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March 6, 2014

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Andrea Beggio

Titolo originale: Nimph()maniac

Regia: Lars Von Trier

Di cosa parla: Un tranquillo signore soccorre una ragazza che trova priva di sensi e ferita nel freddo cortile di casa sua. Dalle lacerazioni presenti sul suo corpo l’attenzione si sposta su quelle non meno profonde legate alla sessualità della ragazza. Questo primo capitolo racconta la sessualità della ragazza adolescente.

Cosa spacca: Vorrei riservarmi in questa fase di sospendere ogni giudizio di tipo definitivo su questo lavoro, in primo luogo perchè è un film di Lars Von Trier che di solito apprezzo molto. Si tratta di un lavoro di viso in due parti e otto capitoli in tutto, per cui non è possibile avere un’idea complessiva avendo visto solo la prima parte. Infine, come spesso avviene in lavori di questa portata, nelle pieghe della trama si nascondono profonde riflessioni filosofiche e riferimenti psicoanalitiche che non possono emergere a freddo. Già il titolo per esempio (Nymph()maniac) può essere letto come ninfomane o ninfa maniaca, forse due concetti vicini ma non certo identici. Quello che sicuramente fa di Nymph()maniac un vero Lars Von Trier sono i primi minuti, nei quali, con poche ma efficaci inquadrature del gelido cortile da cui la vicenda parte, emerge chiaramente la tragica violenza che seguirà. Le scene di sesso esplicito di cui tanto si parla e che il regista ha deciso di includere in vari punti, sinceramente non sono l’elemento più estremo di questo film.

Cosa fa schifo: Ve lo dico dopo aver visto il 2. Tuttavia la sensazione che ho avuto durante la visione di Nymph()maniac 1 è un misto di noia sofferenza e divertimento. Il senso di noia penso sia dovuto ai molti dialoghi, purtroppo molto distanti da lavori come Dogville o Manderlay.

Menzione speciale: Uma Turman: irriconoscibile ma grandiosa.

Consigliato a chi: A chi andrà a vedere anche il 2

Voto: 6.5

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