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June 11, 2014

The Wedding Enterprise. Part XV. The Beauty Treatment

Anna Quinz

Ci sono donne che amano tutte quelle cose tipo centri estetici, trattamenti di bellezza, cerette (come si può amare la ceretta??), massaggi, beauty farm. Io – sinceramente – non sono una di quelle donne. 

Non che la cura del corpo non mi stia a cuore (nicotina, caffeina, adrenalina, questa la mia ricetta di bellezza), però, non so, tutta questa cosa di qualcuno che ti mette le mani addosso, in luoghi parecchio intimi, mi dà sempre un po’ di ansia. Non sono a mio agio a farmi smanazzare. Quegli aggeggi malefici per le unghie e la depilazione, che sembrano gli strumenti di un serial killer, non mi mettono a mio agio. I lettini mi fanno più gabinetto del dottore cattivo che piacere per il corpo e per lo spirito. Farmi spalmare di olii vari, mi fa sentire una cotoletta, più che una donna coccolata. Che ci devo fare? Sono fatta così.

Però, il matrimonio, si sa, è uno di quegli avvenimenti che ti portano a fare cose pazze, quelle cose che nella vita normale e reale, mai fareste manco sotto tortura (tipo confezionare centinaia di bomboniere per notti intere o copiare pagine del vangelo per la messa degli sposi: fantascienza, per farla breve). E dunque, impossibile non sottoporsi – buone buone e sottomesse – a tutto quel che serve per trasformare una sposa qualsiasi in una sposa perfetta. 

Prima di tutto, la depilazione. Perché anche se avete il vestito più lungo del lungo, con 12 strati di sottogonne che per espugnarlo serve un carro armato, potete mica arrivare all’altare senza la certezza di avere sotto tutto quell’ambaradan di pizzo e tutte, le gambe lisce come il culetto di un bambino. Dunque, testa bassa, denti stretti, e via di ceretta, coraggiose e impavide, come fosse l’ultima cosa che fate nella vita.

Poi naturalmente, la pulizia del viso. Che anche se poi vi farete metà della giornata matrimoniale con sorriso impalato e mascella bloccata, anche se piangerete come bambini a cui hanno proibito la Nutella e dunque qualunque cosa vi metterete in faccia si scioglierà irrimediabilmente come un gelato al sole, voi sapete che sotto, il vostro viso, deve essere perfetto. Dichiarate guerra ai punti neri, vi muovete come se i pori fossero i vostri più acerrimi nemici, ci date dentro di creme contorno occhi, maschere rigeneranti, ripulenti, idratanti, esfolianti, energizzanti e non so che altro, e fate buon viso (pessima battuta, lo so, ma l’humor non è dote richiesta alle spose, quindi zitti, e andate avanti) a cattivo gioco e vi sottoponete anche a questo indispensabile trattamento che vi cambierà la vita, ne siete certe.

Quando avete messo a posto la vostra pelle, dalla punta dell’alluce fino alla cute, porgete mani e piedi e passate di buon grado alla gravosa operazione “unghie & pellicine”. Con massima attenzione alla mano sinistra, che si troverà per ore i fari puntati addosso,  insignita di un ruolo di grande responsabilità: quello di palcoscenico per la gloriosa fede nuziale, appena conquistata e da mostrare a più riprese a chiunque, come trofeo, o bottino di guerra.

Quindi, fuori gli strumenti da chirurgo, le lime e limette di ogni formato e foggia, gli smalti, gli indurenti, i rafforzanti e i bisturi di precisione. Le vostre mani e i vostri piedi (che nessuno vedrà sotto l’abito più lungo del lungo, ma vale lo stesso discorso della depilazione: la consapevolezza della perfezione, è più importante della visione della perfezione stessa), cambieranno radicalmente il loro aspetto, voi vi sentirete sicure e curate, e tutti saranno contenti. Basta poco, no?

Altra sessione importante può essere quella dei massaggi. La sposa è una delle professioniste (perché, arrivata a questo punto, la sposa è una che del suo matrimonio ha fatto un mestiere, vista la quantità di ore che ci dedica, la dedizione con la quale si impegna, l’energia e l’aggressività con cui combatte per arrivare all’obiettivo) più stressate nella storia dei professionisti. Quindi se vuole essere perfetta il “suo” giorno, non vuole vanificare tutti i passaggi appena descritti, non vuole mettersi a fare una scenata all’organista perché le ha dato l’attacco 2 secondi prima del previsto o al cameriere perché ha servito un ml di vino in meno del concordato, o non vuole avere attacchi di panico davanti al letto di rucola che sembra più un lettino da bebè… beh, meglio che si faccia massaggiare a dovere, per rilassarsi, scaricarsi, riprendersi dalle grandi fatiche di questi mesi avventurosi. E qui, parte la smanazzata solenne.

