Music

June 5, 2014

Bora di Yuri Ancarani e Lorenzo Senni
@ Heart of Noise

Marco Bassetti
Il video-progetto “Bora” di Yuri Ancarani incontra, nell’ambito di Heart of Noise 2014, la "pointillistic trance" di Lorenzo Senni. Sabato 7 maggio alle 22 alla Stadtsaal di Innsbruck.

Bora” è un video-progetto in progress ideato da Yuri Ancarani, video-artista ravennate di casa a Milano. In progress perché le immagini di “Bora”“estratte” dalla Val Rosandra, aspra striscia di terra al confine tra Italia e Sloveniadialogano in ogni performance con le prospettive musicali di un artista diverso. Questa sarà la volta di Lorenzo Senni, instancabile indagatore/decostruttore di musica dance, autore di uno dei lavori più interessanti degli ultimi anni nel campo dell’elettronica sperimentale (Quantum Jelly, Editions Mego 2012). Chiamato – dopo musicisti come Stephen O’Malley, Sunn 0))) e Mika Vainio – a interfacciarsi sonoramente con le immagini di “Bora” in occasione Heart of Noise 2014 (7 maggio ore 22, Stadtsaal – Innsbruck), l’abbiamo intervistato.

Come è nata questa collaborazione con Yuri Ancarani?

La collaborazione è nata in maniera molto naturale. Ho composto le musiche del film “Da Vinci” di Yuri Ancarani e di conseguenza abbiamo avuto modo di stare a contatto e condividere idee.

Le immagini di “Bora” rappresentano gli aspri scenari carsici della Val Rosandra, mentre la tua ricerca si basa sulla decostruzione analitica, scientifica, “puntinistica” della musica dance/trance. Non è facile pensare ad un ponte tra questi due mondi, no?

A livello concettuale ci sono anche troppi collegamenti ma, a dir la verità, è una dimensione che non mi interessa. Trovo che sia interessante mettere in discussione la natura di questi due linguaggi, apparentemente molto distanti, e cercare di presentare un lavoro del quale possiamo essere fieri. Lo sapremo solo dopo la performance perché, in effetti, il tutto si risolve nel momento in cui lo presentiamo al pubblico e probabilmente, come in tutte le altre occasioni, la prossima volta “Bora” avrà a che fare con un altro musicista.

Alla base della performance c’è stato un lavoro preparatorio a partire dal video, hai ricevuto delle indicazioni / suggestioni da Yuri Ancarani, oppure la relazione tra musica e immagini avverrà in maniera totalmente estemporanea? 

Abbiamo discusso in maniera abbastanza precisa ma poi quello che succederà live ha una sua storia ed è influenzato anche dalle mie decisioni prese sul momento. La performance non si discosterà di parecchio da quello che abbiamo previsto per il fatto che il mio modo di lavorare si basa su un controllo maniacale delle modulazioni e delle progressioni sonore. Il dialogo tra immagini e suono non sarà così stretto, ma sicuramente la volontà di lavorare assieme è dovuta anche alla voglia di sperimentare e veder cosa accade.

Oltre che con le immagini dovrai fare i conti anche con il potente suono generato dal vento. Come tratterai questo elemento?

Se devo essere sincero questa è la parte che più mi ha messo in difficoltà perché è un’invasione da parte di Yuri nel mio campo di azione. Ho trovato qualche espediente tecnico/musicale per poter accettare questo suono. Se tutto funziona come dovuto, da elemento di preoccupazione diventerà un valore aggiunto.

Nel complesso, cosa rappresenta questa collaborazione con Yuri Ancarani nel tuo percorso artistico?

Sono sempre molto critico e insoddisfatto del risultato ottenuto con il mio lavoro. Sono troppo legato al mio immaginario, quello con cui mi relaziono ogni giorno quando lavoro sul suono. Quindi questa collaborazione rappresenta per me sicuramente un’apertura a lavorare con chi ha un immaginario visivo “esterno”, molto diverso dal mio.

Quindi da questa “apertura” potrebbero nascere in futuro nuovi progetti con Yuri Ancarani?

Chissà… Se dovessi lavorare con Yuri in futuro mi piacerebbe trascinarlo verso il mio immaginario e accogliere una sua interpretazione.

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