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December 23, 2013

LiberaMente 2013, come funziona la politica europea? La parola ai ragazzi (pt. II)

Marco Bassetti
Prosegue la nostra discussione con i protagonisti di LiberaMente 2013, officina di idee pensata da e per giovani dai 16 ai 25 anni, ospitata a Bolzano dall’11 al 15 dicembre. La parola a Thevagar Mohanadhasan, o più semplicemente Tiva.

LiberaMente 2013 ha concentrato i suoi sforzi nel comprendere come funzionano le politiche europee. Che idea ti sei fatto a tal proposito?

Ho avuto modo di apprendere un sacco di cose ed è stato molto interessante lavorare con persone che effettivamente lavorano nel campo delle politiche europee. In particolare l’incontro con Markus Warasin è stato molto stimolante, perché come rappresentante dell’Unione Europea ci ha illustrato il funzionamento delle politiche europee  e poi ci ha raccontato il suo lavoro e il settore di cui si occupa.

In che modo, secondo te, i giovani possono influenzare le politiche europee?

In diversi modi, devono sono impegnarsi in quello che vogliono ottenere.  In questo senso progetti come LiberaMente offrono ai giovani una bella opportunità, quella di potere entrare in contatto chi lavora all’Unione Europea. Così possono parlare direttamente con loro e proporre le loro idee per il futuro. Un’altra opportunità a disposizione dei giovani è quella di manifestare pubblicamente per attirare l’attenzione e far sentire la propria voce: i politici devono ascoltarli e a fare i conti con le loro istanze.LiberaMente 2013

Dal tuo punto di vista, quali sono le 3 priorità sulle quali si dovrebbe concentrare oggi l’Europa?

1. La situazione economica-finanziaria: l’Europa deve lavorare su una moneta stabile e ad un’economia di successo.

2. Questioni sociali come il crescente divario tra ricchi e poveri, o l’inclusione delle persone che vivono ai margini della società.

3. L’immigrazione: si tratta di una questione paneuropea e occorre trovare insieme una risposta per questo.

Dopo questa esperienza di LiberaMente 2013, con quale spirito sei tornata a casa?

Da una parte sono triste che l’esperienza si sia conclusa, perché è stata molto coinvolgente e ci siamo anche molto divertiti. Ma dall’altra parte sono molto felice di aver partecipato a questo progetto e di aver imparato così tanto per il mio futuro. Aspetto con ansia che la campagna che anticipa le Elezioni Europee entri nel vivo: sarà l’occasione per testare quello che abbiamo raccolto in questi giorni.

Foto di Giacomo Flaim

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