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January 8, 2014
L’Alto Adige e la sua Walk of fame: industria cinematografica in espansione
Karin Mantovani
All’inizio dell’anno scorso, quando seduta in una sala gremita di gente ho visto l’ultimo film di Tornatore “La migliore offerta”, mi sono ritrovata a dedicarmi a un piacevole rompicapo: trovare l’indizio che mi avrebbe fatto riconoscere i luoghi a me familiari. Il film era infatti stato girato in diverse località europee ed italiane e di queste una parte si trovava proprio qui in Alto Adige.
La notizia che a Bolzano erano presenti, per girare alcune scene, attoroni del calibro di Geoffrey Rush o Donald Sutherland – ah quanto mi sarebbe piaciuto trovarmici faccia a faccia, ho adorato il film Shine e il suo protagonista! – aveva messo in circolo una specie di febbre da “caccia all’attore”, una novità assoluta e inedita per la nostra terra. La prospettiva di fare “l’incontro” aveva occupato i pensieri di molti bolzanini e le pagine di molti quotidiani locali.
Certamente la pellicola di Tornatore non è stata la prima a trovare qui delle ambientazioni ideali per la produzione, ma questa è la più eclatante che io ricordi e che mi ha fatto riflettere su un nuovo trend arrivato in Regione.
Bolzano, Merano, le nostre bellissime Dolomiti, la vicina Provincia di Trento stanno cavalcando la fortunata onda dell’industria cinematografica e creativa che, assetata di nuove location e di importanti finanziamenti per la produzione di film e documentari, ha trovato qui il suo nuovo Eden. L’intesa è perfetta: per la nostra Regione un ritorno di immagine grandioso, un nuovo settore economico da esplorare per le nostre imprese locali, per le case di produzione italiane ed estere delle possibilità creative di alto livello basate su una professionalità praticamente ineccepibile, dote congeniale ai nostri altoatesini.
Viso truccato e forcine che fermano i riccioli ribelli: uno degli attori più bellocci del panorama italiano, sta per girare una scena nella centralissima Piazza Walther a Bolzano. Mentre il fatidico “ciack si gira” sta per essere pronunciato, noto una serie di figure di “contorno” per nulla secondarie nella realizzazione del frammento di pellicola: truccatrice, costumista, tecnico del suono, tecnico delle luci… seguo con lo sguardo i vari cavi e arrivo ad un camion attrezzatissimo dove scorgo anche un piano cottura.
In pochissimo tempo, infatti, le imprese locali hanno saputo attrezzarsi per fornire alle case di produzione tutto il necessario per accogliere troupe di tecnici e attori nel migliore dei modi, perché la presenza direttamente sul posto di un’offerta specializzata poteva permettere alle casi di produzione di abbattere i costi e semplificare notevolmente le operazioni. L’intervento, poi, del Fondo altoatesino alle produzioni della Business Location Südtirol – Alto Adige (BLS) consentiva da un lato di attingere a finanziamenti preziosi per il cinema e dall’altro il reinvestimento molto molto cospicuo dei contributi assegnati sul territorio altoatesino stesso anche attraverso il coinvolgimento delle imprese locali.
Ditemi: non conoscete nessuno che vi abbia raccontato di aver fatto, o avere un figlio o parente che ha partecipato ad un casting negli ultimi mesi!? Le agenzie di casting stanno nascendo come funghi qui da noi e viaggiano spedite, come avessero la sciolina. C’è anche chi, ormai, è diventato un professionista delle selezioni e vanta già diverse comparse in questo o quel film.
Ci sono poi strutture alberghiere che hanno iniziato a supportare le troup ospiti con vitto e alloggio, sviluppando una flessibilità estrema a rispondere alle richieste di pasti fuori orario di attori e tecnici: colazioni all’alba, cene a tarda notte… e le ditte di catering che ormai contemplano nel loro catalogo anche servizi ad hoc per le case di produzione cinematografica. E poco importa se le riprese si svolgeranno in luoghi inusuali: la parola chiave è “cucina mobile”.
E se anche i luoghi fossero impraticabili esperti di logistica, artigiani e scenografi preparano e allestiscono la location prevista dalla sceneggiatura, operando anche su terreni impervi come è accaduto ad esempio durante le riprese dell’horror austriaco Blutgletscher, realizzato su un ghiacciaio a 3.000 metri d’altitudine.
Non c’è strumentazione o equipaggiamento cinematografico che i professionisti delle nostre imprese locali non possano trasportare, anche su set di difficile accesso!
Allo stato dell’arte il settore cinematografico sta dando lavoro a più di 300 addetti tra professionisti del ramo e fornitori di servizi specializzati. E la tendenza è in forte e ulteriore espansione.
Vi lascio aprendo un forum che vi terrà di sicuro impegnatissimi, tra una fetta di panettone e un brindisi: se, ipoteticamente, anche l’Alto Adige avesse una sua Walk of fame, dove vi piacerebbe che fosse? Ciack, la votazione è aperta!
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