Music

October 3, 2013

Pimples, Wrinkles and Rock’n’Roll #28. La mamma è sempre la mamma

Eva Corre

“Al concerto del 28 al BlackBox di Laives, vorrei andare con un mio amico, Madre.”(Quando nella frase è contenuta una qualche forma di richiesta, è meglio utilizzare l’appellativo Madre ndr)
“Andare non c’è problema, Figlio. Il problema è il tornare da Laives a piedi ad una certa ora. Guarda che probabilmente ci vengo anch’io al concerto punk, per cui non c’è problema, al ritorno puoi sempre venire con noi in macchina.”
“Ma io sono con il mio amico.”
“Ho capito, Figlio. Non pretenderai mica che io mi perda il concerto solo perché tu ci vai con un tuo amico. Puoi sempre fare finta di non conoscermi, se questo è il problema. Ti aspetto fuori in macchina.”

Dovevo aspettarmelo. Era chiaro che prima o poi doveva capitare, è giusto che sia così. Il Figlio che va al concerto con un suo amico e che fa finta di non conoscermi.

“Non riesco a fare finta di non conoscerti, Genia.”

In fondo, questo può anche farmi piacere. Via, una deve anche capire quando farsi da parte. Non sono mai stata una Supermamma! Cosa? Non sapete cosa è una Supermamma? Pensateci bene, tra i vostri vicini di casa sicuramente c’è. Quelle donne che pianificano con attenzione millimetrica la vita dei figli, che sanno a memoria i nomi di tutti gli insegnanti, i compagni di classe, si ricordano le date di tutte le assemblee scolastiche per i genitori, riescono a farsi tutte le udienze individuali e poi vanno anche a quelle generali, conoscono per filo e per segno il programma della gita scolastica, pianificano già a gennaio le ferie e le attività estive dei figli… Naturalmente le Supermamme hanno figli che prendono voti altissimi a scuola, non vengono mai rimandati e suonano pure in chiesa.

Fin qui non ci sarebbe nulla di male, il fatto è che questo loro essere “Supermamma” lo fanno pesare alle povere mamme normali e imperfette (come me) che si ricordano dell’assemblea di classe solo dopo che è stata fatta (“Ah, era ieri?”), vengono a conoscenza della gita scolastica solo quando bisogna versare l’acconto (“90 euri? Ma dove devi andare?”) e che naturalmente scelgono di prenotare le ferie “last minute” perché prima bisogna vedere se per caso si andrà agli esami di riparazione. Naturalmente se il risultato è positivo la mamma “normale” gioisce come se avesse vinto la Lotteria Italia, visto che potrà andare in ferie in bassa stagione e non dovrà pagare lezioni di recupero.

Comunque sia, purtroppo c’è stato qualche imprevisto e il concerto “More than life” al Blackbox di Laives lo abbiamo perso entrambi. Non ho mancato il concerto di venerdì 27, Nolunta’s + Wooden Collective al Point di Egna. Sono andata senza il Figlio, intanto ai concerti underground c’è sempre qualcuno pronto ad appiopparmi qualche maternità improbabile. Aspettate che vi racconto come è andata.

I Wooden Collective, ex trio ora duo valsuganotto, chitarra voce e batteria, musica da lume di candela, pop raffinato, li conosco da qualche anno ed è sempre un piacere ascoltarli. Sono andata al concerto anche per salutarli ed infatti ero lì, che chiacchieravo con loro e con i simpatici Nolunta’s, quando proprio Andreas, il biondo cantante del gruppo folk gardenense, mi ha chiesto se ero la madre di Joe Barba (il batterista dei Wooden). Aridaje! Passi essere presa per la mamma di Felix Lalù, ma anche di Joe Barba? Capisco, dipende dal mio aspetto vintage e dal fatto che sono sempre molto interessata ai racconti dei musicisti e che ell’intervallo chiacchiero volentieri con loro. A parte questo, diciamo che è stato un concerto con barba e baffi!

Volevo essere spietata e criticare i nuovi pezzi in italiano dei Wooden, e invece devo ammettere che sono proprio validi, e l’utilizzo della lingua italiana apre nuove prospettive per il duo della Valsugana. Si sente un po’ la mancanza del basso? In realtà i due musicisti stanno già provvedendo ad ulteriori ritocchi. Pare che a breve ci sia un EP o un video in uscita.

Ho poi potuto conoscere il nostalgico folk dei Nolunta’s. Li conoscevo di nome, ma non li avevo mai visti in concerto. Pur non essendo un’amante del folk, devo dire che, grazie a gruppi come i Mainfelt o i Nolunta’s, sono riuscita ad avvicinarmi anche a questo tipo di musica: consiglio a tutti di non fossilizzarsi su un unico genere, a volte sono proprio nuovi suoni che ti fanno apprezzare ancora di più la musica live. I Nolunta’s sono in sei e il loro suono è veramente pieno di sfumature, è un folk con influenze anche rock. La voce molto forte e appassionata del cantante ha un qualcosa di malinconico, ma sempre molto intenso. Chissà di cosa parlano nei loro testi in inglese, sono solo riuscita a capire che un loro pezzo molto famoso s’intitola “Mother”: come vedete la mamma, Super o no, è sempre la mamma.

Per la cronaca, la gara per la barba più lunga è stata vinta di misura da Hannes, percussionista dei Nolunta’s, per almeno mezza spanna su Joe Barba dei Wooden Collective. Non c’era molto pubblico, purtroppo, una bella serata tranquilla e intima. Pare che tutti gli abitanti della Bassa Atesina fossero all’inaugurazione della galleria della circonvallazione… Ma che cosa ci sarà poi tanto di bello da vedere in una galleria?

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