Infine, trucco e parrucco. Perché se tutte le altre cose alle quali fino ad ora vi siete sottoposte, restano un po’ nell’ombra e nella vostra interiore rasserenante consapevolezza, trucco e parrucco sono sotto gli occhi di tutti, e vanno dunque pensati e fatti a modino.

Qui entrano inevitabilmente due questioni da tenere d’occhio: il tema matrimoniale e le tendenze di stagione. Se il matrimonio è shabby chic, la vostra pettinatura sarà un po’ casuale ma ben fatta, per dire. Se il progetto è “principessa del castello”, uno chignon perfettino è quel che ci vuole. Se optate per il vintage, una bananazza, e via. Poi però, le tendenze. Che la sposa fuori moda, proprio non ci sta. Così ritirate fuori le vostre care vecchie riviste da sposa, e vi fate una cultura sulle acconciature più trendy del momento, sapendo che la vostra testa verrà infilzata senza pietà da centinaia di forcine e mollette e i vostri capelli così impastricciati di roba di varia natura, consistenza e utilità, che se vi metteste una parrucca o un casco, sarebbe praticamente la stessa cosa.

Per il trucco, come per l’abito. Se avete la faccia ovale, trucco così. Se avete la faccia spigolosa, trucco cosà. Poi come già ricordato, tenetevi pronte allo scioglimento, intanto però, partite belle come il sole, almeno per qualche foto da mostrare ai nipoti tra 40 anni, tutta la roba che avete in faccia, dovrebbe reggere. Anche qui, naturalmente ci sono le questioni “di moda”, ma di base, una regola vale sempre e comunque per ogni donna, nei secoli dei secoli (e sono tutti ca*** di chi vi truccherà): la sposa deve essere radiosa [aggettivo in uso praticamente solo in 2 contesti di vita: una donna è radiosa quando è sposa, e quando è incinta. Per tutto il resto della sua vita, di radiosità, manco l’ombra].

In tutto questo, per chi vuole ulteriormente farsi del male, per le amanti dell’autolesionismo, per quelle che vogliono il pacchetto completo e per quelle che pensano che avere l’abito da sposa di qualche taglia in meno della propria sia un male necessario, c’è ovviamente la possibilità di mettersi a dieta. Io però, un po’ bene mi voglio e se in tutto questo mi togliete pure i biscotti, le patatine e la birra, rischio di essere la prima sposa suicida. Quindi niete dieta e avanti tutta. 

Bene, ora siete a posto, senza peli in eccesso, con i pori sotto controllo, le cosce tonificate, le pellicine sconfitte per sempre. Siete pronte, siete bellissime. E avete pure investito un sacco di tempo e speso una fortuna, perché tutte queste piccole torture al femminile, si pagano pure (e molto, pare). Ma ne vale la pena, ovvio. Per la gioia vostra, dello sposo e di tutti quelli a cui mostrare con orgoglio le vostre perfezioni faticosamente raggiunte.

Io, che sono una sposa fortunata, ho però trovato il mio trucco personale per farmi torturare, ma con il sorriso (vero e sincero, non quello impostato e finto di quella che “ti fa male se con la cera bollente ti strappo tutti i peli del corpo?” – “ma no, cosa vuoi che sia”).
Anche questo è un mio segreto, non ve lo rivelerò di certo. Sappiate solo che mi sono sottoposta anche io a tutto questo e ora sono una sposina perfetta, una donna nuova, con tutte le cose a posto, grazie a una sola persona del cuore. Che, visto il tipo di donna che sono “io-non-frequento-centri-estetici-non-mi-faccio-smanazzare-e-i-miei-piedi-mi-vanno-bene-così, si è imbarcata con coraggio in una grande impresa, portata a casa con successo.
Sarò finalmente radiosa anche io, e lei – sorridendo sotto i baffi (naturalmente è un modo di dire, una come lei i baffi te li fa sparire per l’eternità) – ricorderà tutti i passaggi vissuti insieme per raggiungere l’agognato obiettivo. Ma sopratutto, saprà che la sposa radiosa le sarà eternamente grata. 

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