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November 18, 2013

HomeGrown Reviews: Zoran il mio cugino scemo

Andrea Beggio

Titolo originale: Zoran il mio nipote scemo

Regia: Matteo Oleotto

Di cosa parla: In Friuli Venezia Giulia c’è un muro sul quale campeggia la seguente massima: “i vostri etilometri non placheranno la nostra sete”.
Se proprio dobbiamo intravedere un recondito significato di questa massima, i personaggi di “Zoran il mio nipote scemo” sembrano esserne i più autentici depositari.
In particolare il nostro protagonista Paolo Bressan (un convincente Giuseppe Battiston) incarna, in modo naturalistico, il tipico esempio di alcolista friulano: disperato, ostile, aggressivo e cinico. In questa “caduta libera” che è la vita di Paolo Bressan compare un inaspettato nipote proveniente dalla vicina Slovenia e che sarà per il nostro Paolo un’opportunità per dare una svolta alla propria esistenza.

Cosa spacca: Il senso di amarezza e disperazione di questa piccola comunità, raccontati con lucido realismo e grande umanità fanno di questo piccolo gioiello italiano, un esempio di buon cinema. Una storia raccontata con sognante umanità e spietato realismo, fa sperare in una rinascita del nostro cinema.

 Cosa fa schifo: Tutto è ben dosato in questo bel lavoro di Matteo Oleotto e, se proprio dobbiamo trovare qualcosa che non ci piace, sono gli uomini rappresentati in questa storia. Testimoni semicoscienti di un paese  in via di sottosviluppo e nel quale solo i rapporti interpersonali possono alleviare l’endemica disperazione esistenziale.

Menzione speciale: per Giuseppe Battiston che da Pane e Tulipani non ha mai deluso; per la Film Foundation del Friuli Venezia Giulia che ha investito, al contrario di ciò che si finanzia in Alto Adige e in Trentino, in un prodotto culturale molto caratterizzato geograficamente ed al tempo stesso di alta qualità (…. altro che Vacanze a Cortina!!!)

Consigliato: a chi ancora spera di vedere un bel film italiano.

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