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January 22, 2014

People I Know. Andrea Paoli: legge, moda e voli acrobatici

Anna Quinz

Andrea Paoli ha 27 anni è nato a Laives dove ha vissuto fino a 17 anni. Poi è iniziato il suo girovagare per il mondo. Prima la Scozia, dove ha parte della famiglia, poi Parigi, per cercare lavoro. Qui – come spesso succede, il destino è dietro l’angolo, o sullo stesso tuo marciapiede – ha incontrato per la strada il booker di un’importante agenzia di moda. Da qui è partita la carriere di modello di Andrea, che si è trasferito a Milano dove la sua tipologia fisica (alto, mascolino e muscoloso per via del pattinaggio artistico e della ginnastica tanto praticata) era più adatta al mercato italiano. Accanto alla moda, gli studi in giurisprudenza all’università di Trento e Parigi per arrivare infine a una doppia laurea. Ma il soggiorno parigino non ha portato nella vita di Andrea solo la moda. Nella Ville Lumiere infatti è entrato in contatto con un altro mondo, dal quale non si è più staccato: quello della ginnastica acrobatica. Oggi Andrea fa la pratica legale qui in Alto Adige, fa ancora modello e curo l’acrobatica aerea nella scuola e nella compagnia che ha creato. Appeso a un nastro, Andrea può quasi volare, e vedere il mondo da un altro punto di vista. Quel mondo che, viaggiando, ha visto e conosciuto anche con i piedi per terra. E così in equilibrio tra aria e terra, il giovane Andrea si muove tra acrobazia, moda e giurisprudenza, facendo tutto con grande passione e dedizione.

Andrea, cosa ti affascina di una disciplina così particolare come la ginnastica acrobatica? E come funziona?

Basta immaginare di essere completamente soli, a 10 m di altezza. Ci sei tu, la musica, le luci e la tua mano che ti tiene al tessuto o al trapezio. È una sensazione indescrivibile.Bisogna avere molta fiducia in se stessi, tanta forza e forza di volontà perché è uno sport che fa male ed è pericoloso, bisogna essere sicuri. Sei lì e la gente ti guarda, non puoi nasconderti, ti offri al pubblico così come sei. Questo mi ha subito affascinato.

Tanta la passione che questa disciplina hai deciso di condividerla, insegnandola.

È vero. La scuola prima era ad Appiano, l’ho seguita per 2/3 anni, mentre andavo avanti e indietro da Vienna dove vivevo e dove facevo formazione artistica. Poi quando sono tornato qui insieme ad alcuni amici ginnasti, ex ballerini e pattinatori abbiamo fatto grandi passi in avanti, iniziando a fare eventi che hanno avuto un grande successo. Ora con un nuovo gruppo abbiamo trasferito la società a Laives, dove abito, e tutto procede molto bene. Facciamo molti eventi, sia qui che a livello nazionale e internazionale e invitiamo acrobati da tutto il mondo, insomma, un bel po’ di soddisfazioni.

andrea paoliSia l’acrobatica che la moda sono discipline del corpo. Tu che rapporto hai con la sua fisicità e la tua estetica?

Ho avuto sempre la fortuna di non essermi mai posto alcun problema rispetto al parere degli altri. Nel mondo della moda sei sempre sottoposto al giudizio altrui, alla gente che ti critica perché sei troppo muscoloso, poco muscoloso, magro, troppo magro alto, non abbastanza alto. Penso che il miglior modo per porsi verso gli altri sia stare bene con se stessi, avere fiducia e sentirsi a proprio agio nel proprio corpo, sapendolo valorizzare.

Del mondo della moda si parla tanto. Bene e male. C’è chi lo sogna e chi lo demonizza. Tu che lo conosci, quali pregi e difetti vedi?

Parto dai difetti: primo fra tutti la falsità. C’è tanta gente che vuole entrare e ci sono molti arrivisti che sgomitano per farcela. È un mondo un po’ “bling bling”, sembra tutto molto bello, ma dietro ci sono anche tanto sudore, lacrime e sangue. I pregi: poter viaggiare ed entrare in una comunità cosmopolita. C’è tanta gente da tutto il mondo. E poi, per me, il piacere estetico. Tutti aspiriamo alla bellezza, allo star bene, al trovare qualcosa di bello nella vita.

andrea paoliAspirante avvocato, acrobata, modello. Come concili queste cose, così diverse? Come ti immagini nel futuro?

Premetto che non sarei mai riuscito a fare l’acrobata e il modello se non avessi studiato giurisprudenza. E viceversa. Le carriere da modello e acrobata mi hanno infatti permesso di uscire dal mondo un po’ inquadrato della legge e degli affari. Ho sempre cercato di trovare un buon equilibrio tra le cose e in questo Bolzano mi ha aiutato. Essendo tutto così vicino e accorpato, si ha la possibilità di seguire più sfere, si possono fare tante cose insieme. A Milano o Parigi, non si può. Dunque, finché resterò qui, spero di potere seguire tutte le mie attività.

La Scozia, Parigi, Milano, Vienna. Tanti viaggi e una profonda conoscenza del mondo. Ora però sei tornato “in patria”. Che rapporto hai con l’Alto Adige?

All’inizio era amore e odio: è casa tua ma hai bisogno di viaggiare, uscire, per confrontarti per avere un metro di valutazione e guardare le cose da lontano. Ho viaggiato moltissimo ma mi sono reso conto che Bolzano e l’Alto Adige ti danno la possibilità di fare qualcosa, se ne hai voglia. Qui c’è la davvero possibilità di cambiare la cose. Altrove è impossibile. Non dico che sia facile, ma se c’è la volontà, tutto si può fare.

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