Cradle Rockers #66. “Questa è musica da bambine dure!”

“Questa è musica da bambine dure!” dice Amelia quando sente il rock, e aggiunge: “Voglio vestirmi da dura!” impugnando una barbie. E subito Anita ripete quello che ha detto la sorella: “Duia!” pulendosi poi il moccio sulla manica. Proprio una cosa da dure.

“Quali sono i vestiti da dure?” chiedo con lo sguardo serio, giusto per stare in tema.

“Il vestito nero di Hello Kitty e il cappello da strega” ah beh. “E io lo sai che quando sono grande farò un lavoro da dura, perché bisogna sempre lavorare lavorare..”

“Voare Voare..” ripete un’Anita sempre più tondeggiante.

Da quando io ho ripreso a lavorare, Amelia parla di lavoro.

“Quale sarebbe il lavoro da dura?”

“Io lavoro coi vermi!!” ecco. I vermi. Ma perché? Già m’immagino Amelia vestita da becchina, col suo sorrisino malefico da birba.

“I vermi?!?!” faccio la faccia disgustata,  e Anita mi imita, toccandosi il moccio con la linguetta.

“Si. I vermi sono da dura. Mangiano le bucce.” Amelia è sovrappensiero e mi parla di vermi. La storia delle bucce le è rimasta in mente da quando in montagna le abbiamo fatto vedere che buttiamo i resti di cibo sotto terra e i vermi fanno diventare tutto terra. (E questo discorso “sotto la terra” mi rimanda al vestito da becchina)

“Cos’altro fanno le bambine dure?” giusto per sapere

“Beh… mmhh… -materia grigia in movimento- le bambine dure mangiano tutto!”

“E tu mangi tutto?”

“Si”

“Anche le bucce?”

Amelia strabuzza gli occhi. Evidentemente, qualcosa non le torna. 

Il discorso viene interrotto da un grido agghiacciante. E’ ovviamente lo Strillofono-Anita che non riesce a togliersi i calzini, e s’imbestialisce. Bello stare coi piedi nudi, in inverno, e camminare sulle mattonelle gelide quando i riscaldamenti sono ancora spenti e fuori le montagne sono imbiancate! Perché mettersi le pantofole? I calzini? Nemmeno per sogno! E stare seduti sul divano? Sul tappeto? Sul palquet? Ma non scherziamo: c’è a disposizione un intero pavimento freddo!!

Comunque, il discorso sui vermi non è finito. Amelia è ancora ferma immobile dove l’ho lasciata: “Mamma. Sto pensando. Ho una idea.”

“Dimmi”

“Ferma. Ferma. Ho una idea.” Muove le manine in segno di “alt”. 

Aspetto che condivida la sua idea, ma niente. Mi dice solo: “Non si mangiano le bucce.”