HomeGrown Reviews: Un insolito naufrago nell’inquieto mare d’Oriente

HomeGrown Reviews: Un insolito naufrago nell’inquieto mare d’Oriente
Titolo originale: Le cochon de gaza
Regista: Sylvain Estibal
Di cosa parla: un povero pescatore palestinese, Jafaar, trova un maiale impigliato nella propria rete; se è intenzionato a sbarazzarsene, essendo l’animale impuro per antonomasia, cambia idea, offrendogli l’animale un’insolita fonte di guadagno. Ad un certo punto le cose si complicano.
Cosa spacca: un maialino con le babbucce (non può toccare la terra, sia essa israeliana o palestinese…), instancabile amatore suo malgrado e inconsapevole kamikaze.
Cosa fa schifo: probabilmente… è solo strano vedere proprio in questi giorni un film ambientato nel mezzo del conflitto israelo-palestinese. L’innocente ironia, la citazione cinematografica, l’amabile tentativo di mettere in ridicolo i fondamenti di questo conflitto sarebbero sicuramente meglio apprezzati in un diverso momento storico (basterebbe tornare quasi solo ad un paio di settimane fa).
Menzione speciale: al coraggio di un regista geograficamente estraneo al conflitto di portare sul grande schermo, sotto forma di ironica e fiabesca farsa, anche il punto di vista della popolazione comune, non lontano da quello dei giovani soldati israeliani, e il desiderio di trovare una qualche forma di vita normale.
Consigliato a chi: tifa per i personaggi a quattro zampe.
Voto ponderato: 6