People + Views > Bloggers

July 2, 2014

The Wedding Enterprise. Part XVIII.
The List of Lists

Anna Quinz

È tutta una questione di liste. L’ho già detto e lo ripeto. Se state per sposarvi e non siete maestri di excel e di tabelle word, scordatevi di arrivare con successo al risultato finale. Altro che tutte quelle belle cose poetiche che vi dicono: per sposarsi serve essere consapevoli, amarsi profondamente, sapere che “nella buona e nella cattiva sorte” è la base di tutto… roba così.
In realtà, ve lo dico io, per sposarsi quello che conta davvero è avere una grande, grandissima dimestichezza con liste, annessi, connessi e tutti i derivati.

Magari all’inizio del processo di wedding planning potete ancora giocarvela sulla teoria, sulla magia della cosa, prendere solo qualche appunto disordinato e visionario, segnare solo le suggestioni che vi prendono di volta in volta, fluttuare in una bolla di pura poesia organizzativa.

Quando però iniziano a mancare 30, poi 20, poi 10, poi 5 giorni, scordate la poesia. Qui parte selvaggia l’invasione delle liste.

Ma liste di che? Ce n’è per tutti i gusti e le esigenze (che sono tante, molto più di quelle che mai avreste pensato). Tutto sta nell’iniziare. Superare lo scoglio della prima lista, e poi via, avanti con le prossime. 10, 100, 1000 liste da fare.

Magari, iniziate proprio dalla lista delle liste. Cioè, mettete in bell’ordine tutte le liste che dovete fare, così poi non rischiate (salvo deliri momentanei davvero molto probabili…) di scordarvi qualche pezzo per strada.

Dunque, giusto per farvi capire di che morte ogni sposa imminente deve morire, ecco a voi una breve carrellata di liste possibili, utili per tenervi da un lato serene e convinte di essere molto metodiche e organizzate (io non lo sono, e sto rasentando la follia…), dall’altra mettervi quella giusta dose di ansia addosso, quando vi rendete conto che ogni lista ha almeno 50 voci e sprofondate nel “noncelafaremomai” (un po’ di ansia è sana e salutare, tiene la sposa attiva e vivace, con l’argento vivo addosso e il pepe non vi dico dove…).

Lista fondamentale è quella degli invitati. Ok, ne ho già parlato (qui), ma un conto è stilare a 6 mesi dal matrimonio la lista di chi volete (o dovete) invitare, altra cosa è a 2 settimane dall’evento, mettere giù precisa precisa la lista di chi viene davvero, chi non viene per niente, chi viene forse, chi viene con ex marito, nuovo marito, figlio di precedente marito, 2 figli di attuale marito, chi viene ma va via alle 17, chi viene ma arriva alle 14, chi viene ma al momento ha la dissenteria e forse all’ultimo secondo potrebbe dover disdire per cause di forza maggiore.

Poi c’è la lista di quelli che vengono e che sono: allergici al pomodoro; vegetariani; vegani; intolleranti al lattosio; celiaci; nemici del formaggio; nemici del pesce; nemici di tutto ciò che viene cucinato con violenza (ebbene sì, non tra i nostri invitati per fortuna, ma ci sono anche loro: un uovo è stato cotto a fuoco vivo? Ecco, violenza contro il povero uovo, io l’uovo violentato non lo mangio, tiè)…

Altra lista cruciale. Chi ha la macchina e chi no? Chi ha la macchina ma potrebbe non essere idoneo alla guida a fine serata per doveroso abuso alcolico? Chi ha la macchina ma ha 10 passeggini da caricare e non può portare nessuno, anzi ha magari dei bambini da dare in prestito ad altri malcapitati che hanno la macchina e non hanno ancora figliato? Chi non ha la macchina ma è preziosamente astemio e quindi per forza deve scarificarsi alla guida? Chi ha la macchina ma ha pure una certa età e dunque se ne andrà via presto, appena appena dopo il taglio della torta al tramonto, lasciando appiedato chi si era caricato allegramente all’andata?

