dall’estinzione. Il 18° esperimento performativo di The Laboratory of Insurrectionary Imagination corrisponde a un graduale ritiro verso la relativa sicurezza del palco, che permette agli autori di porci alcune domande inquietanti su come cambiare il nostro mondo. Seduti scomodamente, tra confessioni spiritose, educazione popolare e prove assurde per l’Apocalisse, We Have Never Been Here Before ci coinvolge in un viaggio di responsabilizzazione in un momento in cui la speranza appare un concetto fortemente scivoloso, inducendoci in ultimo a porci una domanda radicale: abbiamo il coraggio di prendere la vita così tanto seriamente da essere disposti a perdere tutto, pur di proteggerla?

I temi messi in scena dalla performance proseguiranno nelle due giornate di workshop, i cui partecipanti saranno incoraggiati a riflettere su vicende storiche e personali di coraggio e disobbedienza, impegnandosi in processi orizzontali di organizzazione ed esplorando gli strumenti per attuare strategie efficaci necessarie a organizzare risposte adeguate alle ingiustizie della catastrofe climatica. Lavorando con artisti e attivisti e usando una varietà di metodi giocosi e partecipativi presi in prestito dalla cultura popolare, i workshop punteranno a dare il via a un’organizzazione collettiva e a un’affinità di gruppo per un’azione di disobbedienza in occasione del vertice delle Nazioni Unite che si terrà a Parigi nel 2015.

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