Music

March 13, 2014

Musica live a Bolzano (3), Leitmotiv: “Upload ha costruito un circuito unico di concerti in Alto Adige, Trentino e Tirolo”

Marco Bassetti
Ecco la terza tappa della nostra inchiesta sulla musica live in città. La parola a Sara Sciortino e Laura Marongiu di Leitmotiv, cooperativa culturale che da due anni cura l’organizzazione e la comunicazione di UploadSounds: "I nostri spazi per la musica sono in linea con molte realtà italiane ed austriache".

Questa volta dalla città lo sguardo si allarga alla provincia, anzi alla regione, anzi all’Euroregione. Sì, perché UploadSounds è il progetto euroregionale per musicisti emergenti che raccoglie ogni anno oltre 120 adesioni di giovani band emergenti di Trentino, Alto Adige e Tirolo. È un progetto che riunisce e mette in rete band, organizzatori, enti e promoter delle tre aree di riferimento. Per quanto riguarda solo l’Alto Adige, Upload ha creato in questi anni partnership con oltre 20 soggetti attivi in campo culturale, musicale e giovanile: imprese, associazioni, centri giovani, open air, liberi professionisti… Da sempre sostenuto dall’Ente pubblico, in particolare dal Dipartimento Cultura Italiana della Provincia Autonoma di Bolzano, Upload si affaccia sul 2014 con grandi novità in cantiere. Ne abbiamo parlato con Sara e Laura di Leitmotiv.

Upload l’avete visto crescere e avete contribuito attivamente al suo sviluppo. Nel complesso che giudizio date al progetto, a 6 anni dalla sua nascita?

In questi giorni stiamo ultimando il bilancio sociale di Upload, ora UploadSounds, riferito in particolare agli ultimi due anni, quelli che hanno visto Leitmotiv coinvolta direttamente nell’organizzazione e ideazione dei cambiamenti. Naturalmente facendo un’analisi di questo tipo abbiamo raccolto i dati e la storia di tutti i sei anni del progetto e possiamo dire che UploadSounds è in continua evoluzione, perché tiene continuamente conto degli input che vengono dall’esterno, i musicisti (principalmente), i collaboratori e gli operatori culturali, come voi di Franzmagazine, del pubblico e delle Istituzioni che fino ad oggi hanno reso possibile questo innovativo progetto musicale. Innovativo perché Uploadosunds, non è un festival ma un network che convoglia tanti soggetti con una mission comune: la valorizzazione e la promozione della musica emergente locale.  Complessivamente non possiamo che dare un giudizio positivo sul progetto, non solo perché ci lavoriamo e ci crediamo, ma perché raccogliamo ogni giorno apprezzamenti, ma anche critiche costruttive e suggerimenti, nonché richieste di collaborazione concrete.

Quali sono stati in questi anni i suoi punti di forza?

L’Upload on tour e l’Export. Uploadsounds vuole essere innanzitutto una piattaforma e una rete di scambio tra i giovani delle tre province che, attraverso la musica e un calendario di concerti organizzati sui tre territori, offre l’occasione di suonare assieme ed esibirsi al di fuori dei confini della propria provincia. Ciascuna data prevede in scaletta  l’esibizione di  band provenienti dai tre diversi territori, nonché di un headliner che può garantire una forte presenza di pubblico e un’occasione di crescita per i gruppi giovani partecipanti. Per quanto riguarda l’Export, in questi due anni della nostra gestione abbiamo insistito per implementare la nostra rete di contatti a livello locale ma anche soprattutto a livello nazionale e internazionale.   Fino ad oggi i musicisti iscritti hanno potuto suonare a Berlino, Amburgo (Reeperbahn festival), Bruxelles, Londra e ancora all’Home Festival di Treviso, Supersound a Faenza, Ravenna, Bari, Bologna, Roma… Numerosi inoltre i festival e open air locali che ospitano le band iscritte ad Upload, Rock im Ring, SotAlaZopa, Wiesenrock Festival, solo per citarne alcuni.Uploadsounds

Su quali punti, invece, il progetto è ancora debole?

UploadSounds ha bisogno ci crescere ancora e di rendersi sempre più autonomo. Lo può fare solo con l’aiuto di tutti, con un consolidamento ulteriore di questa rete tra operatori che è la vera forza del progetto. Gli enti pubblici che hanno creduto e credono nel progetto sono importanti e fondamentali, ma dopo 6 anni crediamo che sia grazie al network che UploadSounds può davvero consolidarsi e affermarsi, localmente ma soprattutto in Italia, Austria ed Europa. È necessario che ci sia un vero lavoro di squadra tra tutti i nostri partner, istituzionali e non.

Il progetto Upload è in fase di trasformazione, volete anticiparci qualche novità sull’edizione 2014?

