Music

October 2, 2013

Ben Kenney, bassista degli Incubus, in arrivo a Bolzano!

Marco Bassetti
“Ho cominciato un nuovo capitolo della mia vita”, ci ha raccontato Ben Kenney. Lontano dagli Incubus? Chissà. Una cosa però è certa: il nuovo EP firmato da Kenney è bello potente. E venerdì 4 ottobre sarà l’occasione per sentirlo dal vivo al Pippo.Stage.

Presentare il poliedrico personaggio, elencando le numerose collaborazioni, non è facile. Noto come bassista degli Incubus, una delle rock band più acclamate del pianeta, ha cominciato la sua parabola ascendente come “studente” di Questlove (“Ho imparato così tanto da lui”) nei primi anni Zero, periodo in cui era chitarrista dei Roots. Parallelamente si è affrmato come session man di peso, lavorando in studio accanto a personaggi del calibro di Justin Timberlake, Erykah Badu, Blackalicious e Timbaland. Infine, al di là delle mille collaborazione con personaggi più o meno noti, Kenney ha lasciato sempre aperto uno spazio per le proprie composizioni, tra alt rock, metal, progressioni psichedeliche e funk, pubblicando ben 5 album. L’ultimo dei quali, “Leave On Your Makeup”, è fresco fresco di stampa. Venerdì 4 ottobre sarà l’occasione per vederlo all’opera al Pippo e testare dal vivo le sue doti di spericolato polistrumentista. Parola chiave dell’intervista, cambiamento.

Nella tua nota biografica c’è scritto: “La mia formazione cominciò nel momento in cui entrai nell’orbita dei Roots”. Cosa ricordi con più affetto di quel periodo?

Ho tanissimo bei ricordi, la band era davvero forte! Facevamo concerti di due ore e attraversavamo così tanti generi musicali differenti. Comunemente si pensa che The Roots siano una band hip-hop, ma in realtà sono molto di più. Suonavamo dannatamente bene… Mi piace pensare che era come suonare in una delle prime band di James Brown.

A proposito di Questlove tu dici: “Fino ad allora non avevo mai incontrato nessuno con una visione completa della musica e l’energia per realizzarla”. È una persona dal grande fascino, cos’è la cosa più importante che hai imparato da lui?

Ho imparato così tanto da lui. Lui vede le cose in maniera molto più ampia rispetto alla maggior parte dei musicisti che ho incontrato. Sa sempre vedere cosa è veramente importante in quel momento e non perde tempo a produrre cose che nessuno ascolterà mai. Allo stesso tempo riempie la sua musica di dettagli e sfumature, quelle cose che fanno eccitare i fan più hardcore. Mike Einziger (chitarrista degli Incubus, n.d.r.) ha anche questa capacità. Entrambi sanno vedere il traguardo fin dalla partenza.

Hai già avuto modo di ascoltare “Wise Up Ghost”, il nuovo album di Elvis Costello insieme a The Roots? Cosa pensi di questa collaborazione?

Lo stiamo ascoltando nei viaggi in furgone durante questo tour. Devo ammetterlo, la musica di Elvis Costello non è proprio la mia cosa, ma l’album suona davvero bene. Penso sia “really freaky and beautifully experimental”.

Un giorno, all’inizio del 2003, Mike Einziger ti ha chiesto di unirti agli Incubus in un concerto a L.A. e da quel momento la tua vita è cambiata. Adesso fai fare di una delle più grandi rock band al mondo, come ti senti in questo ruolo?

Mi sento alla grande! La mia vita è cambiata tanto da quel giorno. L’unica costante nella mia vita è il cambiamento. Non riesco a stare fermo in un posto per tanto tempo. Non mi stabilizzo per lunghi periodi all’interno di un gruppo di amici. Entrando negli Incubus mi si è aperto il mondo: viaggiamo in lungo e in largo e facciamo insieme grandi cose. È meraviglioso e allo stesso tempo ha alimentato in me la fame di qualcosa di più.

E, infatti, arriviamo al tuo nuovo album “Leave On Your Makeup”. Cosa significa questo titolo?

Per me significa esser pronti a qualsiasi cosa venga dopo, perché questo capitolo della mia vita è finito. La mia vita è cambiata molto negli ultimi due anni e alcune canzoni le ho scritte durante questo periodo di cambiamento. Per me questo EP segna la fine di un importante capitolo della mia storia. Sono tornato nella East Coast e ho cominciato un nuovo capitolo. Non vedo l’ora di vedere cosa accadrà.

Print

Like + Share

Comments

Current day month ye@r *

Discussion+

There are no comments for this article.