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December 19, 2013

Bolzano, 19 dicembre 2015

Roberto Tubaro


Tre giorni fa la nostra redazione ha ricevuto quest’immagine del Mercatino di Natale di Bolzano. In primo piano potete vedere Robert Deano, avvocato e Edoardo Lilen, ex membro della PSA (Provincial Security Agency). Sono proprio loro ad averci mandato il fotogramma, estratto dalla telecamera di sorveglianza della Cassa di Risparmio, per dimostrare a che livello sia arrivato il controllo della vita dei cittadini altoatesini di questo fine millennio. Assieme alla foto i due hanno mandato una teoria secondo la quale il consigliere Provinciale Giulio Assorsi, morto nel lago di Monticolo il 13 dicembre, non sarebbe morto per un infarto ma sarebbe stato assassinato dal leader della PSA Thomas Reinhold perché contrario all’approvazione della legge 47. Legge attraverso la quale la Provincia otterrebbe ufficialmente il libero accesso a tutti i mezzi di comunicazione, a tutti i mezzi di sorveglianza video e a tutti i sistemi informatici ed elettronici. Legge che, a detta di molti, azzererebbe totalmente la nostra privacy grazie al controllo totale delle telecomunicazioni. Sempre che non sia già azzerata attraverso canali “non ufficiali”. 
Prima della sua morte il consigliere Assorsi aveva infatti dichiarato che “Non sembra proprio una legge sulla riservatezza e la privacy nelle telecomunicazioni. Più che altro sembra una violazione della privacy! Questo non è il primo passo verso una società controllata, questo la instaura la società controllata! Io non vado in aula per far votare una legge che permette lala Provincia di puntare una telecamera e un microfono su tutto ciò che le passa per la testa”.

Di contro il leader della PSA Reinhold ha più volte catalogato le opinioni di Assorsi come “isterismo progressista”. Durante un dialogo con il nostro corrispondente Tauber, Reinhold ha fatto uso delle seguenti parole: “io me ne frego di chi scopa e con chi. O se un assessore si fa uno spinello. Ma la nostra è la Provincia più ricca della terra e quindi la più odiata e la più invidiata. Tu ed io sappiamo quello che l’uomo della strada non sa, che siamo in stato di guerra ventiquattro ore al giorno.”

La Provincia più ricca della terra. La più odiata e invidiata. Costante stato di guerra. Parole pesanti. Parole che spingono parte dell’elettorato altoatesino a dare il loro consenso all’uso della tecnologia per garantire la sicurezza. Ma siamo sicuri che il tutto venga utilizzato realmente “a fin di bene”?

“La Provincia è culo e camicia con l’industria delle telecomunicazioni fin dagli anni ’70” Sostiene Edoardo Lilen nella lettera che accompagna la foto del mercatino, “ha inquinato tutto. Può vedere il vostro conto in banca, i files del vostro computer, la vostra email, ascoltare le vostre telefonate. Tutti i cavi, tutte le frequenze! Più tecnologia adoperate e più è facile è per loro controllarvi. Ha instaurato cimici nei Lederhosen, nei boccali di birra, nei rivestimenti in Loden dei treni Provinciali, negli autobus ad idrogeno. Ci sono microchip all’interno dei Bretzel in modo da controllarvi anche internamente. E non solo nei Bretzel! In tutti quelli che sono i prodotti ufficiali sudtirolesi!”

Deano e Lilen sostengono di essere in possesso di un video che sarebbe la prova dell’assassinio del consigliere Assorsi. Per questo motivo stanno vivendo in incognito cercando di fuggire dagli occhi e dalle orecchie onnipresenti della PSA che, in questi giorni, ha fatto di tutto per infangare la reputazione dei due “Nemici della Provincia”. Robert Deano, diventato da un giorno all’altro un “nemico pubblico” ha a cuore solamente la sua famiglia e spera di risolvere la faccenda per poter tornare a casa da uomo libero. Abbiamo incontrato ieri la moglie dell’avvocato Deano, estremamente preoccupata per le sorti del marito. Alla nostra domanda sulla questione privacy ha risposto così: “Stanno dicendo che vogliono eliminare la privacy, volete che vi controllino il telefono? Come faccio a sapere se voi complottate contro la nostra Provincia se non mi fate sentire quello che dite al telefono? Altrimenti, ho capito: spiamo soltanto i criminali e non sospendiamo i diritti civili delle brave persone. Ma chi decide se sei bravo o no?”

Poco più di due anni fa sembrava solo un video interessante e semplicemente “molto tecnologico” quello del drone che volava lungo i portici rilevando i volti dei passanti. Ora, che i droni svolazzano liberamente per i cieli autonomi dell’Alto Adige scattando “foto ricordo” dei passanti la questione diventa senza ombra di dubbio più inquietante.

Soprattutto se diamo peso alla lettera di Deano e Lilen.

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  • Bolzano, 19 dicembre 2015 | Rtcj · 

    [...] Tre giorni fa la nostra redazione ha ricevuto quest’immagine del Mercatino di Natale di Bolzano. In primo piano potete vedere Robert Deano, avvocato e Edoardo Lilen, ex membro della PSA (Provincial Security Agency). Sono proprio loro ad averci mandato il fotogramma, estratto dalla telecamera di sorveglianza della Cassa di Risparmio, per dimostrare a che livello sia arrivato il controllo della vita dei cittadini altoatesini di questo fine millennio. (Continua su Franzmagazine) [...]

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