HomeGrown Reviews: Captain America – The winter soldier

HomeGrown Reviews: Captain America – The winter soldier
Titolo originale: Captain America – The winter soldier
Regista: Antony & Joe Russo
Di cosa parla: dopo l’attacco alieno di New York (che abbiamo visto nel film The Avanger), il capitano Steve Rogers (lo scongelato Capitan America che combatté i nazisti nella seconda guerra mondiale) cerca di tornare ad una normalità e di trovare un proprio ruolo in quel mondo (ed in quell’esercito) che aveva lasciato settant’anni prima. Mentre lo S.H.I.E.L.D. sta per avviare una potente tecnologia in grado di difendere la pace negli Stati Uniti (o nel mondo), un oscuro e dimenticato nemico si profila all’orizzonte, complottando per il dominio del mondo e della civiltà come la conosciamo.
Cosa spacca: la risposta spontanea dopo “The Avangers” sarebbe: “Hulk spacca!”, ma era un’altra storia, ed in questo film Hulk non c’è proprio, ahimè. Lo scudo di Captain America spacca, ma non basta per farne un buon film….
L’elogio dell’uomo qualunque, che anche quando sembra solo un “semplice” corridore lento, alla fine si rivela un eroe quasi super.
Cosa fa schifo: lo so, è inutile lamentarsi della retorica tipicamente americana di eroismo, amor patrio, valor militare e senso del sacrificio individuale in nome del bene comune. La sceneggiatura è debole, poco avvincente e troppo prevedibile. Non credo nella giustificazione di chi dice sia “solo” un film di supereroi, ce ne sono stati di eccezionali, sia tecnicamente che dal punto di vista della drammaturgia….
Per il bene comune e la salvezza vengono giustificate anche”azioni discutibili”; alla fine del film, è proprio in virtù della vittoria da parte dei “buoni” che non viene messo in discussione il loro operato: il fine giustifica davvero i mezzi?
Menzione speciale: diceva Benjamin Franklin, uno dei padri Fondatori degli Stati Uniti d’America, che l’uomo disposto a rinunciare alla libertà per raggiungere la sicurezza non merita la libertà e tantomeno la sicurezza. Il presupposto su cui si basa il piano dei cattivi è, in fondo, l’ironica interpretazione di questo pensiero politico. In un’epoca in cui gli uomini sono disposti a sacrificare privacy e libertà per sentirsi sicuri, i “cattivi” potrebbero avere gioco facile per ottenere il controllo.
Consigliato a chi: a chi proprio, a tutti i costi ed a dispetto di tutto, deve proprio vedere tutti i film sui supereroi dei fumetti.