HomeGrown Reviews: The counselor – Il procuratore

03.02.2014
HomeGrown Reviews: The counselor – Il procuratore

HomeGrown Reviews: The counselor – Il procuratore

03.02.2014

Titolo originale: The counselor

Regista: Ridley Scott

Di cosa parla: un avvocato si lascia tentare dalla prospettiva di soldi facili ed entra nel giro di uno dei propri clienti per un affare di droga con il Cartello messicano. Anche se tutto sembra semplice, le cose non filano proprio lisce. Attorno alla vicenda ruotano il fidanzamento con una splendida e spirituale Penelope Cruz,  il bizzarro rapporto tra il cliente (Xavier Bardem) e la spietata donna-ghepardo Cameron Diaz, la predatrice più letale di tutto il film, ed un intermediario, un po’ filosofo, interpretato da  Brad Pitt, dispensatore di consigli che non riesce del tutto a mettere in pratica.

Cosa spacca: ci sono diversi mondi, ed ognuno dovrebbe sapere a quale appartiene e non tentare di intrufolarsi in qualcosa che non conosce, perché tutto ha un prezzo. Questo è uno dei messaggi che la storia vorrebbe lasciare. Ci sono prede e predatori, ci sono forze inesplicabili, quali ad esempio il fantomatico Cartello, di cui nel film si parla sempre interza persona plurale e che ha le proprie ferree regole di giustizia e prezzo per ogni tipo di vita.

La caratterizzazione dei personaggi è precisa e ben delineata; è un po’ la storia in sé a lasciare qualche perplessità. Che di una discesa negli inferi si tratti, non vi sono dubbi, anche per chi colpa non ha, purtroppo, e solo chi è forte e spietato potrà arrivare dall’altra parte. Tra angeli e demoni vincono i demoni.

Cosa fa schifo: emerge ancora una volta un Messico sinonimo di crimine organizzato, violenza gratuita ed eccessiva, senza alcun rispetto per la vita di chicchessia. Sembra quasi a voler sottolineare che forse un bel muro alla frontiera tra i due mondi ci starebbe proprio bene.

Menzione speciale: Cameron Diaz è glaciale e piena di carica vitale-erotica nello stesso tempo. Uno dei personaggi che forse resteranno più nella memoria di chi ha visto il film (anche grazie alla spettacolare scena di autoerotismo sul cofano di una Ferrari gialla davanti ad un esterrefatto Xavier Bardem): una sorta di famelica femme fatale.

Consigliato a chi: non si aspetta che i buoni vincano sempre.

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