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October 16, 2013

Terramara: opera prima di Abbondanza/Bertoni da vedere (o rivedere) in versione restaurata

Anna Quinz
Il primo lavoro coreografico del duo Abbondanza/Bertoni, rinasce, dalla versione originaria del '91, in una versione completamente rinnovata, con nuovi interpreti e nuove energie. Da vedere stasera, a Trento: Terramara.

Quando a suo tempo non molto tempo fa abbiamo coniato il nostro claim “more than apples and cows”, sapevamo di cosa stavamo parlando. Sapevamo di volerci prendere la briga di raccontare le eccellenze – più o meno visibili, più o meno nascoste – del nostro territorio, che andassero al di là delle eccellenze note ai più (mele, mucche e compagnia). Nelle nostre teste avevamo già una nostra lista di chi o cosa c’è – qualcosa che ci desse una base, per non parlare a vanvera – ed eravamo pronti a scoprire molto altro. Una delle componenti forti nella lista del “chi o cosa” era (ed è) senza ombra di dubbio la Compagnia Abbondanza/Bertoni, che da Rovereto passa al mondo, alzando di molto l’asticella qualitativa della danza regionale. Eccellenza riconosciuta, realtà coreografica tra le più illustri in Italia e ben al di là, la compagnia di Antonella Bertoni e Michele Abbondanza è uno di quei “chi e cosa” che permettono alla nostra Regione di dirsi contemporanea. Che portano l’attenzione internazionale tra le nostre montagne, per parlare di danza con la D maiuscola e non solo di montagne, appunto.
Dunque, quando Abbondanza/Bertoni chiama, franz risponde. E oggi chiama a gran voce. Visto che a Trento oggi mercoledì 16 ottobre al Teatro Sociale alle 20.30 si potrà vedere (o rivedere) Terramara, la prima creazione del duo di coreografi, nata nel lontano 1991 e oggi riproposta in una versione “restaurata”. Perché non solo i film, ma anche la grande coreografia si restaura. Anche gli spettacoli possono rivivere di vita nuova, senza finire chiusi negli archivi video o in quelli della memoria. 
La riedizione di Terramara con nuovi interpreti (allora erano gli stessi Abbondanza e Bertoni, oggi sono i giovani Eleonora Chiocchini e Francesco Pacelli, guidati nell’apprendimento dei ruoli dagli stessi autori), rientra nell’ambito del progetto RIC.CI/Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ‘80 e ’90. Un revival, o meglio un’occasione per rivedere un’opera cardine del fermento innovativo italiano di quegli anni.
Il duetto, oltre a segnare l’inizio di una carriera coreografica importante e significativa, rappresentava in quel momento anche un atto d’amore, un racconto della coppia di artisti compagni allora anche nella vita. 

E così, oltre ad essere un frammento storico del lavoro dei due – da non perdere se non lo si è mai visto e da rivedere con i suoi nuovi volti –  Terramara è anche un frammento di sentimenti ed emozioni, di legami e di incontri che vanno ben al di là del palcoscenico. Una magia tutta umana che si rinnova, che rinasce a nuova vita, che riporta amore e danza su uno stesso piano che non è fatto di ricordo, ma di flussi vitali che continuano, come vuole l’arte coreografica, ma sopratutto la vita stessa. 

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