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July 21, 2014
Al via Drodesera 2014 – SKILLBUILDING:
skill 1- “sparizione”
Guido Musante
Nuovi orizzonti per il trentaquattresimo appuntamento di Centrale Fies con le performing art: il festival trentino Drodesera, divenuto centro propulsore dell’innovazione mette in campo nuove capacità, sfida se stesso e si fa specchio di un intero anno di lavoro, progettazione e cambiamento. Da incubatore di performance e concept esportati in tutto il mondo a vero e proprio Hub culturale, Centrale Fies presenta le “skills” allenate in lunghi mesi di lavoro e racconta le biografie, le passioni, la forza di creativi e artisti provenienti dai più disparati ambiti disciplinari.
Nasce così SKILLBUILDING, un progetto di ampio respiro in cui s’intrecciano arti performative, arti visive, comunicazione, grafica, marketing, che mette in scena i risultati di un complesso lavoro di costruzione di nuove competenze e capacità. Le skills di SKILLBUILDING ci permettono prima di tutto di cambiare noi stessi: atto primo di un cambiamento più ampio, esteso a tutta la realtà che ci circonda.
In programma dal 24 Luglio al 2 Agosto a Centrale Fies, SKILLBUILDING è un club notturno dove artisti che abitualmente operano in altri ambiti disciplinari sperimentano i loro progetti musicali, ma è anche un importante premio per la performance che offrirà, oltre ad un contributo alla produzione delle opere, una free school all’interno di lunghi periodi di residenza creativa, critical session e incontri di discussione teorica condotti dai curatori del premio e da Daniel Blanga-Gubbay, cofondatore di Pathosformel, oggi ideatore della think tank di filosofia politica applicata alla performance Aleppo (aleppo.eu).
SKILLBUILDING è, soprattutto, un punto di incontro per i più importanti centri di produzione europei dedicati all’arte contemporanea che si riuniscono a Centrale Fies per conoscere le realtà più vive della scena. E proprio dall’Europa la nuova edizione del festival chiama a raccolta una selezione di artisti internazionali divenuti ormai punti di riferimento nell’ambito delle arti sceniche e performative. Non meno significativa l’attenzione dedicata alla scena italiana: i nomi che hanno avuto un ruolo esemplare nell’evoluzione delle discipline performative nazionali dialogano con le compagnie che sono cresciute e hanno trovato dimora tra le mura di Centrale Fies per il progetto Fies Factory.
Non a caso nella giornata di apertura del festival è presente la performance del gruppo Pathosformel, prevista nella serata di giovedì 24 luglio (h 19.30 – parco). Nata nel 2004 a Venezia, la compagnia di Daniel Blanga-Gubbay e Paola Villani proprio durante quest’anno ha annunciato il proprio abbandono dell’attività teatrale in vista di nuovi territori di ricerca. Capace di segnare profondamente la ricerca teatrale degli anni zero, Pathosformel nel corso degli anni ha sviluppato il proprio lavoro ripensando in termini del tutto innovativi la presenza del corpo in scena. Su queste basi si articola anche “Disparition“, l’opera messa in scena a Drodesera 2014, basata su un progetto sviluppato in collaborazione con Centrale Fies e WorkOfOthers.
“Disparition” è prima di tutto una festa lunga un giorno e un’occasione in cui rivedere per l’ultima volta l’intera produzione artistica del gruppo. Nello steso tempo è la messa in scena dei un’atto di sottrazione: quello legato al ripensamento dei propri codici espressivi operato da Pathosformel. Attenzione però, perché una sottrazione non è unicamente un atto di sparizione. Al contrario è spesso solo l’arretrare di qualcosa che permette ad altro di emergere.
“In questi anni, all’interno dei nostri spettacoli, abbiamo spesso sentito il desiderio di una sottrazione che creasse spazio per le possibilità di immaginazione degli spettatori. Qualcosa di fortemente personale e inaspettato, qualcosa di estraneo e al tempo stesso già iscritto in potenza nei nostri lavori aveva possibilità di emergere in questo spazio vuoto. È questa la ragione per cui l’errore non esiste nel ricordo dello spettatore. Decidendo di non presentare più i nostri spettacoli, ci siamo interrogati su come tracciarne una memoria. E pensiamo che ciò che meglio potrebbe restituire il loro ricordo sia la somma delle vostre descrizioni, simili o contrastanti tra loro; il modo in cui voi oggi – anche a distanza – li raccontereste a qualcuno.”
Da febbraio a luglio Pathosformel ha così condotto insieme a WorkOfOthers un lavoro di ri-attraversamento globale di tutto il proprio percorso artistico. Da un lato WorkOfOthers ha realizzato una pagina web temporanea dedicata a ciascun singolo progetto di Pathosformel (uno diverso per ogni mese), facendo emergere e rielaborando una costellazione di materiali esterni e affini al lavoro: immagini, video, suoni, scritti, raccontano ciò che dello spettacolo si vede e non si vede. Parallelamente ogni mese una pagina vuota è rimasta a disposizione degli spettatori, invitati a raccontare le tracce dello spettacolo rimaste incise nella memoria. L’insieme dei contributi, assemblato come un grande puzzle, ha costruito un’ipertesto narrativo-descrittivo, aperto e dinamico.
La “Disparition” di Pathosformel è dunque un lavoro di inclusione: un invito a intrecciare emozioni e ricordi, esperienze e soggettività, immagini e competenze; è la costruzione di un ultimo atto cui tutti possono partecipare. Che modo migliore poteva esserci, per iniziare SKILLBUILDING?
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