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February 28, 2014

Letteratura al confine: un festival tra libertà, frazioni e frattali

Mauro Sperandio


Lo scorso Agosto, il canino superiore sinistro di Supersonico, il più piccolo dei miei figli, scelse per il suo debutto la Vinschgau. Ottimo teatro per un buon inizio, ma, come tutti i debutti, anche lo spuntare di un dente non è cosa di poca fatica. Febbre, insonnia, malessere di varia forma sono il corollario della comparsa di un dentino. Per lenire il dolore del pupetto, e alleviare lo stress della mamma nutrice-consolatrice, dopo un rapido consulto con un madre di Laas, veniamo indirizzati al farmacista di Mals, il dottor Johannes Fragner-Unterpertinger.

La sola pronuncia del nome -monumentale, solenne, trino- aveva agito come mantra guaritore per la nostra ansia genitoriale. 

E qui il racconto si interrompe.

Per le ragioni che per ora non leggerete, avrei voluto intervistare il dottor Fragner-Unterpertinger, ma: “Per il 2014 non prendo nessun impegno, mi dispiace. Dormo 2 ore a notte perché sto organizzando un festival …

Scopro così che Hans Perting (alter ego letterario del dott. Fragner-Unterpertinger) è direttore artistico di “Letteratura al confine – Malles 2014”, una ricchissima e policroma rassegna di eventi in cui letteratura, musica, fotografia e molto di più si intersecano.

E quel molto di più, cosa contiene? Contiene ciò che i confini non trattengono. Mals/Malles/Damal è terra di frontiera, confluenza di pensiero e sentire che parlano Deutsch, Italiano, Rumantsch Grischun.

Ricevo il denso programma della manifestazione da Hans Perting: una via lunghissima, che inizia i primi di Marzo e si conclude a fine Ottobre 2014. Il cammino, leggo/vedo, parte da Mals, e si snoda tra Italia, Svizzera ed Austria. Lungo la strada, scrittori, musicisti, fotografi, medici e sommelier. Storie da raccontare, visioni da ascoltare.

Sottotitolo della manifestazione: “Libertà, frazioni, frattali”.

Testa dura la mia, non mollo. Torno alla carica, con massimo rispetto del pochissimo tempo del dott. Fragner-Unterpertinger, chiedo:

Libertà

Quale libertà? Una libertà inconsapevole perché non bada ai confini e alle restrizioni oppure una libertà cercata, che supera con la volontà le barriere? 

Malles, il nostro comune è crocevia e confine tra il mondo culturale italiano, tedesco e svizzero, zona di contatto tra lingue, culture e religioni diverse. Zona di confine, come spazio di libertà, ma anche di confino, come negazione della libertà, dove le barriere naturali e quelle artificiali, politiche, limitano la libera circolazione.

Vivere qui, in questa epoca che definirei di totalitarismo monetario, pone una sfida per la conquista di una libertà condivisa almeno tra i popoli alpini, per superare le divisioni che la politica, nella storia, ha calato dall’alto. Libertà non solo degli uomini, ma anche di fauna e flora, nella loro convivenza e coesistenza con l’uomo.

Uomini liberi nella musica, nella poesia, nella scrittura, liberi di vivere in un territorio che si esprime in libertà, con rispetto e tolleranza che si estrinseca nella libertà di confine, nella non chiusura. Una libertà che va data, presa, ma anche concessa.

Frazioni

Come “piccole entità geografiche”, come parte di un tutto? 

Malles è un comune molto vasto, composto di dieci frazioni che confinano con Svizzera e Austria, piccole unità geografiche con un’identità che formano un articolato tutto, come nel frattale.

Frattali

I frattali  si definiscono come “quelle figure geometriche caratterizzate dal ripetersi fino all’infinito di uno stesso motivo su scala sempre più ridotta”, cosa vediamo avvicinandoci a questo frattale che è Mals?

Le nostre frazioni si mostrano sempre diverse ma molto, molto simili, tanto da comporsi in una figura composta di identità varie, ma coerenti con il tutto, come nel frattale, appunto.

La parola “confine” è il fulcro di tutta la manifestazione, ma il confine è solo una  limitazione da valicare?

Nell’antologia che pubblicheremo  in occasione di questa edizione di Letteratura di confine, Peter Lorenzi, citando Claudio Magris, dice che i confini vanno anche preservati, tanto quelli interni, quanto quelli esterni, politici. Il confine è in questo caso utile per “definirmi”, salva sempre la possibilità di passarlo, ma anche per trovare rifugio, protezione.

Allo stesso modo la scoperta del confine interiore è strumento per acquisire coscienza della propria identità. La nascita, la morte, un amore, la malattia -come la mia professione di farmacista mi mostra- sono dei confini che ci costringono a definirci, anche in modo drastico. Durante la manifestazione discuteremo dei confini interiori ed esteriori, spaziando-questa volta senza confini- tra letteratura, musica, teatro gastronomia e molto di più.  

Programma: http://derblauekreis.files.wordpress.com/2014/02/lit14tage-programm1.pdf 

Antologia: http://derblauekreis.files.wordpress.com/2014/02/literaturtage-anthologie-sw.pdf

 

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