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March 31, 2014

THEATRE QUIZ. Vinci i biglietti de “La Rosa Bianca”: la forza della conoscenza contro la guerra e l’ignoranza

Anna Quinz
Torna a Bolzano - dopo un tour di grande successo l'imperdibile spettacolo "La Rosa Bianca" di Carmelo Rifici che racconta la storia di un gruppo di giovani tedeschi che con coraggio, pagando con la vita, si oppose al regime nazista. Sabato 5 e domenica 6 aprile, un appuntamento da non mancare, nel Teatro Studio di Bolzano.

SCHMORELL “Oh, io credo in . . . Non so, la Cappella Sistina, la Nona Sinfonia, Stradivari . . . Frank Sinatra”.

[...]

SCHMORELL “Chi dice che non abbiamo tempo? Sophie, dici che hai voglia di ballare?”
SOPHIE “Eh?”
SCHMORELL “Questo è il nostro tempo. Questo è il tempo che abbiamo. Vuoi ballare?”

Queste due battute, pronunciate da Schmorell, uno dei ragazzi protagonisti del movimento antinazista “La Rosa Bianca” nello spettacolo omonimo visto la stagione scorsa allo Stabile, sono quelle che con più forza mi hanno colpito dritto al cuore. Nella prima, pronunciata durante un bombardamento (la storia si svolge tra il 1942 e il 1943, in piena Seconda Guerra Mondiale, a Monaco, sotto il Terzo Reich e i ragazzi in questione sono perseguiti dalla Gestapo per aver stampato volantini anti regime), il giovane propone di ballare, non preso sul serio dagli altri, risponde così, che il tempo “in dotazione” è questo e come tale va vissuto, magari – perché no – ballando sotto le bombe. Mentre nella seconda Schmorell risponde alla domanda “in cosa credi?” buttata lì da un altro dei ragazzi del gruppo.

Perché mi hanno proprio colpito queste frasi, in uno spettacolo densissimo di messaggi forti e forse anche più forti di così? Perché mettono in risalto quelli che secondo me sono i due insegnamenti più preziosi che questa storia profondamente drammatica ci lascia.

Il primo insegnamento è la forza della giovinezza. Il secondo la forza della cultura e delle idee.

I cinque ragazzi protagonisti della storia, e di questa incredibile lotta non violenta al violento pensiero di Hitler (fatta per altro da rampolli ariani della high society tedesca, che dal regime nulla avevano da temere), sono prima di tutto giovani. E questa giovinezza è un bagaglio pesante da portare sulle spalle. Una responsabilità che non lascia spazio alla perdita di tempo (perché il tempo è uno, ed è questo, non ce ne sarà un altro, brutto o bello che sia, ci dice il saggio e ingenuo Schmorell), né alla perdita del godimento di questo tempo. Essere giovani è un dovere, che non va sottovalutato né dimenticato. E nel dovere alla giovinezza, in tempo di totalitarismo, bisogna lottare con tutte le forze, ma anche ballare, e attaccarsi alla vita con rabbia (a dirlo è Hans Scholl) o con passione (a dirlo è Sophie Scholl).

E poi, a far tremare per tutto lo spettacolo, più che la durezza e la crudeltà nazista, la forza prorompente delle idee, del pensiero, della letteratura, dell’arte, della musica, armi potenti e pesanti, armi che in pochi sanno maneggiare ma che possono e devono fare male. È l’ignoranza a lasciare spiragli all’infiltrazione delle idee che distruggono il mondo, ci dicono a gran voce i coraggiosi ragazzi della Rosa Bianca. Sarà la bellezza della Cappella Sistina a salvarci, se le lasceremo un interstizio per entrare nelle nostre teste. Saranno la scuola, la formazione, la conoscenza, a creare individui coscienti e consapevoli, capaci di morire per le idee giuste.

Credo che questo sia forse il punto più attuale toccato dallo spettacolo (peraltro perfettamente orchestrato, da un sempre bravissimo Carmelo Rifici e perfettamente interpretato da un favoloso Andrea Castelli che centra a pieno il personaggio del funzionario governativo che mira alla sopravvivenza, e soprattutto dai ragazzi che vedete qui nell’intervista, bravissimi, intensissimi, perfetti). Certo, a toccare nel profondo è la situazione specifica – il Reich, i campi di sterminio, Hitler e la sua follia, la resistenza – ben nota a tutti e sempre sconvolgente. Ma poi gli orizzonti si allargano, e la battaglia della conoscenza arriva ai nostri giorni, e il pugno che dà allo stomaco appare ancora più forte.

Leggete ragazzi, imparate, pretendete insegnanti capaci, pretendete una scuola adeguata, informatevi, scoprite, siate curiosi, aprite le menti, ascoltate musica, andate a teatro. Questo sotto le righe urlano a squarciagola i protagonisti dello spettacolo. Solo così sarete gli uomini e le donne che volete essere, solo così abomini come quello nazista non si ripeteranno, solo così (forza travolgente della giovinezza) sarete i motori del futuro migliore di cui tutti parlano ma che nessuno, ancora, sa fare.

Uno spettacolo da vedere, obbligatoriamente. Tutti.

VUOI VINCERE I BIGLIETTI PER “LA ROSA BIANCA”? Rispondi alla domanda qui sotto – inviando una mail a info@franzmagazine.com – e vai gratuitamente a vedere l’imperdibile spettacolo.

Lo spettacolo “La Rosa Bianca” è rimasto in cartellone, tra le altre date italiane, per una intera settimana in uno dei più prestigiosi teatri italiani: quale?

1. Piccolo teatro Grassi di Milano
2. Teatro della Valle dei Laghi
3. Teatro di Verona

www.teatro-bolzano.it

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