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April 17, 2014
Ortisei, 17 aprile 2014
Roberto Tubaro
Per celebrare i primi cento giorni della presidenza Kompatscher è stata inaugurata la scultura a lui dedicata presso il Monumento Provinciale del Monte Eilemer. In un tempo record il volto del neo presidente entra così a far parte della storia dell’Alto Adige rimanendo scolpito per l’eternità in compagnia del Presidente Silvius Magnago, del presidente Luis Durnwalder e insieme al più antico personaggio della storia altoatesina: il celebre Ötzi, l’uomo del Similaun.
Ovviamente non tardano ad arrivare le prime polemiche, analogamente a quanto avvenne in seguito alla realizzazione del volto di Ötzi. Se la mummia venne criticata per non essere stata un presidente della provincia e per essere una mera operazione di marketing, ora i critici ritengono che sia troppo presto per poter paragonare Kompatscher a personaggi che hanno oggettivamente scritto la storia della nostra Provincia come Magnago e Durnwalder. Lo scultore Peter Fibonetta, colui che ha realizzato il nuovo volto, è ottimista: “Sono convinto che Arno sia in grado di eguagliare i suoi predecessori. O quantomeno ci spero: non ho nessuna intenzione di rimettermi a lavorare nei prossimi anni, ormai vivo di rendita col mio vitalizio”.
Ma qual è l’origine di questo monumento sudtirolese che tutto il mondo ci invidia e che di tanto in tanto fa discutere?
Il Monte Eilemehr è conosciuto in tutto il mondo e in molti si sono a lui ispirati nel corso dei decenni. Lo troviamo per esempio della copertina del disco dei Deep Purple “Deep Purple in Rock in Südtirol”, raffigurante i volti dei cinque membri del gruppo. Sono svariate poi le citazioni nel mondo del cinema e dell’animazione. Fa parte del Gruppo del Sella e deve il suo nome all’avvocato Bolzanino Karl Eilemehr che nel 1885 compì degli studi sull’estrazione mineraria nel noto gruppo dolomitico. Rimasto affascinato dalla bellezza e dalla maestosità di questa montagna Eilemehr ebbe l’idea di realizzare un enorme scultura scolpita nella roccia in memoria dei personaggi simbolo del Sudtirolo. Purtroppo l’opera venne bloccata dall’avvento del fascismo che mandò in esilio il povero scultore Gutzon Borglum e il suo aiutante Luigi Del Bianco. Mussolini affidò così a Marcello Piacentini il compito di proseguire l’opera cambiando i soggetti: quattro sculture in quattro pose diverse del duce: “il duce a cavallo mentre scruta l’orizzonte in segno di italica superiorità”, “il duce che mangia un piatto di pasta al pomodoro mentre raccoglie il grano da vero operaio”, “il duce che saluta perché un sincero saluto fascista non lo si nega a nessuno” e “il duce che con il suo sguardo ti seduce”. La scultura iniziò nel ’27 e proseguì, con l’impiego di 400.000 operai di lingua tedesca, fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, lasciando all’Alto Adige un imponente e fortemente discusso segno del ventennio appena trascorso.
Nel 1975, per celebrare una “nuova era” altoatesina, iniziarono i lavori di recupero del monumento con una difficile opera di sostituzione dei volti. Il primo nuovo volto ad essere scolpito ovviamente fu quello del Presidente Silvius Magnago, padre del pacchetto sudtirolese, con lo sguardo gelido diretto verso Trento. Nel 1995 venne il turno del presidente Luis Durnwalder acclamato a gran voce da tutto il Sudtirolo. Durnwalder venne raffigurato con il suo classico sorriso di rappresentanza che tanto lo contraddistingue. Nel 2000, come già accennato, ci fu polemica per la volontà di inserire Ötzi in qualità di “presidente ad honorem” dell’Alto Adige. Secondo i contestatori l’inserimento della mummia tra i protagonisti dell’Alto Adige era di cattivo esempio per i bambini sudtirolesi in quanto avrebbe sicuro causato tentativi di emulazione pur di ritrovarsi scolpiti nella roccia. In effetti furono svariati i casi di bambini trovati in camera sdraiati per terra in “posa Ötzi” e ricoperti di ghiaccio nella speranza di diventare famosi.
Nel frattempo, per celebrare la storia dal punto di visita dei Ladini, i Nativi Sudtirolesi, e per cercare di riparare alla “provocazione” del Monumento del Monte Eilemer (realizzato in territorio sacro ladino) si sta realizzando, sempre all’interno del massiccio del Sella, un’altra enorme scultura nella roccia: il Memoriale di Re Laurino, dedicato al mitologico Re dei Ladini.
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