HomeGrown Reviews. Blue Jasmine: dove sta la felicità? Ce lo dice il nuovo film di Woody Allen

Titolo originale: Blue Jasmine
Regista: Woody Allen
Di cosa parla: rimasta senza un soldo dopo il tracollo finanziario del marito, Jasmine (Cate Blanchett), ricca donna newyorkese, vittima di un esaurimento nervoso, si trasferisce dalla sorella che vive nella periferia di San Francisco. Jasmine vorrebbe ricominciare, ma non è semplice costruirsi una nuova vita, accettando che anche chi vive in un mondo proletario come la sorella possa essere più felice di lei.
Cosa spacca: la recitazione degli attori è il vero punto di forza del film.
Magistrale l’interpretazione che Cate Blanchett ci offre di questa donna, esaurita e completamente vittima del proprio mondo di illusione ed apparenza, così lontana dalla realtà della vita. Nel corso della storia, tuttavia, all’occhio attento non sfugge la verità su questo personaggio, che consapevolmente sceglie sempre di guardare dall’altra parte per non essere costretta ad affrontare le spiacevolezze dell’esistente, anche a costo di sacrificare la felicità di chi le sta accanto (arrivando a dannare persino se stessa).
Un egoismo sfrenato nascosto da apparente generosità e falsa inconsapevolezza. …. e se il sonno della ragione genera mostri, la follia corre sul filo, e sarà l’ultima risorsa per non accettare il proprio fallimento.
Cosa fa schifo: negli ultimi anni Woody Allen si sta adagiando su nuovi cliché… e questo film non fa eccezione: di nuovo New York dopo Barcellona, Parigi, Roma…. Aspettandoselo, già mentre si entra in sala, il film desta meno sorprese.
Menzione speciale: per il confronto tra il lusso esagerato e la semplice povertà, ognuno dei due mondi con le proprie ombre e le proprie luci.
La morale della storia? la felicità non sta nel mezzo, è una scelta razionale.
Consigliato a chi: ama il cinema di Woody Allen e non può farne a meno