Abbiamo da poco consegnato la domanda di candidatura al bando della Commissione Europea “Europa Creativa”, prevedendo di accrescere le possibilità di circuitazione europea, grazie alla partnership con altri 4 soggetti di altri 4 stati membri europei. Leitmotiv – Trentino Alto Adige, Italia capofila; Abteilung Juff – Fachbereich Jugend – Land Tirol, Austria; Udruga Slavni UIstri – Croazia (confine con la Slovenia); Nyski Dom Kultury im. W.Pawlik – Polonia (confine con Germania e Repubblica Ceca). Tutti questi soggetti operano in campo culturale, musicale e giovanile in territori di confine, dove convivono minoranze linguistiche e gruppi etnici diversi, nella convinzione che questa diversità non possa che essere un punto di forza quando si parla di creatività e apertura all’Europa. Altra novità più importante sta nella collocazione temporale, perché sposteremo l’inizio del progetto in autunno/inverno 2014.

Come detto Upload non è solo contest ma anche tour. Con Upload on tour avete portato la musica live in giro per la regione e avuto modo di “occupare” diverse location. Attraverso questa esperienza, che idea vie siete fatte sugli spazi dedicati alla musica live presenti sul nostro territorio?

Per l’esperienza che ci siamo fatte con Upload on tour, ci siamo rese conto che le band, parliamo ad esempio degli headliner, non trovano inadatti i posti in cui abbiamo organizzato i concerti, anche in Alto Adige. A dicembre siamo state con gli Artificial Harbor a Ravenna al Bronson, storico locale per la musica live, che è assolutamente paragonabile a molti locali e anche centri giovanili altoatesini. Questo per dire che siamo in linea con molte realtà italiane e secondo noi anche austriache, dove al di fuori del Pmk e pochi altri locali, i luoghi dove fare concerti non sono assolutamente superiori in termini di numero o di qualità rispetto nostra realtà. Per Bolzano nello specifico sarebbe scuramente auspicabile pensare ad una programmazione di concerti, organizzata da promoter locali, all’interno di strutture già esistenti, fermo restando che si riesca a trovare spazio, data l’enorme offerta culturale della nostra città.

La serata finale di Upload l’anno scorso è stata ospitata a Trento. Dopo l’esperienza Alumix, si fatica a trovare in città una location adatta ad un live per un ampio pubblico?

Una delle evoluzioni di UploadSounds è anche quella di spostare il focus non è più sul festival finale. In questi anni abbiamo pensato di accompagnare la fase finale del contest con l’esibizione live dei finalisti ad un concerto di un headliner, riproponendo la stessa fomula dell’Upload on tour. Ci teniamo a precisare che le serate finali, sia nel 2013 sia nel 2012, sono state organizzate a Trento come a Bolzano. Negli ultimi due anni abbiamo usato sempre la formula della doppia serata, una per capoluogo, alterandole: la finale nel 2012 era stata ospita a Bolzano all’Halle 28 e lo scorso anno a Trento in Piazza Dante. Non siamo sicure che davvero si senta l’esigenza di trovare location per un ampio pubblico: viviamo in una provincia di poco più di 500.000 abitanti ed è innegabile che il bacino d’utenza sia molto inferiore rispetto ad altre zone italiane.

Maurice Bellotti (Poison for Souls) ha rilanciato in un’intervista sul nostro magazine la necessità di individuare uno spazio dedicato alla musica live, finanziato dall’Ente pubblico e gestito da promoter e associazioni, sul modello Pmk. Qual è la vostra posizione in merito?

Maurice Bellotti è, fin dalle prime edizioni di Upload, uno dei collaboratori più preziosi del progetto. È sicuramente una persona competente nell’ambito musicale e conosce bene il territorio in cui lavora. Il suo progetto ci trova d’accordo anche se crediamo che in questa provincia siamo da sempre troppo “viziati” e ci aspettiamo sempre troppo dall’amministrazione pubblica.

Uno degli obiettivi di Upload è quello di creare un circuito musicale. Da questo punto di vista, qual è la situazione?

Per quanto riguarda il circuito musicale, in questi anni Uploadsounds ha fatto molto, soprattutto nel legare tre territori come il Trentino, Alto Adige e Tirolo. UploadSounds è davvero il primo progetto culturale che unisce l’Euregio: racchiude in un unico staff una trentina di giovani professionisti che da Kufstein ad Ala, lavorano al progetto e nell’ultimo anno di attività il pubblico ha superato la quota 8.000 (tra tour e fase finale). Quindi secondo noi la situazione è buona. Siamo sempre molto aperti a stringere nuove collaborazioni e ad allargare questa rete con la convinzione che l’unione fa la forza.

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