Cittadini uniti per riqualificare il “Quasi Centrum” di Bolzano

Noi bolzanini che il centro lo attraversiamo per più motivi e ad ogni giro completo della lancetta che segna le ore, spesso non facciamo caso a quegli spazi sospesi, dal rumore e dalla frequentazione che esso racchiude. Spesso non ne prendiamo coscienza, anche se questi spazi si trovano in quello che è il cuore della città… Ho incontrato l’architetto Luigi Scolari, pochi giorni fa, e con lui ho riflettuto su uno di questi luoghi sospesi, riconoscendo delle sensazioni che a livello inconscio avevo già fatte mie. Luigi è uno degli abitanti di quell’area a sud di piazza Domenicani e piazza Duomo che arriva e si affaccia sul fiume Isarco. Siamo in centro, certamente, ma in un centro che per poca valorizzazione e scarsa attrattività ha un’impronta marginale, quasi periferica. La presenza di importanti istituzioni, come il Teatro Stabile, il Centro Trevi, il Duomo o ancora la chiesa dei Domenicani non hanno, negli anni, portato impulsi positivi alla vita del quartiere, acuendo invece la sua funzione di passaggio e di transito.
Da due mesi a questa parte alcuni dei suoi residenti hanno deciso di farsi parte attiva e dare vita ad un progetto di riqualificazione urbana. Questo progetto porta il nome di Comitato Quasi Centrum e il suo portavoce è, per l’appunto, Luigi. Con lui a dare corpo e vita a questo progetto ci sono 30 soci fondatori e un consiglio di comitato. Il risultato è un intreccio interetnico e trasversale per professioni, strati sociali e lingue parlate.
“Il quartiere in cui vivo è una realtà stratificata, non solo per gli interessi contrari e contrastanti che si possono trovare, ma anche per la sua storia – ci sono case, abitate da generazioni di una stessa famiglia, passate da padre in figlio – per le molte destinazioni d’uso, per le comunità che lo abitano. Questa stratificazione rappresenta una grande potenzialità”.
È proprio su questa potenzialità e a ciò che gli spazi scarsamente valorizzati possono invece offrire che fa perno il Comitato Quasi Centrum. “I primi passi sono stati mossi in direzione di problematiche “banali”, legate ad aspetti di vita quotidiana come la gestione dei rifiuti, la segnaletica, per dirne alcune, perché il progetto intende raccogliere tutte le istanze degli abitanti del quartiere, creando vicinanza e sensibilizzandoli alla necessità di partecipare ad un percorso di riqualificazione urbana”.
La riappropriazione di uno spazio da parte di coloro che lo abitano, passa anche attraverso la memoria, il riconoscimento, la presa d’atto delle criticità ed è così che Luigi ha realizzato un reportage fotografico per raccontare, attraverso le immagini, lo stato del quartiere e mostrarlo ai 60 partecipanti di una prima assemblea convocata dal Comitato. La Presidente Katrin Teutsch ha così potuto raccogliere un primo positivo segnale di disponibilità da parte degli abitanti che l’ha motivata a procedere nella realizzazione di un percorso di rigenerazione urbana e a cercare (e trovare) il sostegno delle parrocchie del Duomo e dei Domenicani, come anche delle istituzioni e dei commercianti presenti nel quartiere.
Contemporaneamente, si è cercata l’attenzione e il coinvolgimento del Comune di Bolzano che ha assegnato all’Ufficio statistiche e tempi della città il ruolo di interlocutore diretto per il Comitato. Grazie al coinvolgimento dell’Ufficio, a breve sarà possibile distribuire agli abitanti del quartiere un opuscolo che raccoglierà il reportage fotografico e l’analisi urbanistica dell’area realizzati da Luigi. Saranno inoltre proposti ai residenti degli openspace dove i residenti potranno rendere manifesti i propri desideri, le proprie necessità, le proprie aspettative.
“Attraverso questo percorso in parte già codificato con il Comune sarà possibile creare un senso di identità positiva degli abitanti con il proprio quartiere. Verranno creati momenti di progettualità incentrata su una valorizzazione a basso costo, attraverso interventi di arredo urbano a piccoli prezzi”. Dagli incontri e dai colloqui che Luigi ha già avuto è emerso un forte desiderio di vivacizzare il quartiere, di riportare al centro la periferia, ad esempio realizzando un mercatino per i bambini, una pista di pattinaggio o modificando l’accesso e la fruizione del parco dei Cappuccini, cuore verde, all’interno dell’area.
Per indirizzare gli abitanti del quartiere verso una partecipazione attiva, Luigi è ricorso a un planning for real, una metodologia di progettazione partecipata. È una sorta di plastico, completo di tutti gli edifici che compongono l’area, dove sarà possibile segnalare e contrassegnare i luoghi oggetto di riqualificazione, di ridestinazione d’uso.
In prima battuta i destinatari del percorso di riqualificazione del quartiere sono gli stessi abitanti, ma il Comitato guarda anche alle aree immediatamente limitrofe invitate e rivolge a loro l’invito a presentare delle proposte di valorizzazione.
Anche nella prospettiva futura di una collaborazione dentro e fuori dal quartiere, il Comitato si presenterà pubblicamente in occasione del Festival del Camminare in programma il prossimo 24 maggio. Alle ore 15 dal parco dei Cappuccini partirà una passeggiata di quartiere che condurrà i partecipanti a conoscere e scoprire le ricchezze del quartiere dal punto di vista architettonico e storico, ed i suoi abitanti attraverso i racconti di vita vissuta e di integrazione sociale delle nuove comunità di immigrati.