Bolzano, 5 giugno 1989

A neanche tre mesi dall’elezione del neopresidente Zhuois Ziyangwalder alla guida della Repubblica Popolare Sudtirolese/Südtiroler Volksrepublick (RPS/SVR), la situazione interna della nostra piccola terra pare aver raggiunto il massimo livello di criticità. Purtroppo, nonostante gli sforzi della comunità internazionale e dei reporter e giornalisti presenti, non è ben chiaro cosa stia succedendo e cosa sia successo in questi ultimi giorni. Le fonti ufficiali della RPS/SVR parlano di qualche scontro con poche decine di studenti in cerca di motivazioni per saltare lezione. Ziyangwalder ha infatti affermato che “non possono esserci motivazioni plausibili per andar contro al modello Sudtirolese, invidiato da tutto il mondo e imitato da grandi paesi come Cina e la Russia. Pensate che ultimamente sono arrivati addirittura dei consoli dagli Stati Uniti apposta per studiarci”.

Nell’attesa di informazioni concrete possiamo però raccontarvi di ciò che ormai è stato eletto come simbolo della presunta rivolta: il “rivoltoso sconosciuto”, uno studente che, da solo e completamente disarmato, si è posto davanti ad una colonna di carri armati per tentare di fermarli. Il fatto è avvenuto oggi, 5 giugno 1989, in piena piazza Adrianmen. Con una camicia bianca, pantaloni neri, nella mano destra un Loden e nella sinistra una busta piena di mele, il ragazzo è riuscito per qualche minuto a rallentare l’avanzata dell’esercito, arrivando perfino a salire sul carro armato e a dialogare con il guidatore. 

Solo il tempo riuscirà a far comprendere la verità dei fatti. Per adesso è molto meglio non preoccuparsi: torniamo tutti davanti alle nostre tv con un bel tagliere di speck, formaggio, cetriolini e schüttelbrot; torniamo alle nostre sfide di briscola e Watten; torniamo a parlare di calcio, di moda, di scarpe e di  wellness; torniamo alle nostre migliori abitudini. D’altra parte Ziangwalder ha affermato che va tutto bene: chi siamo noi per poter contraddire?