HomeGrown Reviews: Last Vegas

HomeGrown Reviews: Last Vegas
Titolo originale: Last Vegas
Regista: Jon Turteltaub
Di cosa parla: sulla soglia della settantina, quattro vecchi amici di lunghissimo corso trascorrono un week end a Las Vegas per l’addio al celibato di uno di loro, il ricco Bill (al secolo Michael Douglas), che dovrà convolare a giuste nozze con una fanciulla avvenente e di parecchi decenni più giovane di lui. Inseparabili nell’adolescenza, i quattro si tuffano ora, ognuno con le proprie “magagne”, in quest’avventura, cercando di sopravvivere alle ferite che il tempo e le vicende della vita hanno lasciato sulla loro inossidabile fratellanza. Archie (Morgan Freeman), con problemi di salute ed un figlio apprensivo, Sam (Kevin Kline), felicemente sposato ma un po’ in crisi esistenziale, Paddy (Robert De Niro) rimasto vedovo un anno prima e furioso con l’amico Bill che non è stato presente al funerale dell’amatissima moglie Sophy.
Cosa spacca: il film non offre nulla di meno di quanto sarebbe legittimo aspettarsi da un cast tanto rodato e pieno di personalità, anzi, ci troviamo di fronte ad una commedia che se probabilmente non sorprende troppo, se non altro non delude affatto, e si lascia seguire fino alla fine grazie ad un certo umorismo ed una valanga di battute e di comicità.
Il messaggio è ovviamente improntato alla retorica del tempo che scorre, e che non può scalfire la vera amicizia: a dispetto di tutte le incomprensioni e le difficoltà, alla fine trionfa il profondo legame che si è creato 58 anni prima.
Cosa fa schifo: anche i mostri sacri del cinema invecchiano (per fortuna!), ma nella pellicola non stona affatto.
Menzione speciale: per essere un film che magari non serve vedere al cinema, adatto piuttosto ad un comodo salotto, ma che mantiene lo spettatore attento e divertito, permettendogli di lasciare la sala con un certo senso di leggerezza, e, forse, per essere generosi, anche con un vago sentore di speranza.
Consigliato a chi: con spensieratezza vuole immergersi un un’efficace commedia senza troppe pretese.