Music

June 29, 2014

Une Nuit Française: Vincent Peirani apre il Südtirol Jazz Festival Alto Adige

Eugenia Postal
Venerdì, 27 giugno 2014, sera al Teatro Stabile di Bolzano concerto d'apertura del Jazzfestival.

Personalmente non amo sentire i concerti a teatro, soprattutto quando è estate e fa caldo e si può godere della brezza serale. Poi a teatro c’è sempre un’aria strana e in più il buio della sala a volte mi mette un po’ di sonnolenza, lo ammetto…

Ecco, tutto questo venerdì sera NON è accaduto. Due ore di concerto in cui la tensione è rimasta perennemente alle stelle, in un rimescolio di emozioni.

“Une Nuit Française” in compagnia del fisarmonicista Vincent Peirani e dei suoi compagni musici e soprattutto amici (come lui stesso li ha definiti). Un ensemble, il Living Being Quintett, formato dal carismatico sassofonista Emile Parisien, il quale sembra non riuscire a controllare il proprio corpo mentre suona lasciandosi andare alla danza, dal bassista Julien Herne e dal batterista Yoann Serra che con la loro ritmica danno un impulso ed una dinamica fortissima ai pezzi, restando costantemente all’interno delle atmosfere senza mai eccedere, o forse facendolo al punto tale che l’armonia è perfetta, e per finire dal pianista Tony Paeleman, all’organo Rhodes, capace di evocare scenari onirici.

Aprono il concerto con un’incantevole versione riarrangiata di Dream brother di Jeff Buckley tutta strumentale e si capisce subito che la serata sarà all’insegna della varietà. Sul palco si alternano musicisti e interpretazioni di brani che spaziano dalla tradizione francese, al blues, alla classica,  al latin, alla musica etnica e persino al rock.

Vincent Peirani, dotato di un umorismo garbato, non è solo una parte del gruppo, è anche una sorta di direttore d’orchestra, guida gli altri e li trasporta nel suo mondo e lo fa con una naturalezza ed una passione che trasuda da tutto il suo corpo. La fisarmonica è parte di lui, respira con lui, la trasforma in base alle esigenze e, come nessuno si aspetterebbe da uno strumento che di solito si vede solo alle feste di paese, la fa diventare chitarra, basso, percussioni, canto e a volte produce suoni che ricordano i sintetizzatori utilizzati nell’elettronica.

Con lui sul palco si uniscono anche la splendida voce di Serena Fisseau, che gioca con i virtuosismi ed a momenti riscalda la platea col suo timbro calmo e profondo. Poi è la volta del violoncellista François Salque; tocca lo strumento con una leggiadria ed una sicurezza impeccabili restando in sintonia perenne con Peirani. Infine sale sul palco la giovane trombettista Airelle Besson, insolito strumento per una donna, con la sua “delicatezza energica” riempie il teatro di magia jazz.

Chiudono il concerto tutti assieme sul palco lasciando un segno indelebile della notte francese, che forse di francese non aveva poi moltissimo, se non l’aver trasmesso l’atmosfera tipica delle grandi città del mondo, la stessa delle notti di Parigi.

I prossimi appuntamenti con Vincent Peirani:
Martedì 1 luglio, alle 20.30 assieme a Fisseau e Parisien, al Kallmünz di Merano, entrata 18 Euro, 12 ridotto (in caso di mal tempo si terrà alla Raffl Keller)

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