HomeGrown Reviews. 47 Ronin

HomeGrown Reviews. 47 Ronin
Titolo originale: 47 Ronin
Regista: Carl Rinsch
Di cosa parla: Diciottesimo secolo, Giappone. Un ragazzo “meticcio” di origini misteriose (Keanu Reaves) viene accolto alla corte del signore Asano Naganori, dove cresce all’ombra di valorosi Samurai e si innamora della figlia del Signore.
Anni dopo. Vittima di un inganno ordito dall’infido Kira, Asano deve scegliere la via del Seppuku ed i suoi samurai, diventati ora ronin senza padrone, scelgono di vendicarlo, contravvenendo all’ordine dello Shogun.
Cosa spacca: un classico della letteratura e della storia giapponese viene trasposto sul grande schermo. La vicenda narrata proviene direttamente dalla tradizione del Giappone, ed è una delle più celebrate “storie” sui Samurai, tant’è che a tutt’oggi, il 14 gennaio, ne viene celebrato un anniversario.
Cosa fa schifo: era proprio necessario inserire un eroe, senza il cui aiuto gli altri 46 non avrebbero potuto compiere il loro glorioso destino? Siamo alle solite; l’impronta americana è immancabile, e senza l’uomo forte, coraggioso, dotato di misteriosi sinistri poteri che sceglie di volgere al bene, una storia non la si può proprio raccontare.
Poteri e forze soprannaturali, strega cattiva, orchi e draghi inferociti, inganni e sortilegi, anche questo rappresenta un bell’additivo che senza dubbio gonfia di molto la storia originale, rischiando tuttavia di farla scoppiare.
Qualche dettaglio dell’animazione in computergrafica, inoltre, è poco accurato (si leggeva in rete di problemi legati allo sforamento del budget).
Menzione speciale: pur con le limitazioni di cui si è parlato sopra, la storia dei 47 ronin, si tratta di una delle vicende più epiche di coraggio e senso dell’onore della tradizione samurai giapponese e pertanto merita di essere vista.
Consigliato a chi: non si perderebbe mai un film di samurai …