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March 12, 2014

Some like it hot: dall’indimenticabile classico del cinema al teatro. Con successo

Miriam Marzura

-        Anna, voglio essere leale con te.. non posso recensire questo musical.
-        Perché no?
-        Beh, in primo luogo perché io di solito non faccio recensioni.
-        Non importa.
-        E poi io non ho mai scritto su un magazine.
-        Non m’interessa.
-        Ho un passato burrascoso e diverso da quello di una scrittrice o blogger.
-        Ti perdono.
-        Ma non capisci proprio niente, Anna! Sono un’assistente commerciale!
-        Beh, nessuno è perfetto.

(Ho chiesto ad Anna di recensire il musical “Sugar – A qualcuno piace caldo” vista la validità dell’opera e così mi sono cimentata in questo esperimento.)

Portare in scena la migliore commedia della storia del cinema è sicuramente un compito arduo quanto lodevole.  Sugar, musical ispirato a Some like it hot (1959), venne presentato la prima volta a Broadway nel 1972 diretto da Gower Champion. La sceneggiatura si presta bene alla rappresentazione teatrale; grazie ai numerosi riferimenti alla musica jazz (jazz caldo, o per chi lo preferisce, classico) e alla sofisticata comicità verbale. Inoltre la modernissima struttura comica riprende alcuni dei tratti più divertenti del cinema muto: travestimenti, inseguimenti, equivoci e torte in faccia rendono l’opera un evergreen, tuttora persuasiva. I protagonisti, Joe e Jerry sono disposti a tutto, pur di fuggire ai gangster del massacro di San Valentino. D’altronde meglio donne che morti, no? E iniziano la loro avventura trasformandosi in Josephine e Daphne, due musiciste che affiancheranno un’orchestra femminile in tournèe. Gli equivoci e le incomprensioni forniscono alla commedia quell’andamento vivace e originale che tiene incollati allo schermo. Ma il vero punto di forza è la semplicità e la leggerezza con cui Billy Wilder gioca al fine di creare uno sfondo sensuale quanto ironico e che rende questa commedia sexy e mai volgare.

Divertimento allo stato puro per l’ultima regia di Federico Bellone, che ha portato ieri al Teatro Comunale di Bolzano questo cult. Il musica Sugar – A qualcuno piace caldo è interpretato da Justine Mattera  in veste di Sugar, Christian Ginepro in Jerry/Daphne e Pietro Pignatelli in Joe/Josephine. Un cast spettacolare che ha trascinato il pubblico in un concentrato esplosivo di comicità.                                                                                
Fin da subito ci troviamo catapultati in una dimensione in bilico tra le atmosfere in bianco e nero del cinema e quelle più realistiche del teatro. Grazie alla tecnica illusionistica Fregoligraph (dal nome del trasformista italiano Fregoli) la scenografia alterna ai filmati in b/n, richiamando così l’opera originale, le vivacissime e coloratissime rappresentazioni sul palcoscenico. Il musical è curato nei minimi dettagli, memorabile il tango di Christian insieme a Osgood/Renato Cortesi. Nulla da invidiare al buon Jack Lemmon. Justine ci regala due splendide esibizioni che dimostrano il suo talento nel confrontarsi con la diva del cinema hollywoodiano: “I want to be loved by you”, una performance sensuale fa da contrasto a “I’m through with love”, esaltandone il lato sensibile e umano.  Pietro invece ci dà prova delle sue doti comiche e canore: oltre alla splendida Josephine, l’ho trovato incantevole nella parte di Junior, milionario della Shell che fa innamorare Sugar. I testi e le canzoni sono ben tradotti (Michele Renzullo e Franco Travaglio), mentre le battute e le scene storiche sono preservate e contornate da musiche jazz anni ‘20.     

Giuro: uno spettacolo che piace, anche a chi non piace caldo.                                                                                                                                  

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