E ancora. Lista di chi arriva giovedì e dorme in città. Chi arriva venerdì mattina e riparte domenica sera e dorme sul lago. Chi arriva direttamente sabato mattina con partenza all’alba e riparte in nottata con arrivo a casa previsto all’alba successiva. Chi arriva venerdì sera e riparte sabato e non ha prenotato l’hotel e allora dove te lo metti a luglio in piena alta stagione altoatesina? Chi arriva e pensa di dormire a casa tua, dove già dormono i tuoi, i fratelli con rispettivi consorti, i 6/7 nipoti, la sposa, la testimone della sposa?

Altro giro, altra lista. Naturalmente, non può mancare la preziosa, fondamentale, svoltante “to do list”. Cosa manca ancora da fare? Bouquet ordinato? Ceretta prenotata? Bomboniere pronte? Baby sitter attivato? Musicisti allertati? Catering pronto ai posti di partenza con tutto il menù sotto controllo? Birra in fresco? Decorazioni finite? Menù stampati? Confetti assaggiati? Torta in cantiere? Consegna dei fiori concordata? Posizionamento degli invitati ai rispettivi tavoli, svicolando il rischio guerra fredda tra le zie, fatto? E via discorrendo. Che più è complessa l’organizzazione, più questa lista diventa una dichiarazione di guerra tra voi e l’universo circostante. 

Che poi, di liste, ce ne sono mille altre che ora per sanità mentale del malcapitato lettore non citerò. A dimostrarlo, la mia agenda matrimoniale (oggetto assolutamente off limits & top secret, chi si avvicina è perduto, giuro, gli sparo), che se voleste portare con voi per un pomeriggio, probabilmente vi verrebbe la scogliosi fulminante. È tutta un tripudio di liste e listine e listarelle. Un po’ qui e un po’ lì, un po’ serie e ordinatamente stampate da excel, un po’ incasinate scritte a mano, in fulminei momenti di illuminazioni creative. E a dire il vero, ancora qualche altra lista mi viene in mente, se mi concentro, e di sicuro ancora mille ne verranno. Perché poi alla fin fine, va così. Quando organizzi il tuo matrimonio, che sia una questione estetica, di budget, o di liste, ti fai prendere la mano. Così se anche di liste ne bastavano 3, tu vuoi dimostrare a te stessa e agli altri che il tuo è il top matrimonio di stagione, e allora – crepi l’avarizia – di liste ne fai almeno 12!
È fisiologico. Fa parte del pacchetto: fare più (e non necessariamente meglio) del necessario, per poter dire al mondo, al futuro consorte, ai parenti e amici, ai conoscenti, ai passanti, che quest’avventura è uno sbattimento pazzesco, ma uno sbattimento bellissimo, perché voi siete bravissime, organizzatissime, piene di gusto e di idee pazzesche.
Chissà se poi, passato il grande giorno, le vostre liste vi mancheranno. Chissà se ogni tanto rientrerete con nostalgia in excel, solo per ricordare con un sospiro quei bei momenti passati insieme. Io, personalmente, spero non mi succeda.
Ho amato ogni singolo minuto della mia wedding enterprise (e infatti, mi risposerei già fra un anno – sempre con lo stesso marito, ovvio – solo per ricominciare da capo. Ma – altrettanto ovvio – il suddetto marito mi ha fatto capire che mi molla all’altare, se avanzo ancora una volta questa – a parer mio sensata – proposta….), ma giuro che excel, con tutti i suoi tasti misteriosi, le sue cellette, le sue colonnine, il suo verde smarzo e tristarello, i suoi numeretti, i suoi calcoli incomprensibili e insondabili, ancora sempre e comunque, non mi va proprio giù. 

Print

Like + Share

Comments

Current day month ye@r *

Discussion+

There are no comments for this article.

Archive > Bloggers