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November 22, 2013
Christmas in November: Collective
Anna Quinz
Oggi incontriamo e conosciamo un’altra designer che fa parte del progetto “Christmas in November”. Ecco a voi Anna di Spazio Collective, che si presenta insieme ai suoi oggetti belli, tutti pezzi unici pronti da comprare su buru buru.
Chi sono e cosa faccio nella vita.
Mi chiamo Anna Campetti e faccio la designer e artigiana. Mi sono laureata alla facoltà del Design al Politecnico di Milano e ho avuto la possibilità di lavorare in agenzie di creatività, studi grafici e web agency. Ho avuto esperienze lavorative all’estero: come web designer a Cardiff e, nel 2010, un’ eccezionale esperienza formativa e professionale presso il Graphic Design & Advertising Department del MoMA di New York.
Dal 2012 ho aperto la mia attività, e mi occupo di comunicazione visiva e stampa artigianale su tessuto.
Come è nato il mio progetto nel design , cosa realizzo/creo e come.
Il progetto è nato dalla mia passione per le tecniche di stampa e per l’interesse per ciò che richiede abilità manuali combinate a conoscenze teoriche. E’ nato un po’ per caso quando ho conosciuto la tecnica della serigrafia. Le mie creazioni sono oggetti stampati a mano, per lo più tessuti ma anche carta. Sviluppo la mia creatività su diversi supporti, come t-shirt e tessuti per la cucina, tovagliette americane, strofinacci. Stampo a mano utilizzando il metodo dell’antica tecnica serigrafica che prevede l’utilizzo di un telaio ed inchiostri non tossici a base d’acqua. Il risultato del mio lavoro dipende da un mix di molti fattori, a partire dalla pressione che esercito con la racla su telaio, alla viscosità dell’inchiostro, all’umidità o alla temperatura dell’ambiente in cui stampo. Ogni sessione di stampa è diversa per qualche aspetto dalle precedenti, proprio come una pratica che non si ripete mai uguale.
Cosa rende i miei prodotti unici in un mercato apparentemente saturo.
Oltre al fatto di essere fatti a mano ed essere ognuno un pezzo unico, il mio intento è quello di aggiungere un messaggio o un valore alle creazioni. Le tovaglie americane in cui suggerisco dove posizionare piatti e stoviglie per apparecchiare la tavola secondo il galateo ne sono un esempio. Sono oggetti semplici che contengono però un accenno ad una storia come nel caso del galateo, oppure richiamare le icone degli oggetti che contraddistinguono la cucina italiana, come nel caso degli strofinacci con la Moka e il fiaschetto di vino. Oltre a questo scelgo di stampare con inchiostri atossici a base d’acqua e su tessuti di origine naturale, come il cotone biologico ed il lino perché credo che sia importante tenere presente l’impatto che la produzione degli oggetti ha sull’ambiente.
vedere una progettualità dietro un oggetto, forma o artefatto. Non soltanto, la pratica del design è un approccio che va per tentativi, ed è fatto di prove e ricerca. Il design nascosto negli oggetti è la prova che qualcuno ha pensato e ripensato ad una funzione collegata a una forma.
Bello per me è…
ciò che mi colpisce, che mi fa riflettere, oppure che rappresenta qualcosa di sensato. Credo che il bello sia molto soggettivo proprio perché ognuno carica di significato ciò che vede secondo la propria scala di valori ed interessi.
Quanto conta nel mio modo di creare il luogo in cui mi trovo (Trentino-Alto Adige).
Probabilmente conta più di quanto mi possa rendere conto. La mia terra trentina con le abitudini e i ritmi fanno parte della mia storia profondamente. Sicuramente l’essere stata lontana per qualche anno ed aver vissuto all’estero mi ha permesso di confrontare ciò che io vivevo come “normalità” con altri modi di vivere, e di mescolare i nuovi input con le mie radici.
Chi o cosa ispira il mio lavoro?
La ricerca, l’osservazione e lo scambio quotidiano. Le persone e gli artisti che ho come riferimento. Le persone con cui ho lavorato e che mi hanno mostrato i loro trucchi per avere l’ispirazione.
Il mio sogno nel cassetto.
Mi piacerebbe vivere un periodo nelle più belle città del mondo, Venezia, Roma, San Francisco. Questo è il sogno grande. Il sogno normale: poter viaggiare ogni 2-3 mesi per un paio di settimane e visitare posti nuovi. Vorrei andare a San Pietroburgo e in Giappone.
L’oggetto che ho comprato e che non ricomprerei.
Vestiti sbagliati.
L’oggetto che sogno di comprare perché è il più bello del mondo.
Per molto tempo il mio oggetto preferito è stato la poltrona Donna di Gaetano Pesce, rossa, e l’idea di vederla gonfiarsi in una stanza. Al momento non ho altri oggetti del desiderio.
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