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October 16, 2013

People I Know. Carol Bressanutti principessa del ghiaccio

Anna Quinz


Per gli appassionati di sport invernali, il nome di Carol Bressanutti è probabilmente un nome noto. La 20enne bolzanina infatti è una giovanissima promessa del pattinaggio su ghiaccio. La passione per questo sport è iniziata per caso, quando a 9 anni Carol ha ricevuto un paio di pattini. Come tutti i bimbi con il giocattolo nuovo, Carol ha provato, e da quel giorno i pattini non li ha più tolti. Da allora a oggi non sono mancati gli alti e i bassi, le soddisfazioni e le delusioni. Carol ha cambiato compagni di squadra e allenatori, fino a trovare quello attuale, con il quale ha fatto il salto di qualità e ha iniziato ad ottenere i primi veri risultati importanti. Ora fa parte delle Fiamme Oro della Polizia, ha partecipato con successo agli ultimi mondiali, e ha già un palmares invidiabile. Ma Carol studia anche economia all’università, e cerca di fare, quando il ghiaccio lo permette, una normale vita da 20enne. Un corpo slanciato ed elegante, movenze aggraziate come richieste dal suo sport tanto vicino alla danza, gli occhi dolci e delicati che rivelano la sua giovane età, il piglio sicuro e determinato, di chi sa che ogni giorno ci sarà da lottare, per vincere, crescere, superare se stessi: questa è Carol, una sportiva che fa e farà parlare di sé e che magari – presto – arriverà perfino sul tanto sognato podio olimpico.

Carol, com’è stato – o ancora è – essere un’adolescente con una passione così grande che è però anche un impegno enorme che richiede sacrifici e privazioni?
Non è stato facile, non lo è tutt’ora. Tra scuola e allenamenti avevo veramente poco tempo libero, per vedere le amiche o divertirmi. Ma in realtà non è mai stato un peso, la passione prima di tutto. Negli anni passati i momenti difficili ci sono stati, le crisi sono normali, ma è grazie ad esse che sono cresciuta e ho imparato a capire che anche se in pista non tutto è perfetto, bisogna andare avanti e pensare positivo. E, infatti, poi ho ottenuto i risultati sperati. Certo alcune cose mi sono mancate, però io ho girato il mondo, mentre i miei amici uscivano il sabato sera, io magari ero in giro per l’Europa, in America, in Canada. Non posso lamentarmi, tutto questo ha compensato i sacrifici e le rinunce fatte alla vita di un’adolescente “normale”.

Il pattinaggio è uno sport molto fisico, ma con una forte componente estetica. Come ti prepari ogni giorno atleticamente? E come costruisci i personaggi che interpreti?
Ogni giorno mi alleno tre ore sul ghiaccio. Poi due o tre volte a settimana faccio ginnastica o palestra e balletto classico. E ancora, pilates o stretching. Per quanto riguarda invece la parte “estetica”, per esempio quest’anno interpreto Audrey Hepburn, ed è stato bello costruire questa parte, attraverso il trucco, il costume, la pettinatura, ma anche e soprattutto gli atteggiamenti. Mi piace questo lavoro intepretativo, aggiunge qualcosa alla pratica puramente fisica, e certamente la Hepburn è una fantastica icona alla quale ispirarsi.

Cosa vuole fare Carol da grande?
Domanda difficile. Ho scelto di studiare economia perché penso mi possa dare possibilità professionali differenziate. Poi il fatto che io sia entrata in polizia mi dà l’opportunità, in caso di necessità, di lavorare in questo settore, una volta smesso di pattinare. Per ora comunque l’obiettivo è emergere nel pattinaggio. Ho ancora abbastanza tempo, almeno fino alle prossime Olimpiadi. Potervi partecipare sarebbe il mio sogno. Dunque, al momento, il massimo delle energie vanno sul ghiaccio. È comunque importante continuare a studiare, lo sport purtroppo non dà sicurezze, può sempre succedere qualcosa, e così è meglio essere preparati.

Si può vivere di questo lavoro?
È difficile ma si può. Io ricevo uno stipendio dalla polizia, ma i costi sono comunque molto alti (comprare le ore di ghiaccio, le trasferte, i materiali, gli stage estivi…) e non è stato facile fin’ora. Prima ero a carico dei genitori e oggi è una grande soddisfazione per me pagare da sola le spese. Certo più si ottengono risultati e più si guadagna. È uno sport insomma che richiede molti sacrifici, anche economici, la federazione aiuta poco, e facendo un confronto con altri sport dove girano più soldi, vengono un po’ i nervi. È una pratica molto difficile quella del pattinaggio, e molto bella, ma non tutti possono permetterserla, e questo non è giusto.

carol bressanuttiGrazie alla celebre pattinatrice altoatesina Carolina Kostner e alla sua forte presenza mediatica, questo sport è entrato molto di più nel cuore del pubblico. Quanto conta per te tutto questo? Conosci Carolina? Che ne pensi?

La conosco molto bene, vado spesso ad allenarmi con lei in Germania e quando lei è qui si allena con me. La ammiro come sportiva per i risultati, la bravura e l’eleganza, ma anche come persona: è una donna molto umile. Il fatto che si sia esposta così tanto mediaticamente è molto importante, per tutti noi. Avere pubblico è bello. Mi piace esibirmi davanti a tante persone, dà uno stimolo in più, e mi fa piacere che la gente impari a conoscere questo sport così affascinante e difficile. 

 

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