Ecco i vincitori dei 28° Bozner Filmtage

12.04.2014
Ecco i vincitori dei 28° Bozner Filmtage

E a un certo punto, arriva quel momento in cui tutti – organizzatori, protagonisti, pubblico di fan, pubblico di appassionati e curiosi, giornalisti – dopo un momento di attesa tra la folla nel foyer, entrano nella sala grande, si spengono le luci e lo show comincia…

È il momento clou del festival, dopo giorni intensi di proiezioni, incontri, pubbliche relazioni. A questo punto, siamo tutti curiosi, pronti con le orecchie dritte, ad ascoltare finalmente i nomi e i titoli dei vincitori.

Quel momento è ora. Siamo qui. Siamo pronti. Siamo in attesa.

And the winner is…

Per la categoria lungometraggi, vince SCHERBENPARK di Bettina Blümner. Motivazione della giuria: “Il film accompagna la fase di profonda crisi esistenziale di una giovane donna e lo fa con una asciuttezza formale e drammaturgica senza paragoni. È stupefacente come la regista racconti con leggerezza e umore un destino drammatico, scandagliando confini che peró non oltrepassa mai. In questo film funziona tutto: sia la direzione di un impressionante gruppo di attori fino anche alla cura della più piccola interpretazione, sia l’autentico linguaggio dei personaggi, che una sceneggiatura netta e precisa dove la protagonista Jasna Fritzi Bauer accompagna per mano gli spettatori nel suo viaggio emozionale a cui anche ad essi è permesso di prendere parte”.

In questa categoria, menzione speciale “ad un film che getta uno sguardo spietato, ma allo stesso tempo affettuoso e mai romatico, sulla quotidiana lotta alla sopravvivenza di una famiglia in crisi economica in una ben disegnata regione. Attraverso un gruppo di attori non professionisti di bravura fuori dal comune, il regista racconta come circostanze esterne portano al crollo dei progetti di una vita, ma come poi queste figure momentaneamente distrutte dal fallimento trovano in se stessi la forza di rialzarsi con grande dignità e fierezza”: IN GRAZIA DI DIO di Edoardo Winspeare

Per i documentari invece a portarsi a casa il premio è DER IMKER di Mano Khalil: “La sapiente regia riesce a farci empatizzare con il protagonista, il quale affronta grandissime avversità con dignità, passione e fiducia. La sua vita, a stretto contatto con la natura, e nel pieno rispetto del sistema, è esemplare per tutti noi. Il film senza mai essere didascalico ha colpito profondamente il nostro cuore”.

Anche qui, una menzione speciale a WIR KÖNNEN NICHT DEN HELLEN HIMMEL TRÄUMEN di Carmen Tartarotti “per l’approccio rispettoso verso due personaggi straordinari che la regista silenziosamente ha seguito per molti anni. Il film ha il pregio di portarci all’interno di un luogo normalmente non accessibile e fuori dal tempo facendoci familiarizzare con due insospettabili eroine”.

E ancora, per finire i corti. Per i film formato mini della categoria NO WORDS, vince KELLERKIND di Julia Ocker.

Motivazione: “per la capacità di suscitare emozioni profonde in maniera essenziale, scarna,con l’uso sapiente di un tratto pittorico apparentemente grossolano ma che rende con estrema drammaticità il dolore e il terrore della differenza. Per la sceneggiatura perfettamente congeniata che segue il processo di accettazione di una maternità diversa e mostruosa da parte di una donna sola. Ed infine per la creazione sonora che rifugge dai facili sentimentalismi e sostiene abilmente l’angoscia crescente”.

Menzione speciale a: DER PINGUIN di Annette. Motivazione: “Per lo spudorato anticonformismo della sceneggiatura e soprattutto nella scelta del personaggio principale: un pinguino serial killer erotomane ed eroinomane che in un crescendo di azioni sorprendenti, disgustose e raccapriccianti suscita nello spettatore una dirompente ilarità”. 

Il film più votato dal pubblico in sala invece è WIR KÖNNEN NICHT DEN HELLEN HIMMEL TRÄUMEN di Carmen Tartarotti.

E così, dopo una premiazione un po’ turbolenta, come le stesse presentatrici (Helene Christanell e Antonella Arseni, sempre bellissime) l’hanno definita (qualche gaffe, un capitombolo e qualche esperimento linguistico non proprio riuscito) i premiati felici con i premi in mano, gli organizzatori che finalmente tirano il fiato e il pubblico pronto a gustarsi ancora un po’ di proiezioni (domani, ancora molto da vedere), ultimi saluti, ultimi abbracci – prima che sia domani – quando si chiuderanno ufficialmente le porte sui 28° Bozner Filmtage. 

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