Bolzano, 24 ottobre 1962

È con grande orgoglio che possiamo riportare a gran voce quanto espresso su tutte le testate giornalistiche a livello nazionale e mondiale: Bolzano è di fatto la capitale dell’industria automobilistica Italiana. Questo grazie agli stabilimenti della FIAB, Fabbrica Italiana Automobili Bolzano, nata nel lontano 1899 a Bolzano (a quei tempi ancora capitale dell’impero austro-ungarico) per colmare il vuoto causato dallo morte della Principessa Elisabeth Amalie Eugenie di Venosta, detta Sissi, scomparsa un anno prima. Una grande idea dell’Impero, una grande fabbrica che ora rende grande l’Alto Adige nel mondo intero. Dal dopoguerra ad oggi la FIAB ha richiamato mezzo milione di operai: 132.400 provenienti dall’Italia, 345.700 provenienti dall’Austria e 2.190 provenienti dalla Ladinia, garantendo quindi una giusta proporzionale etnica e portando la popolazione bolzanina sulla soglia del milione di abitanti. Ricordiamo con orgoglio il grande successo della Fiab 500, chiamata Mickymaus, la Fiab Bäuerin/Contadina del’53 e tanti altri modelli contrassegnati da altrettanti numerini.

In occasione dei quarant’anni dall’inaugurazione del Quirinotto, lo stabilimento che ha dato una decisiva svolta produttiva al marchio bolzanino, abbiamo intervistato Gianni Lämmer, presidente della FIAB e presidente della Juventus Football Club.

Come siete riusciti ad arginare la protesta del movimento “giù le mani dal Talvera”, contrario alla costruzione del Quirinotto con conseguente cementificazione dell’argine del Talvera?

Chi va contro l’industria dell’automobile va contro l’innovazione. Chi va contro l’innovazione va contro la modernità. Chi va contro la modernità va contro l’industria dell’automobile e la catena ricomincia. Noi non abbiamo ricoperto di cemento il Talvera,  anzi, abbiamo bonificato una zona paludosa della città realizzando questo modesto edificio e una stupenda passeggiata!

Come ha intenzione di affrontare l’ondata di scioperi minacciano la prodizione?

Le fabbriche Fiab sono in puro stile altoatesino, perfette, pulite e, nonostante nessuno sappia cosa voglia dire, sono pure passive. Le sedie degli operai sono rivestite di Loden, il latte che diamo agli operai è munto direttamente il mattino dalle nostre mucche Fiab, le pareti sono rivestite in legno e ogni sezione della produzione ha un centro benessere fornito di Sauna finlandese, Sauna svedese, Bagno turno, finlandesi, svedesi e turchi.

Quali sono i prossimi obiettivi della Fiab?

Vogliamo comprare parte della Ferrari, la Lancia, l’Alfa Romeo, la Mercedes, la Volkswagen e l’Audi e trasferire tutte le produzioni in Sudtirolo. Produrremo la Lancia Apfel, l’Alfa Romeo Rosengarten, la Mercedes Laurino, l’Audi 3torri del Vajolet e una stupenda Ferrari Silvius (dedicata al nostro illustre presidente).

Parliamo ora della Juventus. Una passione? Un sogno? O semplicemente uno svago con cui distrarsi dalla produzione seriale della Fiab?

La Juventus per me è tutto questo messo insieme. La Juventus, dopo poco più di mezzo secolo di storia, è diventata una leggenda. Una leggenda che è sorta in un liceo di Bolzano e che ha finito per conquistare nove, dieci milioni di tifosi in Italia e, certo, altrettanti all’estero con un nome, una maglia e dei colori conosciuti in tutto il mondo.

Cosa può dire riguardo lo scontro tra il Bolzano e la Juventus? E riguardo ai favori arbitrali di cui è accusata la sua squadra?

La vera squadra Bolzanina è solo la Juventus. Il Bolzano di bolzanino ha solo il nome e i giocatori, ma non l’animo. I favori di cui parla sono soltanto due o tre sviste arbitrali.