HomeGrown Reviews. The Monuments Man

Titolo originale: The Monuments Men

Regia: George Clooney

Di cosa parla:

Se speculare su fatti storici e creare un clima culturale da guerra fredda con gli americani che salvano il mondo perché vedono più lontano può aver a che fare con l’adattamento cinematografico di una storia vera, allora The Monuments Men è tratto dalla vera storia di un gruppo di studiosi d’arte che, nello scenario della fine del secondo conflitto mondiale, hanno aiutato a recuperare un gran numero di opere d’arte che l’esercito nazista aveva saccheggiato in lungo e in largo per l’Europa. 

Cosa spacca:

Spero che spaccheranno i commenti indignati contro questo ignobile e deteriore film di propaganda. A tale proposito vorrei però darvi un’assaggio di tecno-cattiveria-digitale scovata nella rete contro questo obrobrio.

Da filmscoop.it:

benzo24: “Troppo noioso e Matt Damon è un cane recitando. Clooney confonde l’amicizia con il cinema e il risultato è disastroso”.

Venetoplus: “Semplicemente sconclusionato! Trama??’ What’s it??? Insignificanti scenette appiccicate l’un l’altra.. Per carità!!! A ri-datece john Wayne!!”

Pino08: “Diciamo che se vi guardate il trailer, fate finta di non sentire la musica di Ocean’s eleven e provate ad immaginarvi il finale (vi do un aiuto: io la pala d’altare di Gand l’ho vista l’anno scorso e non era in un museo nazista…) allora risparmiate tempo e soldi e vi fate anche un paio di risate in più…”

Manticora: “ …Matt Damon fà quello che può, ma rimane palesamente goffo nella sua interpretazione. George Cloneey arriva a vette di retorica nauseanti, sorride e parla a braccio, ma sinceramente il suo ruolo è superficiale. Bill Murray fà la comparsa, ma niente di che, idem per gli altri, perfino John Goodman. Jean Doujarden almeno è simpatico, ma anche lui è tirato via. L’unico personaggio che ha una qualche utilità è Cate Blanchett, sempre perfetta in qualunque ruolo…”

Cosa fa schifo:

Fare del patriottismo filoamericano oggi è la cosa più fuori luogo che la mente umana, anche se corroborata da anni di militanza nel partito repubblicano con l’aggiunta di un bel gruzzolo investito nell’industria bellica e petrolifera, possa concepire.

Se poi per realizzare questo intento si utilizzano le leve della cultura e dell’amore per l’arte allora il disprezzo per questa miserrima impresa non può che manifestarsi nella sua interezza anche perchè, quando si è trattato per esempio di disintegrare l’Iraq uno dei primi obiettivi strategici che è stato distrutto è stato proprio un importantissimo museo archeologico (ricordo ancora il video con la direttrice del museo atterrita). La ciliegina su questa sacher torte di letame è la scena in cui il gruppo, anticipando il clima da guerra fredda, riesce a sottrarre molte opere d’arte dalle grinfie dei cattivi sovietici. A reggere questa insostenibile atmosfera una colonna sonora così coerentemente retorica e goffa da ricordare il concetto di arte che solitamente appartiene ai regimi totalitari più atroci e violenti: ossia un’arte semplice, comprensibile e soprattutto asservita alla propaganda… e il cerchio ahimè si chiude.

Infine, cercando di distrarmi dalla visione di questo inutile fiasco cinematografico, ho pensato che questo gruppo di studiosi, quelli veri non quelli interpretati da Matt Damon, George Clooney, John Goodman e Bill Murray, se avessero intuito a quale disastroso destino e mala gestione sarebbero andate in contro le povere opere d’arte italiane, forse non le avrebbero restituite, e avrebbero fatto bene!

Menzione speciale: 

Le più belle parole da incidere su una targa a proposito di The Monuments Man arrivano dal grande Pino08: 

“Clooney riesce a cannare tutte le scene, dalla prima all’ultima, e non contento si impegna anche a rendere ogni personaggio completamente insignificante! Direi che è un’impresa tanto difficile quanto quella di dirigere un capolavoro, quindi…chapeau!”

Consigliato a chi:

 A chi ha tendenze masochiste, vuole stare male e soffrire veramente.

Voto: 4